paolo baratta e cristine macel

CHE MACEL ALLA BIENNALE! VENEZIA VUOLE DIMENTICARE LE DIVISIONI: SARÀ COME UNA BIBLIOTECA APERTA LA BIENNALE D' ARTE DI CHRISTINE MACEL - IL PRESIDENTE BARATTA: DOPO QUELLA DIRETTA DA OKWUI ENWEZOR INCENTRATA SUL TEMA DELLE DIVISIONI, QUESTA SARÀ LA BIENNALE DELLA GENEROSITÀ E DELLA FIDUCIA DEL MONDO”

Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

CHRISTINE MACELCHRISTINE MACEL

Sarà come sfogliare le pagine di un libro o, meglio, di un «trans-libro» la 57ma Biennale Arte 2017 diretta da Christine Macel e presentata ieri a Venezia. Si intitolerà Viva Arte Viva (tutto maiuscolo nell' originale), hanno già aderito 57 Paesi e si svolgerà dal 13 maggio al 26 novembre ai Giardini e all' Arsenale di Venezia.

 

«Viva Arte Viva desidera rafforzare il legame tra la Biennale e gli artisti mettendoli al primo posto», racconta la 46enne curatrice della rassegna (intervistata sul numero 225 de «la Lettura») e già conservatrice e ispettore del ministero francese.

 

«Ogni settimana un artista terrà una Tavola aperta per parlare con il pubblico mentre con il progetto "La mia biblioteca", ispirato al saggio di Walter Benjamin ( Aprendo le casse della mia biblioteca. Discorso sul collezionismo , 1931 ndr), gli artisti riuniranno una lista di libri preferiti come fonte di conoscenza e di ispirazione per il pubblico».

 

Il prefisso postmoderno «trans» starebbe invece a indicare che i «Trans-padiglioni riuniranno artisti di ogni generazione e provenienza e si succederanno senza soluzione di continuità, come i capitoli di un libro».

CHRISTINE MACEL PAOLO BARATTACHRISTINE MACEL PAOLO BARATTA

 

Si andrà dal «Padiglione degli artisti e dei libri» a quello «del tempo e dell' infinito» seguendo obiettivi che si caratterizzano per le solite ermeneutiche iperboli dei curatori: «racconto discorsivo», «complessità del mondo», «molteplicità di pratiche e posizioni», «movimento di estroversione», «possibilità di un neoumanesimo». Per pratiche si intende anche «fare arte tra otium e negotium. L' otium romano rappresenta un momento privilegiato», ma questo non è da riferire alla sindaca Raggi per non scoraggiarla.

 

Così tratteggiata, si capisce che sarà una rassegna eterogenea, politically-correct dove saranno esposte «opere di varie generazioni di artisti esplorando al contempo specifiche aree culturali, come l' America Latina, il Medio Oriente, l' Asia e l' Europa fino ai confini orientali e alla Russia». Per qualche idea in più possiamo rifarci alla sua rassegna «Espace 315», una galleria dedicata ai giovani artisti della scena internazionale al Pompidou o, meglio, all' intellettualistico Padiglione francese della Biennale 2013 da lei curato con Anri Sala (un suo pupillo).

 

CHRISTINE MACELCHRISTINE MACEL

Sala, artista e filmaker albanese nelle grazie anche di François Pinault, aveva realizzato una riflessione sull' uso culturale del corpo e sulle ambizioni moderne di una sua standardizzazione proiettando nel padiglione un' esecuzione al pianoforte che prendeva spunto dal Concerto per sola mano sinistra di Ravel, commissionato ai tempi dal pianista Paul Wittgenstein che aveva perso l' altra mano durante la Prima guerra mondiale.

 

Il presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha invece sottolineato che «dopo la Biennale Arte diretta da Okwui Enwezor incentrata sul tema delle fratture e delle divisioni, questa sarà la Biennale della generosità e della fiducia del mondo».

 

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