bollettieri agassi

"IL MIGLIORE? SONO SEMPRE IO…" - PARLA NICK BOLLETTIERI, GURU USA DEL TENNIS: "SONO PAZZO MA NE HO TIRATI SU TANTI. IL MIO RIMPIANTO? FEDERER - MONICA SELES MI È COSTATA TRE MOGLI" - POI ESALTA KYRGIOS E FOGNINI: "È COME ME: LO FILMEREI OGNI VOLTA CHE PERDE IL CONTROLLO" - E SUL 2018 PROFETIZZA: "PER I FAB FOUR LA VEDO DURA..." - VIDEO

BOLLETTIERI

 

 

Stefano Semeraro per la Stampa

 

«Sapete qual è la condanna di essere un numero uno?», dice piantandoti addosso gli occhi da antico sciamano mezzo paisà abituato a sussurrare ai campioni e a stregare il pubblico di tutto il mondo, dalla Florida al Golfo Arabo. «È che lo devi essere tutti i giorni. Per questo il migliore sono sempre io...». Nick Bollettieri, il coach che ha scoperto Andre Agassi e Monica Seles, Jim Courier e Maria Sharapova, ha 86 anni e riparte dal Qatar.

 

La settimana scorsa era a Doha per il torneo Atp e ha tenuto il suo primo stage per i maestri di tennis locali.

 

Bollettieri, l' obiettivo è scovare un numero 1 del mondo arabo?

«Mai partire con l' idea di creare campioni. Se riesci a ottenere il meglio dai tuoi giocatori, i risultati arriveranno. Con il tempo possiamo produrre molti top-player».

 

BOLLETTIERI

Ma cosa ci fa un italo-americano a Doha?

«Sono venuto la prima volta vent' anni fa. In campo vidi un ragazzino e gli dissi: "Boy, se non muovi quei piedi puoi anche uscire dal campo". Mi spiegarono, preoccupatissimi, che era il figlio dell' Emiro.

 

La scorsa estate sua sorella ad Aspen mi ha invitato di nuovo e stiamo mettendo in piedi una collaborazione. Oggi qui ci sono strutture fantastiche».

 

Lei ha allenato decine di campioni, fra cui dodici numeri 1: chi le manca?

«Roger Federer. È un campione in tutto quello che fa, una qualità che hanno in pochissimi. Se ce ne fossero più come lui, vivremmo in un mondo migliore».

 

Come si allena un fuoriclasse?

«Capendo di cosa ha bisogno. Boris Becker diceva sempre: "Nick è un genio perché sa trattare con ciascuno in maniera molto semplice. Ad Agassi bastava un' ora e mezzo al giorno, Monica Seles mi è costata tre mogli: voleva che stessi in campo con lei fino a mezzanotte. La mamma di Courier mi chiese di cambiare il rovescio di suo figlio, che impugnava la racchetta come una mazza da baseball. Io lo guardai un po' e gli dissi: Jim, dimenticati il rovescio, gioca solo di diritto».

 

Qual è la qualità più importante di un coach?

«Deve essere un educatore. Sono cresciuto in un quartiere di neri e italiani, mia nonna quando tornavo da scuola mi chiedeva se avevo dato retta alla maestra, e mi mandava a giocare. Oggi vedo i genitori assillati dai voti e dai risultati. Ma ai ragazzi bisogna far capire soprattutto che sono amati, e che se danno il massimo sono comunque dei vincenti. Sennò si rischia di perderli».

 

bollettieri agassi

Nel 2018 vinceranno sempre i soliti?

«Per i Fab Four la vedo dura. Fra le donne, con Serena e Sharapova non al massimo, può vincere chiunque. Comunque ho già offerto l' iscrizione gratis alla mia Academy alla figlia di Serena: nel caso non possa permettersela...».

 

Nadal può raggiungere il record di Slam di Federer?

«Dipende dal fisico. Poi dovrà vedersela con Federer stesso e con le nuove generazioni».

 

Allenerebbe un «bad boy» come Nick Kyrgios?

«È il mio tipo! Sono abituato a caratteri del genere: o pensate forse che Agassi fosse uno facile? Nick lo inviterei a pranzo e per due ore io starei solo ad ascoltare, senza dire nulla. Alla gente non bisogna mai imporre le cose».

 

Riuscirebbe a gestire anche Fabio Fognini?

bollettieri agassi 3

«Fabio è il tipico italiano: bello come me. Grande talento, ma non ha ancora raggiunto il suo potenziale. Lo filmerei ogni volta che perde il controllo, poi lo metterei davanti al video e uscirei dalla stanza. Le immagini spesso contano più delle parole».

 

C' è qualcosa che si rimprovera?

«Di errori ne ho fatti, non sono perfetto. Adesso gira un bel documentario su di me, si chiama "Love means zero" (L' amore conta zero), non ne esco sempre bene. Ci sono anche le immagini di quella volta a Parigi in cui Courier, che era un mio allievo, si mise a piangere in campo perché vide che ero nel box di Agassi, che stava giocando contro di lui».

 

Nel tennis di oggi conta solo il fisico?

«Contano la tecnica, il fisico e l' aspetto mentale. Non puoi permetterti di avere un lato debole. Sampras era alto 1 e 85 e sembrava un gigante, oggi la media è di 1 e 90 fra i maschi e 1 e 80 fra le donne. Non vuol dire che i piccoletti non abbiano chance, ma fra il grande e il piccolo vince sempre quello grande, se ha un po' di cervello».

 

Qual è il segreto del suo successo?

«Sono pazzo. Quando ho aperto la mia Academy mi davano del matto, poi tutto il mondo mi ha copiato. I pazzi fanno cose che la gente normale non fa: perché ha paura di fallire. Non è il mio caso».

bollettieri agassi 1bollettieri libro

 

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME