AZZURRO STINTO - SCONCERTI: “LA VITTORIA CON L’AZERBAIGIAN E’ ABBASTANZA NORMALE. IL MISTISCISMO INTORNO A CONTE SOFFOCA QUALUNQUE IDEA DI SERIO RINNOVAMENTO TECNICO. L’ITALIA GIOCA MALE”
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Mi scuserete se a me questa nazionale non piace e se trovo abbastanza normale battere in casa l’Azerbaigian. Ricordo che in oltre 8 anni, di partite come questa, di qualificazione a Europei o Mondiali, ne abbiamo persa una soltanto, e per giunta con la Francia. Mi sembra ci siano una serie di piccoli errori che avvolgono e straniscono qualunque evenienza. Il primo è che abbiamo pochi giocatori convocabili.
Il secondo è che siamo tra i pochi in Europa a giocare con il 5-3-2, cioè senza un’ala che nel caso sarebbe Candreva. Il terzo è che l’Italia probabilmente non può giocare bene, non ha i singoli. Ieri la vera intelligenza (e non scherzo) è stato mettere Bonucci a fare il trequartista e Chiellini il centravanti. Ma anche l’Empoli non ha giocatori, eppure gioca buon calcio.
C’è in realtà tutt’intorno alla Nazionale una specie di misticismo forzato di cui la trascendenza di Conte è il perno. Soffoca qualunque idea di serio rinnovamento tecnico. È tempo anche di dire che non siamo davanti a una ricostruzione, c’è solo una piccola avidità di risultati cercati con il massimo del risparmio. Viva l’Italia, sempre, ma con questo cosa c’entra il buon calcio?
Non si può equivocare: giochiamo male. Probabilmente non possiamo nemmeno giocare meglio, ma si potrebbe tentare. Non mi sembra nemmeno che la Nazionale ricalchi il calcio italiano. In campionato siamo meno peggio. L’Italia di Conte non arriverebbe fra le prime tre, non andrebbe in Champions. Paragoni impossibili che fanno almeno capire perché si resti perplessi di fronte a questi successi di Conte.
E dicono anche che dalle retrovie del nostro calcio qualcosa si sta muovendo, nelle idee e negli uomini, che non ha riscontro in Nazionale. Se Trapattoni avesse giocato con queste formazioni gli avremmo dato del catenacciaro. Il buon Trap, come Conte, se ne sarebbe disinteressato. Ma il senso è questo.
È tempo che Conte esca dall’emergenza. Non siamo forti, ma possiamo cercare di giocare meglio. Ce lo indica perfino il nostro labile campionato dove l’Azerbaigian non varrebbe il Parma. Dopodiché sempre grazie a Conte per aver accettato di interessarsi a noi. E naturalmente a Chiellini di esistere.
ITALIA AZERBAIGIANITALIA AZERBAIGIAN