“SIAMO FATTI MALE” – CLAUDIO RANIERI, DOPO L’ENNESIMA SCONFITTA FUORI CASA, TUMULA LA SQUADRA COSTRUITA IN ESTATE DALLA TRIMURTI SOULOUKOU-GHISOLFI-DE ROSSI: DUE SU TRE NON SONO PIU’ A TRIGORIA E ANCHE IL DS FRANCESE TRABALLA - SE LE FÉE (CEDUTO AL SUNDERLAND), SOULÉ E DOVBYK SONO COSTATI OLTRE NOVANTA MILIONI, L’EVIDENZA DICE CHE È STATO SBAGLIATO QUASI TUTTO – LA ROMA NON VINCE IN TRASFERTA DAL 25 APRILE – QUANDO MOURINHO PROVO’ A SFERZARE I GIALLOROSSI PER LO SCARSO RENDIMENTO IN TRASFERTA: VIDEO
"A qualcuno manca la mamma, la nonna che fa il dolce..."
"Ho avuto squadre che sul pullman provocavano i tifosi avversari"
L'analisi di Mourinho sulle difficoltà della Roma in trasferta ? pic.twitter.com/wJFThHFDZG
— GOAL Italia (@GoalItalia) November 26, 2023
Estratti dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
claudio ranieri foto mezzelani gmt99
Era più difficile perderla che vincerla, ma la Roma c’è riuscita: l’ha persa. In che modo? Semplifico, banalizzo: non cercando il centravanti quando Dovbyk era in campo e muovendo bene il pallone e creando qualche opportunità in mezzo all’area dell’AZ da quando, dopo l’intervallo, Soulé ha sostituito l’ucraino. Che - preciso - non l’aveva mai strusciata.
È bastato un brutto errore di fase, l’unico della ripresa, per permettere a Parrott di battere Svilar che fino a quel momento aveva toccato la palla più con il pensiero che con le mani.
La sconfitta complica sensibilmente il passaggio ai playoff: questi tornei rinnovati e imbastarditi - SuperChampions e Europa League - offrono fino all’ultimo turno scialuppe di salvataggio, ne sa qualcosa il peggior Guardiola di sempre. Quella della Roma si chiama Eintracht Francoforte.
Poco da aggiungere sulla partita. Inutili i primi 45 minuti: Dybala continua a giocare un altro sport, Hummels è ormai indispensabile, per il resto poche sufficienze piene e il solito, povero Celik (sono addirittura stanco di maltrattarlo).
Nell’AZ s’è notato soprattutto Wouter Goes, un Pasquale Bruno di vent’anni ma con la faccia da bocconiano.
MAL DI TRASFERTA CRONICO
Piero Torri per repubblica.it - Estratti
roma az alkmaar - foto lapresse
Nessuna Liberazione. Da quel venticinque aprile a Udine, con quella rete di Cristante nei minuti finali nel recupero della partita interrotta per il malore di Ndycka, diciotto partite dopo la Roma continua a fare i conti con un mal di trasferta che sembra essere diventato cronico.
Neppure l’Europa che pure nelle ultime stagioni è stata il giardino di casa di una squadra che in Italia faticava a essere competitiva almeno per un posto valido per la qualificazione alla ricca Champions, è riuscita a infrangere un tabù che mette in dubbio pure la qualificazione per i playoff di Europa League.
Se si pensa che nelle trasferte di Elfsborg, Union Saint Giloise e Az, tre squadre che tutto sono sembrate meno che impossibili, i giallorossi sono riusciti a racimolare la miseria di un punto, non si può che dare ragione a Ranieri che, nel dopo partita olandese, ha detto chiaro e tondo, pure con una certa durezza, che "siamo fatti male”.
Una bocciatura in piena regola per una Roma dottor Jekyll nella comfort zone dell’Olimpico sempre colorato da oltre sessantamila impagabili tifosi, ma mister Hyde lontano da casa.
(…) La conferma, appunto, delle parole di Ranieri, <siamo fatti male>, che sono una sentenza sul passato, ovvero sulla costruzione complessiva della squadra, sul presente, cioè non illudiamoci che ci possa essere una sostanziale inversione di tendenza, e pure sul futuro visto che la Roma è questa e difficilmente, da qui alla conclusione di questo mercato di gennaio, sarà concretizzata quella rivoluzione che pure la società aveva fatto intendere dopo le ripetute brutte figure della squadra lontano dall’Olimpico.
(…)
claudio ranieri foto mezzelani gmt98
Se si pensa che Le Fée (ceduto al Sunderland), Soulé e Dovbyk sono costati, comprendendo i bonus, oltre novanta milioni, l’evidenza dice che è stato sbagliato quasi tutto. "Siamo fatti male” ci ha detto Ranieri. E’ così. La speranza è che lo stesso Ranieri riesca, da qui alla fine della stagione, almeno a limitare le perdite.
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