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1. LA ROMA SENZA TOTTI ANCORA NON C’È E, QUELLA CHE C’È, HA I MATTONI NELLE SCARPE 2. SEMPRE LUI, FLORENZI, METTE LE PEZZE. E PJANIC SPRECA PERCHÉ NON SARÀ MAI UN ASSASSINO 3. PARTENZA LOFFIA, CHE SMORZA SE NON AZZERA L’EUFORIA DI COLOSSEO E DINTORNI 4. TRA OTTO GIORNI LA JUVENTUS ALL’OLIMPICO DARÀ RISPOSTE CHE OGGI RESTANO SOSPESE
Giancarlo Dotto (Rabdo Man) per Dagospia
Sempre lui, Florenzi, il grillo di Vitinia che bacia le nonne e mette le pezze. E Pjanic che spreca perché non sarà mai un assassino. La Roma ancora non c’è e, quella che c’è, ha i mattoni nelle scarpe. Imballata. Da rivedere i nuovi. Szczesny salva, Dzeko si arrangia, non male, ma non ha quello che vuole, palle esterne o imbucate interne e Salah troppo timido o troppo estraneo. Partenza loffia, che smorza se non azzera l’euforia di Colosseo e dintorni.
Sarà l’inno di Giovanni Allevi, ma c’è piombo da sacrestia più che ebbrezza da calcio che torna. L’eventualità impensabile di pensarsi senza Totti diventa evento a Verona. Da vent’anni quello dei lupi, da Carletto Mazzone a Rudi Garcia, era un mondo newtoniano, immutabile, sempre uguale a se stesso, dove tutto cambiava e nulla cambiava, dove le debolezze, i limiti e le contrarietà erano sanate da una sola divinità, e questa divinità era il Capitano, c’è solo un Capitano.
Ritrovarsi senza Totti è stato come passare da Newton ad Einstein, del “tutto è relativo”, spazio, palla e tempo. Un salto nel buio, immaginando che ci sia luce.
Sarà Allevi, sarà Totti, sarà la palla che è come se avesse una pinta di birra in corpo e quindi non rimbalza ma rigurgita, ma per tutto un tempo è una Roma pachidermica e prevedibile. Anche non troppo sicura del suo didietro.
Leo Castan, lo sa lui per primo, è lontano parecchio dal sé originale, sostenuto fin troppo da un Manolas monumentale. Salah e Gervinho sono pistole a salve se non c’è spazio, profondità e velocità.
Il Verona fa quello che deve fare, difende in massa e aspetta di cogliere l’attimo. E gli riesce. Il vantaggio di Jankovic non è scandalo. Ogni volta che vedo giocare quel satanasso di Halfredsson mi rispondo che se non fosse un mangiatore di balene da ghiacci nordici, ma che ne so, un tedesco o un inglese, ci sarebbero aste stramilionarie per lui.
A Verona non sarà facile vincere per nessuno. Totti guarda novanta minuti dalla panchina e non so cosa vede. Forse non lo sa nemmeno lui. Tra otto giorni la Juventus all’Olimpico darà risposte che oggi restano sospese.