BUIO A SAN SIRO - ANCHE I TIFOSI MOLLANO IL MILAN - SOLO IN 20MILA PER IL KO COL PALERMO E SI TEME IL FLOP PER IL TROFEO BERLUSCONI DI DOMANI - IL LEGHISTA SALVINI ATTACCA: “11 PAGLIACCI INDEGNI DELLA MAGLIA ROSSONERA” - INZAGHI SOTTO ACCUSA
Enrico Currò per “la Repubblica”
Impastoiato in un presente lontanissimo dal suo glorioso passato prossimo, il Milan ha un guaio inedito: i tifosi lo stanno abbandonando. Domenica sera col Palermo il Meazza era semivuoto e fischiante.
Ma la macchina agiografica di Berlusconi – le visite miracolose a Milanello, il provino giovanile in maglia rossonera con tanto di figurina spuntata fuori ad hoc, le bonarie tirate d’orecchie a Inzaghi (ieri assolto in contumacia durante il pranzo di famiglia ad Arcore) - ritarda la presa d’atto del fenomeno in corso. Il rischio è che il disamore popolare emerga con crudezza domani sera, proprio durante la classica celebrazione calcistica dell’affabulatore appannato: il Trofeo Luigi Berlusconi.
Quest’anno ragioni di calendario e di avversarie ne hanno suggerito lo slittamento da agosto all’autunno, quando il campionato ha già tolto il velo alle illusioni. Così la festa con gli argentini del San Lorenzo - la squadra di Papa Francesco, campione del Sudamerica attesa a dicembre dal Mondiale per club in Marocco – crea apprensione a Casa Milan: si teme l’immagine crepuscolare di un Meazza quasi senza pubblico.
Le previsioni meteo e la concomitanza con la Champions alimentano i tremori. Si gioca mentre Bayern e Roma, Ajax e Barça si sfidano in diretta tv: Milan-San Lorenzo, in differita, è un surrogato del palcoscenico perduto. Berlusconi stesso potrebbe presenziare alla premiazione solo su eventuale deroga del tribunale, dovendo correre a casa come da condanna penale.
Per scongiurare il flop, rimane la pubblicità. Il San Lorenzo dell’ex Yepes passato dal barbiere, che oggi si allena a porte aperte al Breda di Sesto, ha attraversato l’oceano apposta (ingaggio 200 mila euro). Ma è più interessato alle sottoscrizioni per la “Vuelta a Boedo”, la ricostruzione del vecchio Gasometro, lo stadio di Baires che papa Bergoglio frequentava da ragazzino e che a lui verrà intitolato nel 2018. Il Milan, cui forse farà visita Ancelotti reduce da Real-Liverpool, deve recuperare energie e ha poco da mettere in vetrina: Mastour, prodigio spesso annunciato, e quelli che non giocano mai, da Niang in giù.
berlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventus
I prezzi sono stracciati (da 10 a 20 euro, 1 euro gli abbonati), le premesse scoraggianti. Non funziona l’intrattenimento prepartita del conduttore Bossari: col Palermo sono entrate dai tornelli poco più di 20 mila persone, meno della somma tra paganti (8.867) e abbonati disillusi (19.405, minimo storico dell’era Berlusconi, appena 7 mila in più del Cesena e 8 mila in più del Bari in serie B). Sono cifre da metà classifica, sotto gli abbonamenti di Juve, Inter, Roma e Fiorentina e con Samp, Lazio, Genoa e Verona incalzanti, mentre il Napoli recupera paganti.
Domenica il Milan era ancora terzo in classifica: ora la proiezione risultati deludenti- stadio vuoto può aggravare la desertificazione. Inzaghi, nel pranzo-rapporto con Galliani in cui si è accennato al mercato invernale, non ha eluso i problemi tecnici: l’involuzione di Ménez e De Sciglio, il centrocampo mediocre, la crisi di Torres. Né lo consolano tattica (quale formula per l’attacco e per la difesa senza l’infortunato Alex fuori per almeno 2 turni?) e tenuta fisica.
«Abbiamo pagato 3 partite in 7 giorni. Il passo indietro fa male, ma ci rialzeremo. Andiamo in casa della terza: se vinciamo, possiamo tornare al posto giusto. Non vediamo l’ora di affrontare la Samp». La rimozione del Trofeo Berlusconi è freudiana. Affonda il pugnale il segretario della Lega Nord Salvini, con un sobrio post su Facebook. «Undici pagliacci indegni della maglia rossonera». Oggi Majed Garoub, della casa reale saudita, sarà in sede per un’eventuale collaborazione. Ma andare oltre non è mica semplice.