SARÀ L'EUROPEO PIÙ RICCO DI SEMPRE NONOSTANTE IL COVID - CHI VINCE, PORTA A CASA CIRCA 30 MILIONI - MA EURO 2021 SARÀ UN AFFARE ANCHE (ANZI: SOPRATTUTTO) PER LA UEFA: LA STIMA DEL FATTURATO FINALE È SUPERIORE AI 2 MILIARDI DI EURO - MERITO DELLA CRESCITA DI DIRITTI TELEVISIVI E MERCHANDISING, CHE HANNO COPERTO ALMENO IN PARTE IL MANCATO INCASSO DEI BIGLIETTI DA STADIO. POI CI SONO I VIDEOGIOCHI…
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
Sarà l' Europeo più ricco di sempre, nonostante la crisi pandemica che ha costretto l' Uefa a tagliare il montepremi addirittura dell' 11%: secondo i piani originari le 24 partecipanti si sarebbero dovute spartire 371 milioni, invece alla fine saranno 331. Abbastanza però per rendere questa l' edizione più remunerativa della storia del torneo fondato nel 1960 e giunto alla sedicesima edizione: a Francia 2016 il bottino complessivo si era fermato a 301 milioni.
Chi vince, porta a casa circa 30 milioni, (quasi) come una qualificazione in Champions per le nostre italiane. Non saranno insomma cifre enormi, si sa che le competizioni per club muovono più interesse e quindi più denaro, ma sono comunque cifre per niente basse, utilissime per le federazioni. Specie di questi tempi. Ecco perché già esserci è un affare: ogni squadra qualificata incassa 9,25 milioni solo per partecipare. Da lì in poi la regola è semplice: più vai avanti, più guadagni. Nei gironi eliminatori una vittoria vale un milione, un pareggio 500mila. Nella fase a eliminazione diretta ovviamente la posta in palio aumenta: gli ottavi portano 1,5 milioni, i quarti 2,5, le semifinali 4.
Chi arriva in finale incassa altri 5 milioni, chi vince ne prende altri 3. Il calcolo è presto fatto: se vinci tutte le partite, dalla prima all' ultima, porti a casa 28,25 milioni. Ma Euro 2021 sarà un affare anche (anzi: soprattutto) per la Uefa: la stima del fatturato finale è superiore ai 2 miliardi di euro.
Secondo le aspettative, si punta a registrare un utile netto superiore agli 847 milioni dell' edizione di Francia 2016. Merito della crescita di diritti televisivi e merchandising, che hanno coperto almeno in parte il mancato incasso dei biglietti da stadio.
L' Uefa ha scelto di non modificare il brand mantenendo la dicitura Euro 2020 per una questione d' immagine, ma serve anche per salvare i gadget già prodotti un anno fa.
Questi i conti del calcio vero. Poi ci sono anche i videogiochi, campo virtuale dove però i quattrini (reali) non mancano. Fra 8 e 10 luglio a Londra si tiene (dal vivo) la fase finale dell' eEuro 2021, la seconda edizione del torneo di efootball che vede in gara le 55 federazioni. Il montepremi? Ben 100mila euro. L' anno scorso ha vinto l' Italia. È solo un videogame, ok, ma se fosse di buon auspicio?