paratici allegri

LA RESTAURAZIONE DI ALLEGRI – MAX NON STA SOLO SCEGLIENDO GIOCATORI NUOVI: VUOLE PARTIRE NEL PROSSIMO CAMPIONATO SENZA NESSUN GIOCATORE DELLO SCIAGURATO TRIENNIO DI PARATICI - LA PARABOLA CHE INIZIÒ CON L’ACQUISTO DI RONALDO E PROSEGUÌ CON IL PIÙ SCRITERIATO DEGLI ACQUISTI, QUELLO DI DE LIGT, VA CANCELLATA, RIMOSSA IN UN ANNO.  VIA ANCHE RAMSEY-RABIOT-ARTHUR, I TRE DISSENNATI CENTROCAMPISTI A PARAMETRO ZERO E VALORE SOTTOZERO…

DAGOREPORT

paratici allegri

Stop di Brio, cross di Causio, testa di Bettega. Anzi no, stop di Koulibaly, cross di Di Maria, testa di Vlahovic. Come Metternich dopo il Congresso di Vienna, dopo il pranzo a Forte dei Marmi Allegri non è tornato alla Juve solo per governare al servizio dell’imperatore. Si è, più o meno consapevolmente, assegnato un compito politico e quasi morale nel calcio: Restaurare.

 

La Restaurazione parte dal (non) gioco. Sacchi, la difesa alta, il fuori gioco, il tiki-taka, il pressing, la costruzione dal basso… sono tutte formule rivoluzionarie che non l’hanno minimamente sedotto e nemmeno indotto a tenerne conto in un possibile piano di riforma. La sua non è una Riforma è una Restaurazione e basta: stopper, ala (cross), centravanti.

La Restaurazione si concretizza nella simbologia dei numeri di maglia della sua nuova Juve: basta con le carnevalate tipo 99, 27 ecc. A ciascun ruolo la propria maglia. L’1 al portiere, il 7 all’ala (Chiesa), il 9 al centravanti (Vlahovic), il 10 al miglior centrocampista (Pogba). Come dire: Zoff, Causio, Paolo Rossi, Rivera ecc...

massimiliano allegri

 

Allegri non sta solo scegliendo giocatori nuovi: vuole partire nel prossimo campionato senza nessun giocatore dello sciagurato triennio di Paratici da Borgonovo Val Tidone. La cancel-culture di Allegri si consuma in un anno. La parabola che iniziò con l’acquisto di Ronaldo e proseguì con il più scriteriato degli acquisti, quello di de Ligt, va cancellata, rimossa in un anno. In mezzo i tre dissennati centrocampisti a parametro zero e valore sottozero Ramsey-Rabiot-Arthur, tutti e tre in partenza. Gomma, please, bianchetto.

 

Kulusevski, comprato da Paratici per 40 milioni, gli stessi chiesi allora per Haaland, è già partito con Bentancur. Non resterà pietra su pietra di loro, solo giocatori acquistati prima o dopo il triennio della vergogna, se non Chiesa, senza il quale si parte e che, comunque, va riscattato in relazione alle presenze di quest’anno.

massimiliano allegri foto mezzelani gmt164

 

Conservatore tradizionale, Metternich si dimostrò desideroso di mantenere status-quo ed equilibrio in favore del Vecchio Regime così come Allegri rivuole lo status-quo in favore della Vecchia Signora. Anche la Var non gli piace. Se ci sarà un Quarantotto rivoluzionario cercherà di resistere schierando Bonucci: i due, forse, non si amano ma la pensano allo stesso modo. L’inziale P, di Paratici, scomparirà dalla Continassa, Cr7 sarà una maglia al museo, forse una stella per far marketing. Allegri però, deve almeno vincere a Lipsia se vuole governare con il titolo di Principe restauratore. Altrimenti il suo sforzo resterà una “mera espressione geografica”.

 

 

MAX ALLEGRIMAX ALLEGRI

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…