SESSO, LICENZIAMENTI E VIDEO HOT! LA ROMA NELLA BUFERA PER IL CASO DELLA DIPENDENTE CACCIATA PER UN FILMATO HARD RUBATO DAL SUO TELEFONO DA UN GIOCATORE DELLA PRIMAVERA – IL PARTNER (ANCHE LUI LICENZIATO) DELLA 30ENNE SAREBBE UN DIPENDENTE DEL CLUB GIALLOROSSO, CAPO DELLA RAGAZZA. NEL VIDEO, GIRATO NEGLI UFFICI DI TRIGORIA, CI SAREBBERO CONVERSAZIONI, CHE "VIOLANO L’ETICA PROFESSIONALE", SU ALTRI DIPENDENTI DELLA SOCIETÀ (TIAGO PINTO?) - QUESTA RICOSTRUZIONE, FATTA CIRCOLARE DAL CLUB, E' STATA SMENTITA DAI LEGALI DELLA DONNA – “IL FATTO”: IL BABY CALCIATORE HA CONFESSATO DI AVER RUBATO IL VIDEO A VITO SCALA, EX PREPARATORE DI TOTTI – LA PROCURA DELLA FEDERCALCIO APRE UN’INDAGINE...
1 - ROMA: VIDEO HARD E LICENZIAMENTO, PROCURA FIGC INDAGA ++
(ANSA) - La Procura della Federcalcio - apprende l'ANSA - ha aperto un'indagine sulla vicenda relativa al licenziamento di una dipendente della Roma, dopo che un calciatore della Primavera le aveva sottratto un video hard e lo aveva diffuso tra i compagni. Sono già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. L'obiettivo della Procura Figc nella vicenda del video diffuso da un giocatore e del successivo licenziamento della donna da parte della Roma, e' di verifichare responsabilità di tesserati relative alla diffusione di video privati della dipendente
2 - LA VERSIONE DELLA A.S. ROMA SULLA DIPENDENTE LICENZIATA PER UN VIDEO RUBATO E LA DENUNCIA PENALE IN ARRIVO
Estratto dell’articolo di Alba Romano per open.online – Estratti
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La versione (ufficiosa) della A.S. Roma sulla dipendente licenziata dopo che un calciatore della primavera ha fatto circolare un suo video a luci rosse si basa su tre punti. Il primo è che il partner protagonista con la 30enne è un altro dipendente giallorosso (anche lui nel frattempo licenziato).
Il quale sarebbe, oltre che il partner, anche il diretto superiore della ragazza. La seconda è che il rapporto si è consumato all’interno del centro sportivo Fulvio Bernardini a Trigoria.
E queste due circostanze sarebbero contrarie alla policy aziendale. Infine c’è il terzo punto: nel filmato sono presenti conversazioni che violerebbero l’etica professionale degli assunti. Perché si esprimerebbero giudizi su altri lavoratori della società dei Friedkin. Il baby giallorosso che ha fatto circolare il video invece non ha ricevuto sanzioni.
Il silenzio della società
Si tratta di un ragazzo straniero che da tre anni milita nelle giovanili giallorosse. È stato convocato tre volte in prima squadra, senza aver ancora esordito in Serie A. Il licenziamento risale al 9 novembre 2023. La lettera è firmata dall’avvocato Lorenzo Vitali e dalla business partner delle risorse umane Arianna Sorrentino. Intanto il legale Francesco Bronzini ha smentito la circostanza dei discorsi su colleghi di lavoro alla fine del video a luci rosse.
La dipendente aveva detto ai dirigenti della società di non voler «essere trattata da criminale». E su Facebook nel giorno del licenziamento aveva scritto: «Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani pensando di aver già vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani. Ciao cani. A presto». Ora, scrive Repubblica, la donna sarebbe pronta a denunciare tutto. Anche dal punto di vista penale. A partire dal calciatore.
VIDEO HOT DIPENDENTE ROMA LICENZIATA
La confessione del baby calciatore
Il Fatto Quotidiano intanto fa sapere che il baby calciatore ha confessato di aver rubato il video a Vito Scala, grande amico ed ex preparatore di Francesco Totti oltre che dirigente della società. La confessione risale al 4 ottobre 2023. All’epoca il filmato era già in circolazione.
Il giocatore in lacrime ha detto di aver ricevuto in prestito il telefonino della ragazza (per chiamare il suo procuratore). E che si è messo a cercarlo, forse perché sapeva che era presente. Poi lo ha inoltrato prima a sé stesso, poi successivamente ai compagni. Il licenziamento è arrivato senza aver fatto sapere nulla a Scala, che sembra nel frattempo caduto in disgrazia con la società. Che ha avviato una campagna di licenziamenti e attualmente ha contenziosi con il personale per 15 milioni di euro.
Violazioni dell’etica professionale
C’è da segnalare che nella lettera inviata alla dipendente non sono contestate le violazioni dell’etica professionale a cui fa riferimento la replica ufficiosa della società.
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Iniziative disciplinari
Va segnalato che la società non ha fornito spiegazioni nemmeno su eventuali iniziative disciplinari nei confronti del calciatore. Il quale avrebbe ammesso di aver diffuso il video, e quindi un reato ai danni di dipendenti che l’azienda aveva l’obbligo di tutelare. In questi mesi l’avvocato della vittima e la società giallorossa hanno cercato un accordo per il reintegro della 30enne, senza trovarlo. Per questo ormai la via giudiziaria sembra l’unica strada possibile.
3 - IL VIDEO HOT RUBATO
Fulvio Fiano, Gianluca Piacentini per il "Corriere della Sera" - Estratti
Tutti o moltissimi sapevano ma il «segreto» ha retto fino all’ultimo passaggio di una vicenda che ora mette in imbarazzo la As Roma per i suoi possibili risvolti. L’ha rivelata ieri Il Fatto Quotidiano e riguarda il licenziamento di una dipendente amministrativa della società giallorossa e la diffusione del video di un suo rapporto intimo. Le immagini, secondo la ricostruzione, erano sul telefono della stessa 30enne e il primo a farle circolare è stato un giocatore della Primavera che alla donna avrebbe chiesto lo smartphone per poter effettuare una chiamata al suo agente. Eravamo a novembre.
«Sbirciando» nel telefono — al momento non c’è una versione che chiarisca meglio questo passaggio — il ragazzo avrebbe trovato il video e poi l’avrebbe mandato ad alcuni compagni di squadra. Con il classico schema della piramide invertita le immagini sarebbero presto arrivate ad altri giocatori, anche della prima squadra, dipendenti degli uffici, staff e via dicendo fino all’ex direttore sportivo Tiago Pinto che ne ha poi chiesto il licenziamento. «Io l’ho saputo dopo il fatto. C’eravamo ancora noi o poco dopo che eravamo andati via», dice Salvatore Foti, il vice di José Mourinho e con lui a Trigoria fino al 16 gennaio, giorno dell’esonero del tecnico portoghese, confermando indirettamente quanto la storia fosse nota.
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Anche perché, ad aggravare il quadro, il rapporto si sarebbe consumato all’interno degli uffici annessi al «Fulvio Bernardini», il campo d’allenamento alla periferia sud della Capitale. Un punto, questo della «non discriminazione», sul quale si insiste molto nell’ambiente giallorosso, anche a tutela delle iniziative intraprese a favore delle donne come «Amami e basta» (contro le violenze), il sostegno al progetto di inserimento lavorativo di ex detenute e l’attenzione e le risorse dedicate alla squadra femminile.
Sul calciatore della Primavera — all’epoca appena maggiorenne — non ci sarebbero invece per ora provvedimenti. Si tratta di un ragazzo da tre anni a Roma, già nel giro della prima squadra e con un paio di convocazioni (senza esordire) successive ai fatti.