francia romania euro 2016

EURO-AMMOSCIAMENTI - SCONCERTI: ''FRANCIA-ROMANIA È UN PICCOLO RIASSUNTO DI COME SARÀ IL TORNEO: MOLTO EQUILIBRATO, POCO ROMANTICO, POCO POSSESSO PALLA, UN CALCIO ELEMENTARE DOVE NON SI RIESCE A FARE SQUADRA, UNA PRODEZZA FINALE (PAYET) A FAR GIRARE IL MONDO. L'ITALIA, IN FONDO, CI PUÒ STARE''

 

1. MOLTO EQUILIBRIO E L' ITALIA CI PUÒ STARE

Mario Sconcerti per il ''Corriere della Sera''

 

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L' impressione è di aver visto in Francia-Romania un piccolo riassunto di come sarà tutto il torneo: molto equilibrato, poco romantico, poco possesso palla, un calcio abbastanza elementare dove non si riesce a fare squadra, una prodezza finale a far girare il mondo. La Francia ha avuto la sfortuna di trovare come avversario iniziale la Romania, cliente storicamente avaro, molto organizzato e fisico, ma solo in pochi tratti è stata la Francia che si aspettava.

 

È mancato Pogba, caduto in una delle sue partite prima maniera quando vuole tutto e non riesce a tirar fuori niente. Ha cercato numeri, giocate che lo facessero ricordare, non è stato mai davvero utile anche se ha dato un paio di palloni splendidi. È una promessa in tutto, la Francia, ma ha bisogno di partite facili.

 

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Se si entusiasma, se si piace, può essere travolgente. Ma va a strappi, le manca la leggerezza della grande squadra, fa un po' fatica a trovarsi con continuità. I rumeni sono la classica squadra per queste partite in cui bisogna difendersi e il tiro in porta è quasi superfluo. Non sono loro la sorpresa. È la Francia che è sembrata un po' ingenua, a tratti quasi dilettante.

 

Kanté funziona se funzionano gli altri due di centrocampo, ha il passaggio continuo ma corto. Né Pogba né Matuidi danno aria al suo gioco. Il funambolo è stato Payet, l' unico capace di saltare l' uomo e trovare la porta, quindi decidere la partita. Un giocatore ideale in una Francia poco agile, molto africana.

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La domanda pretenziosa ma sempre sulla linea di porta, è come interpretare questa prima partita in chiave italiana.

 

La risposta iniziale è buona, sembra un gioco a cui si può arrivare. Siamo forse portati a giudicare le Nazionali per somme storiche. In realtà oggi sono quasi tutte in salita, i giocatori arrivano da dovunque, difficile formare un gruppo e difficile anche trovare uno spettacolo vero. Oggi il calcio è scambiarsi la palla, non tentare dribbling. Non è una morale, è una constatazione. Giocando così tutto diventa uniforme, le differenze si riducono al minimo. Infatti si tira pochissimo in porta. La Francia stavolta ha avuto Payet. Basta poco.

 

 

2. FRANCIA, LACRIME DI GIOIA - SOFFRE CON LA ROMANIA MA VINCE PAYET ASSIST E GOL LIBERATORIO ALL' 89'

Paolo Tomaselli per il ''Corriere della Sera''

 

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Tenera è la notte quando la paura è solo quella di non riuscire a battere la Romania e le lacrime sono quelle irrefrenabili di Dimitri Payet, che regala alla Francia la vittoria col brivido al debutto con la Romania. Il gol, magnifico, arriva con un gran sinistro da fuori, a un minuto dal 90' di una partita che era scivolata di mano ai francesi dopo il gol di Giroud e il pari su rigore di Stancu.

 

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Fa un gran bene alla salute dei Bleus concentrarsi sui propri limiti di squadra invece che sul contorno opprimente, in cui non è facile reggere il ruolo di salvatore della patria sotto pressione. La squadra di Deschamps non giocava una partita ufficiale dal Mondiale brasiliano e l' abbraccio con l' Europeo è impacciato, perché la normale tensione agonistica è accentuata da quella ambientale. Dopo 4' tocca così a Lloris tirare subito fuori il campionario delle grandi occasioni: la respinta ravvicinata su Stancu è di fatto il primo gol dei Bleus. Che non a caso si danno una svegliata. Payet a 29 anni ha una voglia matta di essere protagonista nel suo primo torneo importante: c' è lui dietro quasi tutti i tentativi francesi, ma il palo di Griezmann di testa (14') nasce da una bella apertura di Pogba per Sagna.

 

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Il tridente di Deschamps, con Giroud, Griezmann e Payet, è stato utilizzato fin qui appena 88'. E si vede, perché i movimenti sono molto prevedibili. Così la Romania, che ondeggia pericolosamente altre due volte nel primo tempo, se la gioca e anche ad inizio ripresa spaventa Lloris: la girata di Popa però finisce a lato.

 

Sono soprattutto i raddoppi rumeni sulla fasce a mettere in difficoltà la Francia, che ha due terzini stagionati come Sagna ed Evra e che fatica anche a impostare la manovra: mancano i lanci del difensore Varane (infortunato) e manca anche un vero regista che dia i tempi. Per adesso bastano un paio di invenzioni di Pogba e soprattutto questo Payet extralarge, che di fatto è qui solo per le discutibili attitudini della coppia Valbuena-Benzema.

 

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Non che Payet abbia una gran fama: le ultime scintille del giocatore del West Ham ci sono state proprio con Deschamps, col giocatore pubblicamente arrabbiato per la mancata convocazione. Aveva ragione lui, cresciuto nell' Oceano Indiano e tornato a La Reunion nella tarda adolescenza per le difficoltà di ambientamento: l' isola felice di Payet adesso è la trequarti, da dove fa partire prima una bella palla per Pogba (parata) e poi il cross per Giroud, che di testa salta come Tatarusanu con le mani e segna tra le proteste dei rumeni, perché il tocco sul portiere c' è stato.

 

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Sembra fatta, ma questa Romania è impassibile e tosta come il suo vecchio allenatore Iordanescu. Evra sgambetta in area Stanciu e l' arbitro Kassai un po' a malincuore (e su indicazione del collega dietro la porta) concede il rigore. Stancu, detto il gatto, graffia la Francia con un tiro centrale su cui Lloris non riesce a rimediare. Tocca a Dimitri, l' ex commesso di un negozio di abbigliamento di Nantes, prendere ago e filo per confezionare il gol della vita. E cucire addosso ai Bleus in lacrime l' abito della festa. Che finalmente può iniziare.

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