galliani by fucecchi

INFRONT A TE...LECOM - CON “SERIE A TV” LA SOCIETA’ DI BOGARELLI SEMPRE PIU’ PADRONA DEL CALCIO - LA LEGA CONSEGNA A INFRONT IL CANALE PER VENDERE 114 PARTITE DEL TORNEO ANCHE SU INTERNET: PER LA DISTRIBUZIONE CONTATTI CON TELECOM - IL RUOLO DI GALLIANI

Carlo Tecce per il “Fatto Quotidiano”

 

INFRONTINFRONT

Il 22 agosto, un sabato, inizia il campionato di calcio. In astinenza da mesi, gli appassionati già conoscono il calendario. Ma nessuno ancora conosce Serie A Tv, il canale della Lega Calcio che debutta proprio il 22 agosto. Non lo conosce Sky, che ha investito 1,7 miliardi di euro per vantare l’esclusiva sul satellite. E non lo conosce, forse, neppure Mediaset, che spenderà 1,1 miliardi per un triennio sul digitale terrestre soltanto per le otto squadre più blasonate.

 

Chi conosce affari e trame del pallone italiano è Infront, la tentacolare società di mediazione da poco di proprietà cinese, fondata da Philippe Blatter (nipote di Joseph) e gestita in Italia da Marco Bogarelli. A Infront non sfugge niente, perché Infront fa il padrone. Anche di Serie A Tv.

MARCO BOGARELLI INFRONT MARCO BOGARELLI INFRONT

 

Per sfruttare i diritti tv del campionato su internet, che la stessa Infront l’anno scorso mise a gara con una base d’asta di 108 milioni a stagione senza ricevere un’offerta, la Lega Calcio ha riversato a Bogarelli il “pacchetto e”. Che vuol dire: 114 gare di campionato da vendere e poi trasmettere sui dispositivi connessi a internet, anche attraverso il televisore (stile Netflix, per intenderci). La Lega spera di racimolare un po’ di soldi.

 

philippe blatter infront sports media philippe blatter infront sports media

Per la distribuzione, Bogarelli è in contatto con Telecom, che garantisce un servizio simile a Sky e da tempo è in trattativa con Premium di Mediaset. Per questa porzione di campionato, Infront non ha pagato un euro, ma è sempre Infront - secondo un’indagine Antitrust - il fautore del contestato patto sui diritti tv fra Mediaset e gruppo Sky.

 

Infront è un esempio di giocatore polivalente, che inciampa spesso nel conflitto d’interessi. Il “pacchetto e” include tre partite a settimana, non la polpa degli anticipi e posticipi, ma l’osso con gli appuntamenti di sabato, domenica mattina e pomeriggio. Chi stabilisce, però, la collocazione? La Lega Calcio, ovvio.

 

E allora la Lega, per esempio, in che fascia inserirà il derby di Roma, Torino, Milano? Il valore commerciale di Serie A Tv, che trasforma i presidenti di calcio in editori di se stessi via internet sotto la tutela di Infront, appare molto modesto; non esistono precedenti all’estero, se non il rovinoso fallimento olandese.

 

MARCO BOGARELLIMARCO BOGARELLI

Ma in prospettiva il segnale è preoccupante per il mercato televisivo italiano: Infront vuole dimostrare a Sky (e agli squattrinati patron del pallone) che in futuro potrà sparare qualsiasi prezzo sul noioso campionato di calcio. Se l’asta va deserta, ci pensa Bogarelli a procacciare abbonati e poi a staccare dividendi.

 

Non ci sarà mai una sonora obiezione in Lega, perché il fatturato del calcio dipende da Bogarelli&C, che smerciano lo sgraziato campionato di vecchie glorie e giovani virgulti, e fissano il costo per le famiglie Berlusconi e Murdoch. Ogni volta disegnano un bando su misura per perpetuare la convivenza. E se il bando non s’incastra perfettamente – è accaduto l’anno scorso –lo interpretano per salvare Mediaset e applicano la spartizione.

 

Bogarelli l’ha raccontata così: “Murdoch non è il cattivo, Berlusconi non è la vittima. Mediaset è l’oggetto dei desideri di Sky – ha dichiarato al Fatto – per assumere il monopolio. E glielo dicono in faccia: o ti compriamo o ti cancelliamo. Non mi occupo né di Berlusconi né di Murdoch, perseguo il profitto per Infront e la Lega”.

 

philippe blatter e marco bogarelliphilippe blatter e marco bogarelli

Il legame fra Bogarelli e la Lega Calcio può spiegare la crescita di Infront, che nel 2014 ha ridotto l’utile, però ha aumentato i ricavi a 241 milioni di euro. Il milanese Bogarelli è uno scafato dirigente di formazione bocconiana, che non ha mai smentito il rapporto privilegiato con Adriano Galliani, da sempre e ovunque vice di Berlusconi. Quel tipo di scuola, o di attitudine, impone l’acquisto del consenso per avere il controllo. Nel pallone, il consenso s’acquista promettendo denaro.

 

E Infront promette un mucchio di denaro con lo sviluppo del marchio: progetta stadi, promuove le magliette, accoglie i vip in tribuna, fa campagne pubblicitarie. Tutto. Più ne promette, più incassa. La sintonia con Galliani (Milan) agevola il compito perché trascina con sé la Lazio di Claudio Lotito, una sorta di ventriloquo di Galliani, il Genoa, il Palermo, l’Udinese.

GALLIANI BY FUCECCHIGALLIANI BY FUCECCHI

 

Almeno 15 società su 20 lavorano con Infront, e la compagine s’allarga se scendiamo nelle categorie inferiori. Questo significa la maggioranza in Lega, l’opposizione è ridotta a Juve e Roma. A Bogarelli, per Serie A Tv, è bastato chiedere. E anche per la regia unica sul campionato, per estromettere Mediaset e soprattutto Sky, è bastato chiedere.

 

Siccome niente è casuale, l’ispirazione fu di Adriano Galliani, protagonista di una tenzone effimera, alimentata per protestare contro un fuorigioco di Carlitos Tevez a San Siro: “Il Milan non intende innescare polemiche, ma fa una richiesta chiara e precisa. In questo momento le dieci partite sono realizzate da 6 registi di Sky, 3 di Mediaset e 1 indipendente.

 

Adriano gallianiAdriano galliani

Il Milan chiede che dalla prossima stagione i registi siano indipendenti”. Detto, fatto. Lunedì l’assemblea di Lega voterà per la regia unica affidata a Infront. Quello che il tifoso guarda su Sky sarà identico a quello che va in onda su Premium oppure su Serie A Tv

 

MARCO BOGARELLI INFRONT MARCO BOGARELLI INFRONT

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....