ROBERTO MANCINI HA FATTO UNA CAZZATA E L'HA CAPITO: “L'ADDIO ALL'ITALIA? SCELTA CHE NON RIFAREI. NON HO NIENTE CONTRO IL PRESIDENTE GRAVINA, FORSE AVREMMO DOVUTO PARLARCI DI PIÙ. ALLENARE L'ITALIA È LA COSA PIÙ BELLA CHE C'È” – L’EX CT SALUTO' COVERCIANO PER I 25 MILIONI DI EURO DELL’ARABIA SAUDITA: "IO ATTACCATO AI SOLDI? LA MIA STORIA PARLA PER ME, CHI NON LA SA BASTA CHE VADA A LEGGERLA E POI PUÒ PARLARE”. POI SMENTISCE DI AVER AVUTO CONTATTI CON LA ROMA…
Salvatore Riggio per corriere.it
È arrivato il pentimento di Roberto Mancini che nell’estate 2023 disse addio alla panchina della Nazionale italiana – con la quale aveva vinto l’Europeo del 2021 nella finale di Wembley contro l’Inghilterra – per accettare il ricchissimo contratto dell’Arabia Saudita. Un’avventura, però, deludente e finita il 24 ottobre scorso: «Lasciare la panchina azzurra? Non rifarei quella scelta. Per motivi tecnici, per motivi di calcio. Perché allenare la Nazionale è la cosa più bella. No, non la rifarei», ha detto l’ex c.t. al Tg1.
E sul rapporto con il presidente della Figc, Gabriele Gravina: «Forse non ci siamo capiti, magari è stato un momento di difficoltà, magari se ci fossimo parlati un po’ di più sarebbe andata in modo diverso, ma io non ho nulla contro il presidente».
GABRIELE GRAVINA E ROBERTO MANCINI IN ARABIA SAUDITA - POSTER BY MACONDO
Nei giorni di quell’addio improvviso erano state tantissime le polemiche sulla scelta di allenare l’Arabia Saudita accettando l’ingaggio monstre di 25 milioni di euro netti a stagione: «Più attento al denaro che alla maglia? La mia storia parla per me, chi non la sa basta che vada a leggerla e poi può parlare», ha aggiunto Mancini, dicendo anche di non avere avuto contatti con altri club (nemmeno con la Roma, quindi) dopo aver lasciato la panchina dell’Arabia Saudita: «Non mi ha contattato nessuno, ma qualcosa arriverà, è solo una questione di tempo». Infine, un messaggio per l’amico Gianluca Vialli scomparso il 5 gennaio 2023, quasi due anni fa: «Spero stia bene, ovunque sia. Manca veramente tanto a tutti noi».
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