belotti immobile

MANCINI HA FIDUCIA IN IMMOBILE E BELOTTI? - RONCONE: "SE SENTI IL TUO ALLENATORE CHE CHIEDE AL DESTINO DI MANDARGLI UN PABLITO ROSSI, QUALCHE DOMANDA TE LA FAI. IMMOBILE PARTIRÀ TITOLARE, PORTANDOSI DIETRO LA CERTEZZA DI AVER SEGNATO TANTO IN CAMPIONATO, MA MAI IN UN EUROPEO O IN UN MONDIALE. BELOTTI, INVECE, IN PANCHINA. DOPO L'AMICHEVOLE PERSA CONTRO L'UNDER 20, IL MANCIO NON È STATO TENERO. E RASPADORI…"

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

Cielo bianco da pioggia, caldo appiccicoso, ultimo allenamento.

belotti immobile

C' è sempre questa commedia dei quindici minuti aperti ai cronisti: noi che facciamo finta di prendere appunti, Roberto Mancini e gli azzurri che perdono un po' di tempo in letizia sul prato dello stadio Olimpico (ma tutti sappiamo che non è una vigilia normale: l' inizio dell' Europeo, la scorbutica Turchia, il pubblico che finalmente tornerà sulle tribune, l' attesa e la speranza di una grande festa, dopo un anno e mezzo di paura e di dolore).

 

Insigne si diverte a centrare, da venti metri, la nuca di Spinazzola con un tiro di esterno sinistro. Verratti corre insieme a Vialli. Locatelli e Chiesa ridono di una cosa loro. Chiellini e Bonucci, più seri, parlano con Raspadori.

 

Che tenerezza, questo ragazzo.

Che bella storia.

Che discorsi forti su di lui.

immobile belotti 2

L' altro giorno il c.t. si è augurato che possa essere il nuovo Paolo Rossi. L' ha detto per dargli coraggio, entusiasmo.

 

Magari però ne ha tolto un po' a Immobile e Belotti, gli altri due attaccanti. Le parole sono importanti, come diceva Nanni Moretti in «Palombella rossa». E se senti il tuo allenatore che chiede al destino di mandargli un Pablito, qualche domanda te la fai. Così Immobile partirà titolare, portandosi dietro la certezza di aver segnato tanto in campionato, ma mai in un Europeo o in un Mondiale.

 

italia irlanda del nord immobile

Belotti, invece, in panchina. Il capitano del Torino un po' di broncio l' ha già messo nell' amichevole persa contro l' Under 20. Correva moscio, lui che di solito è un treno. Meno gobba, meno furia: Mancini se l' è poi preso in un angolo dello spogliatoio, e non è stato tenero (Kean, del resto, per aver fatto il fighetto nell' amichevole contro San Marino, è rimasto a casa).

 

Addosso a Giacomo Raspadori incombe comunque una luce piena di coincidenze. Al Foglio si sono accorti che ha la stessa altezza, 172 centimetri, e lo stesso peso, 64 chili, di Pietro Anastasi. Che pure, come lui, non aveva mai giocato in Nazionale: ma che Ferruccio Valcareggi convoca a 20 anni proprio per gli Europei del 1968. Pietruzzo viene schierato titolare in finale, qui a Roma, contro la Jugoslavia: 120 minuti non bastano, i rigori non c' erano, si rigioca e lui segna il gol del 2-0 (pure un bel gol).

raspadori

 

Il calcio è un cappello di ricordi, bisogna fidarsi dei miraggi, credere nei sortilegi.

 

Per dire: in questa vigilia - volendo - Mancini può invocare (possibilmente senza dirlo) anche lo spirito di Totò Schillaci. Arrivato dal nulla, improvviso, le pupille come mosche impazzite, segnò lì, sotto la Curva Sud. E poi segnò ancora: la toccava e la buttava dentro, in quei Mondiali del '90, quando il pubblico si alzò nella prima strepitosa «ola», Edoardo Bennato e Gianna Nannini cantavano di notti magiche inseguendo un gol e tutti noi, in quell' Italia dei tempi andati, eravamo molto giovani e molto spensierati.

 

Per questo adesso guardiamo Raspadori palleggiare laggiù, il bello del calcio è anche questo: immaginarsi per lui una grande storia che possa diventare la nostra. Lo descrivono con la testa giusta, ha uno sguardo da liceale, un' educazione intatta (prima, uscendo dall' albergo Parco dei Principi, dove alloggia la Nazionale, avreste dovuto vedere come ha firmato gli autografi a due camerieri suoi coetanei). E poi ha questo fisico ancora da formare, ma che già produce lampi.

MANCINI NAZIONALE

 

Quelli del cielo creano la giusta atmosfera per non raccontarcela troppo facile. La Nazionale, storicamente, ha spesso fatto bene quando si è sentita accerchiata, destinata al martirio. Qui, da giorni, aleggia invece un certo entusiasmo. La narrazione ufficiale: non disponiamo di mezzo fuoriclasse, ma possiamo contare su un grandioso gruppo che gioca un football pieno di bollicine, bello a vedersi come non succedeva da tempo. Il problema - ma va detto sottovoce - è che finora abbiamo incontrato solo Nazionali medie, o modeste.

 

 

Mancini, poco fa, in conferenza stampa, ha comunque tirato diritto, provando a buttarla sul classico, con un po' di vecchia pretattica: in realtà la formazione è decisa. Adesso chiama gli azzurri intorno a sé, li mette in circolo sul prato, arriva tutto lo staff, ci sono De Rossi ed Evani, e inizia a parlare.

 

Chissà se glielo dice. Ma qui c' è un Paese intero che ha una pazza voglia di essere felice.

roberto mancini ct

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?