rino gattuso

"HO IL VIZIO DI DIRE LA VERITÀ" - RINO GATTUSO: "ALLENO DA 8 ANNI E NON HO MAI FATTO ACQUISTARE UN ASSISTITO DEL MIO PROCURATORE, JORGE MENDES. AL TOTTENHAM NON MI HANNO VOLUTO PERCHE SAREI SESSISTA E OMOFOBO? MI SONO PRESO DEL TERRONE IN TUTTI GLI STADI: COME RAZZISTA NON SAREI MOLTO CREDIBILE - L'ODIO DA TASTIERA È PERICOLOSISSIMO: IO SONO UN PERSONAGGIO PUBBLICO E HO LA FORZA PER REAGIRE ALLE CALUNNIE, MA NON TUTTI RIESCONO A SOPPORTARLE. C' È CHI PER DEBOLEZZA MAGARI SI BUTTA DALLA FINESTRA…"

Estratto dell'articolo di Enrico Currò per “la Repubblica”

 

rino gattuso foto mezzelani gmt003

Rino Gattuso, da allenatore svincolato non è più tenuto al silenzio stampa.

«Non ho l'ossessione di parlare a tutti i costi. Ho soltanto il vizio di dire la verità. Tanto, se una cosa non sta in piedi, cade da sola».

 

Tipo le presunte supercommissioni per portare a Firenze giocatori del suo procuratore Mendes?

«[…] alleno da 8 anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes […]».

 

Mendes non è il suo procuratore?

«È un amico: ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera […]».

 

[…]perché De Laurentiis, che le aveva proposto il rinnovo col Napoli, adesso nega di averlo fatto?

«Non lo so. Io sono orgoglioso di avere allenato una grande squadra in una grande città […]».

RINO GATTUSO E LA MIASTENIA

 

Eppure, malgrado il bel gioco del Napoli, sembra che a Londra i tifosi non l' abbiano voluta perché lei sarebbe razzista, sessista e omofobo.

«Faccio fatica a credere che sia stato questo il motivo, al limite può essere rimasta nella loro mente l' immagine della mia lite del 2011 con Jordan, allora viceallenatore del Tottenham».

 

Sospetta qualche gioco di potere interno?

«[…] Io mi sono preso del terrone in tutti gli stadi: come razzista non sarei molto credibile. […]».

RINO GATTUSO ALEX MAGGI

 

Quale?

«Che l'odio da tastiera è pericolosissimo e molto sottovalutato. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per reagire alle calunnie, ma non tutti riescono a sopportarle. C' è chi per debolezza magari si butta dalla finestra. […]».

 

Se lei avesse qualche profilo social, potrebbe replicare lì: quest' inverno si speculava sulla sua malattia.

RINO GATTUSO

«[…] non concepisco l'esibizionismo. Se sto in vacanza in barca con la mia famiglia o al ristorante, perché dovrei postare la foto? Soprattutto ai più giovani dico: usate meno la tastiera. Vivete la vostra vita, non quella degli altri». […]

 

La sua folgorazione?

«La visita a Guardiola nel 2013, dopo i mesi al Palermo. Prima la mia idea di calcio era di dare un'organizzazione alla squadra. Poi con gli allenamenti del Bayern mi si è aperto un mondo: rotazioni folli, terzini che avanzavano a fare le mezze ali, mezze ali che finivano sottopunta, Ribéry e Robben che imballavano gli esterni. Gli avversari non ci capivano niente. Così ho chiesto a Pep».

RISSA GATTUSO JORDAN

 

E lui?

«Mi ha raccontato la sua svolta, in Messico, nell'ultima stagione da calciatore, quando ha affrontato l'argentino La Volpe, l'inventore della famosa Salida Lavolpiana , la costruzione dal basso col centrocampista che si abbassa tra i due centrali difensivi. È da lì che ha tratto le sue innovazioni: l'ampiezza, il palleggio fluido, i terzini dentro il campo, le posizioni offensive. Ovviamente è tutto più facile, se cominci da piccolo. Da tanti anni in Spagna, in Belgio, in Olanda all' Ajax, ai ragazzini si insegnano palleggio e occupazione degli spazi».

RINO GATTUSO

 

In Italia no?

«Ci stiamo arrivando, ma per molto tempo si è pensato per il 70% alla forza fisica. […] Un allenatore deve mettere da parte il proprio ego, l'integralismo non va bene. […] uno non deve essere malato di palleggio: tante squadre, per essere aggressive, accettano il 4 contro 4 in difesa e allora bisogna arrivare subito lì, anche col lancio del portiere, che per questo deve sapere essere anche un playmaker». […]

 

gattuso commissoIBRA GATTUSOGATTUSO PIRLO 1GIUNTOLI E GATTUSORINO GATTUSO ALEX MAGGIGATTUSO SEPE DE LAURENTIISGENNARO GATTUSOIBRA GATTUSO 3

 

GATTUSO

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)