roberto mancini

“L’ITALIA E’ DI NUOVO UNA SQUADRA” – SCONCERTI: "LA NAZIONALE E’ DIVENTATA ORGOGLIOSA NEL GIOCO. STIAMO TROVANDO LA CRESCITA DI BERNARDESCHI E CHIESA, RIUSCIAMO A USUFRUIRE DELLA DIVERSITÀ DI INSIGNE E DEL GREGARIATO ALLA BIRAGHI. VERRATTI ACCANTO A JORGINHO È UNA DIFFERENZA SICURA. RICOMINCIAMO?" – VIDEO

 

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

biraghi polonia italia

 

L' Italia forse è di nuovo una squadra. La cosa anche più importante del risultato è che in Polonia ha continuato a giocare bene, è stata anzi più continua che quattro giorni fa con l' Ucraina. Questo vuol dire che non è stato un caso né ora né allora.

 

È abbastanza sorprendente come sia cambiata la visione della squadra in così poco tempo. L' idea di base è controversa, non avere una punta di ruolo. È evidente che manca ma è anche chiaro che permette di giocare sempre in superiorità numerica. Non è una soluzione definitiva, è un aiuto ad andare avanti. Oggi è così, domani chi lo sa. Ma un' Italia con due terzini che sono due esterni reali di centrocampo (Florenzi e Biraghi), più un centravanti-ovunque che svaria secondo estro e intelligenza, porta il vantaggio di almeno due uomini in più a costruire la manovra.

 

biraghi 6

A questo si sta aggiungendo l' arrivo nel gruppo di Verratti che raddoppia la qualità di Jorginho e l' insistenza di Barella. È un' Italia che è diventata orgogliosa nel gioco, vuole il pallone e cerca anche il difficile. Manca chi semplifichi tutto, chi tiri in porta, ci sono molti istrioni in formazione, ma sembra davvero passato il tempo in cui non ne avevamo nessuno e ci mancavano. Comincia a essere chiaro anche il lavoro di Mancini. Direi che è l' opposto di quello di Conte, più manierato, meno cattivo, meno fanatico, con la stessa voglia di essere squadra, più alla ricerca della propria diversità.

 

verratti

C' è lo stesso coraggio. Conte lo dava mettendo tutto nella corsa, nella cattiveria. Mancini cercando continuamente il gioco anche da chi sa giocare meno. Siamo sempre vicino alla zona retrocessione, non è chiaro cosa porterà questa formula con avversari migliori, capaci più di noi di giocare la palla.

 

Ma nel frattempo siamo forse tornati in strada, stiamo trovando la crescita di Bernardeschi e Chiesa, la prima maturità di Verratti e Jorginho, riusciamo a usufruire della diversità di Insigne e del gregariato alla Biraghi. Di sicuro senza questo grosso ritorno di Verratti nel ruolo non avremmo potuto trovare così in fretta un gioco. Ha le stesse idee di calcio di Mancini, solo che gli servono due passaggi in più. Ora è sceso a uno. Verratti accanto a Jorginho è tanta qualità, è una differenza sicura. Ricominciamo?

roberto mancinimancini

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