sgarbi bonito bonacossa

TRA SESSO E CENSURA ILARIA BONACOSSA È PRONTA ALLA SUA TERZA ARTISSIMA - "L'ARTE HA GIÀ SUPERATO LA FASE #METOO. GLI UOMINI IMPORTANTI CHE TI CHIAMAVANO BELLINA O BIONDINA NON SONO PIÙ IN CIRCOLAZIONE. MOLTO PROBABILMENTE ACHILLE BONITO OLIVA È ANCORA COSÌ OPPURE SGARBI. LUI, UNA VOLTA, MI HA ACCAREZZATO LA SCHIENA PASSANDO PER LA SALA. ERA PROPRIO UN ATTEGGIAMENTO LEGATO A QUELLA GENERAZIONE. NON CREDO SIANO PIÙ AL POTERE…”

Giulia Zonca per “la Stampa”

 

artissima 2019 ilaria bonacossa

Tra desiderio e censura Ilaria Bonacossa è pronta alla sua terza Artissima. Edizione che si gioca sul filo del proibito e non è certo solo sesso, quello ormai si vede ovunque. La fiera, che apre il 31 ottobre all' Oval di Torino, prova anche ad osare per scardinare i limiti, anche quelli messi alla libertà. Misura la distanza tra quello che si può dire e quello che l' arte può raccontare. Molto di più.

 

Dove ha tolto il freno?

«Nella scelta di aprire l' Hub Middle East: intrigante fino dal concetto geografico su cui abbiamo dibattuto».

ilaria bonacossa

 

Per disegnare quali confini?

«Dentro l' Egitto e fuori la Turchia che, con tutte le sue tensioni, per me ormai è Europa. C' è il Libano che oggi è in strada per far cadere il governo, poi Iran, Israele, Palestina. Abbiamo superato le questioni politiche».

ILARIA BONACOSSA

 

Obiezioni dagli invitati?

«Alserkal, polo di Dubai che è in fiera, resta fuori dall' Hub perché nessuna iniziativa pubblica degli Emirati potrebbe convivere con Israele. Tutte queste dinamiche in realtà dimostrano bene come l' arte abbia imparato ad aggirare i divieti con invenzioni intelligenti. In anni in quell' area l' arte contemporanea è sbocciata».

 

A volte funziona pure come vetrina a certi regimi.

«Sì, in parte, ma una volta che apri la porta all' estro e alla creatività è difficile tenersi stretto il controllo».

 

Non la turba il fatto che nell' Hub ci siano Iran e Arabia Saudita dove la donna non è di sicuro libera?

artissima 2019 alejandra hernandez

«Certo, ma non abbiamo chiesto finanziamenti o partecipazione ai governi. Io invito gallerie private e sono felice di averle qui: quella che viene da Gedda è gestita da una donna. L' arte contemporanea è molto emancipata».

 

L'esperimento Hub resterà nelle prossime edizioni?

«Nel 2020 vorrei puntare sull' Africa e non solo per il tema immigrazione ma per evidenziare come questo continente faccia parte della nostra cultura».

sgarbi nudo massimo sestini

 

Ora il programma non rischia di essere troppo fitto?

«Forse sì, su "Back to the Future" mi faccio delle domande, fino a qui abbiamo rimesso in primo piano nomi di livello, ma a un certo punto si rischia di tirare fuori dei carcassoni dallo scantinato».

 

Per la mostra «Abstract sex»si è data dei limiti?

«L' ho affidata a due curatori e mi sono tolta il problema. L' abbiamo tenuta fuori dalla fiera proprio per poterla vietare e avvertire il pubblico dei contenuti sensibili. Ha avuto più reazioni perbeniste di quanto pensassi, molti dei soggetti che ho provato a coinvolgere mi hanno chiesto: "Ma è porno?". Io credevo mi saltassero addosso come mosche sul miele per il tema spendibile».

achille bonito oliva

 

Perbenismo dovuto a Torino o al momento?

«Qualche obiezione conservatrice esce dalla città, invece la scia post #metoo è globale: viviamo in tempi in cui tutti sono terrorizzati dal giudizio di qualcun altro e ci si autocensura. In "Abstract sex" c' è un video in cui un uomo si masturba, comunque nulla che non trovi digitando su internet».

 

Internet però ha oscurato la pubblicità della fiera.

«Ci hanno proibito i social, "per scene di nudo implicito" concetto bizzarro. Ci hanno dato ragione eppure nessuno ha voluto rischiare di sbloccare l' algoritmo. Negli Usa è nato un tavolo di lavoro su come si possono diffondere immagini d' arte oggi».

 

ARTISSIMA

Il #metoo ha portato a un cambio di linguaggio nell' arte?

«La mia impressione è che l' arte avesse già superato la fase deleteria. Gli uomini importanti che ti chiamavano bellina o biondina non sono più in circolazione. Molto probabilmente Achille Bonito Oliva è ancora così oppure Sgarbi. Lui, la prima volta che è venuto in Fondazione Sandretto, mi ha accarezzato la schiena passando per la sala. Non voleva nulla, ovvio, ma era proprio un atteggiamento legato a quella generazione. Non credo siano più al potere, da noi il ricambio generazionale c' è stato, le donne sono entrate prepotentemente nel sistema. Il gallerista con l' assistente super carina trattata con superficialità si è estinto, oggi preferiscono tutti avere una capace e grintosa e al diavolo l' aspetto fisico».

 

roberto d agostino achille bonito oliva foto di bacco

E le artiste quanta importanza hanno?

«Ecco. Nella lista dei dieci più pagati al mondo c' è solo una donna e anche nei board le donne guadagnano meno».

 

Lei guadagna meno di un suo parigrado uomo?

achille bonito oliva

«Non lo so. Temo che ogni volta che si sostituisce un uomo con una donna in un ruolo di rilievo si abbassi lo stipendio. La donna ha molta voglia di avere una posizione mai raggiunta prima è accetta. Ci sono ancora storture da aggiustare. Noi italiane però, per fortuna, siamo cresciute un po' più sofisticate sulle questioni di genere. Negli Stati Uniti hanno alzato delle barriere, rinunciato alla seduzione per paura. Da noi si ragiona ancora».

VITTORIO SGARBI NUDO SUL BALCONE

 

Torino centro del contemporaneo in questo mese. Cosa ha di speciale?

«È aperta al talento, i giovani possono parlare con le istituzioni. A Milano non succede, c' è un muro di burocrazia mentre sull' innovazione l' occasione è tutto. A Torino aprono gallerie giovani, Cripta 747 è uno degli spazi no profit più interessanti di Italia. Nasce Torino Social Impact, Sothebis Real Estate sta comprando tanto in città e non è solo per i prezzi più bassi che altrove: Genova costa la metà, ha palazzi meravigliosi e non cercano lì».

 

È così dinamica?

«Credo oggi stia meglio di Roma, poi le crisi a catena hanno messo in difficoltà tutti. Torino soffre di più perché ha l' eccezione Milano vicino».

 

ARTISSIMA TORINO 2016

In questa Artissima c' è pure un omaggio al film «Italian Job» che compie 50 anni.

«Ricalca il finale in sospeso del film originale girato a Torino. Teoricamente sarà il weekend della Brexit: l' autobus in bilico sul precipizio è l' Inghilterra. La mia unica certezza è sentirmi europea e la situazione in Gran Bretagna è un grosso calcio alle mie convinzioni. Se loro lasciano l' Europa speriamo di trovare un altro equilibrio, di non far cadere il bus».

 

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