SINNER, CHE PECCATO: I GUAI FISICI E UNA CLAMOROSA SVISTA ARBITRALE FERMANO JANNIK CHE VIENE BATTUTO IN SEMIFINALE A MONTECARLO DALL’APOLLO GRECO STEFANOS TSITSIPAS (6-4 3-6 6-4) – L’AZZURRO FATICA A ENTRARE IN PARTITA, RECUPERA MA POI SONO I CRAMPI A BLOCCARE NEL FINALE L’AZZURRO - NEL TERZO SET SUL 3-1 PER JANNIK L'ARBITRO NON HA VISTO UN SECONDO DOPPIO FALLO DI TSITSIPAS CHE HA PERMESSO AL BONAZZO GRECO DI RIMANERE IN PARTITA…
Punto visto totalmente in apneaaaaaaa
Mamma miaaaaaaaaaa#Sinner pic.twitter.com/UbkjxiLlZX
— Claudia (@claudyparisi01) April 13, 2024
Ci vuole molto coraggio, soprattutto quando hai tutti gli occhi addosso, non stai benissimo e il terreno di gioco non è il tuo preferito. Ma se ti chiami Jannik Sinner il coraggio non ti manca e anche uno specialista come Stefanos Tsitsipas fatica a imporsi sulla terra rossa e prendersi il successo verso la finale dell'ATP Masters 1000 di Monte Carlo. Una vera e propria sofferenza per il 22enne di Sesto Pusteria che va subito sotto con il greco, ma che alla distanza esce e si ritrova anche con due palle break che gli avrebbero permesso di volare verso la vittoria. I crampi però bloccano nel finale l'azzurro che viene sconfitto 6-4 3-6 6-4.
Inizio non da Sinner con l'azzurro che subisce subito il break dopo soli tre game, un fardello che si porta dietro per tutto il set nel quale non riesce a ingranare nè con la prima di servizio nè con la celeberrima risposta. Come già osservato nel corso dei match precedenti, il bolzanino fatica a entrare in partita accedendo il proprio "motore diesel" soltanto quando è troppo tardi e commettendo una serie di errori gratuiti che consentono al greco di tenerlo lontano.
sinner tsitsipas svista arbitrale
Un dolorino al fianco potrebbe giustificare il tutto, ma la vera spiegazione è l'incapacità di trovare quel dritto che gli ha spesso consentito di aprire il fianco e metter in difficoltà l'avversario. Nel finale della frazione di gioco Sinner sembra però ritrovare fiducia nei suoi colpi e, dopo aver ceduto per 6-4, scappa via subito nel secondo set dove rispunta il celebre "pugnetto" e soprattutto la profondità che inganna Tsitsipas, costretto a subire alla prima occasione il break e a concedere all'italiano un netto 3-0.