ilicic papu gomez

PERCHE’ ILICIC OGGI E’ IL MIGLIOR TREQUARTISTA D’EUROPA - SCONCERTI: "CASSANO DICE CHE È MEGLIO DI DYBALA. PER DE ROON, IN ITALIA, PIÙ DETERMINANTE DI LUI C'È SOLO CRISTIANO RONALDO. NON HA PREZZO, MA LA STORIA DELLA DISCONTINUITÀ LO INFASTIDISCE. “È VENUTA FUORI A FIRENZE DOVE PER TRE ANNI SONO STATO IL MIGLIOR MARCATORE E HO COLPITO 7 PALI IN 7 PARTITE; SE ERO DISCONTINUO IO, GLI ALTRI COSA ERANO?” - VIDEO

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

S' indovina una grande storia dietro Josip Ilicic, ma lui non l' ha mai raccontata. Nasce nel gennaio del 1989, all' alba del conflitto dei Balcani. La sua città, Prijedor, diventerà un luogo di combattimenti, avrà migliaia di morti. Josip non conoscerà mai suo padre. Con il resto della famiglia uscirà dalla Bosnia, passerà dalla Croazia alla Slovenia, vivrà la guerra come la normalità di un bambino.

ilicic papu gomez

 

Forse per questo non ne parla. Era comunque la sua infanzia, pensava fosse l' unico modo di vivere. A sei anni gioca già a pallone seguendo nei campi suo fratello, più grande di lui. Fino a 30 anni è stato un possibile grande giocatore, ma oscuro, mai capito bene. Ilicic è un carattere duro, lamentoso, ingenuo, permaloso. Non facile. Gasperini dice che quando lo incontra non lo saluta nemmeno perché l' altro risponderebbe raccontandogli i suoi acciacchi. Ha un' andatura lenta, dinoccolata, da saltimbanco stanco. Una maschera malinconica, ma viva, capisci che sa essere felice.

 

Oggi si dice sia il miglior trequartista d' Europa, molti lo propongono per il Pallone d' oro. Cassano, che sarà matto ma il calcio degli artisti lo conosce, dice che è meglio di Dybala. Il suo compagno De Roon aggiunge che, in Italia, più determinante di Ilicic c' è solo Cristiano Ronaldo. E che cambia direzione con la stessa facilità di Messi, solo che Messi è un metro e settanta scarso mentre Ilicic ha la compattezza del suo metro e novanta. Tutto questo è cominciato nell' estate del 2018 con una pessima malattia, un' infezione partita dai denti che non riusciva a essere fermata. Il collo gli si era riempito di grossi linfonodi. Lui era sfinito e impaurito. Il male non passava mai.

 

Tripletta Ilicic al Valencia

In ospedale la sera non voleva addormentarsi perché era convinto di non svegliarsi più. Ancora oggi quei ricordi lo spaventano. Tornò davvero se stesso solo alla fine di ottobre, in tempo per cominciare la lunga cavalcata dell' Atalanta. Ilicic è nato fuoriclasse da meno di due anni, ma non è una sorpresa. Ha fatto tardi quello che tutti sapevano di lui e aspettavano facesse prima.

 

Lui non è molto d' accordo, questa storia della discontinuità lo infastidisce. «È venuta fuori a Firenze dove per tre anni sono stato il miglior marcatore e ho colpito sette pali in sette partite; se ero discontinuo io, gli altri cosa erano?». Qui viene fuori un po' della sua durezza. Ho visto molte sue interviste. È gentile e chiaro, disponibile ma senza farsi problema a diventare brusco.

 

ilicic atalanta

Dice per esempio di detestare due cose: i riscaldamenti prima delle partite e il Fantacalcio. Si sente continuamente coinvolto in una cosa che non lo riguarda, che sminuisce il suo lavoro. «Io sono un professionista, non mi perdo in questi giochini di squadre impossibili». A vantaggio del giochino va detto che è stato inventato negli Stati Uniti ed è diventato una miniera. Ma anche con l' Atalanta è stato molto diretto.

 

L' estate scorsa Ilicic è stato vicino a molte squadre, anche di Premier.

Ma più di tutti era vicino il Napoli.

 

«Partire sarebbe stata una scelta mia. Il mio progetto è vincere, giocare sempre la Champions. O ci sono le condizioni per lottare, o vado altrove». Il lamentoso Ilicic, con quella faccia ermetica, da slavo furbo, colto, un po' bambino prodigio e un po' nuvola in movimento, ha le idee chiarissime, quasi crudeli. Si annoia alle domande banali e te lo fa sapere.

 

Perché la maglia numero 72? Perché in Slovenia mi avevano dato la 27. Al Palermo l' aveva Pastore che se l' è tenuta. Allora ho invertito i numeri.

 

Poteva essere l' 87 o il 50, non cambiava niente. Che domande fate? Gli esperti di mercato stanno cercando di dargli una valutazione seria, ma non c' è. Fino a ora si pensava a 20-25 milioni, per l' età e per la vecchia discontinuità. Oggi è diventato soggetto per amatori. Non ha un prezzo, si va fra i 30 e i 60.

 

ilicic

Cioè tutto. In compenso non è venale. Molti nell' Atalanta guadagnano più di lui. Caldara per esempio, che è il top venendo dal Milan (2,2 milioni). Poi Gomez, Zapata e Muriel a 1,8. Infine lui a 1,5.

Ma è tranquillo: crescerà .

ilicic piange per astoriilicic 4FIORENTINA SLOVAN LIBEREC ILICICfiorentina sampdoria, sblocca ilicic 603d2cfilicicatalanta fiorentina percassi ilicic

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…