SINNER SI ALLENA SPESSO A PIEDI NUDI: FAREBBE BENE ANCHE A NOI? - IL NUMERO 1 DEL TENNIS PREVEDE ESERCIZI SENZA SCARPE NEL SUO PIANO SPORTIVO. IN QUESTO MODO ATTIVA UN NUMERO MAGGIORE DI MUSCOLI, INCLUSI QUELLI DI GAMBE E ADDOME - PIEDI FORTI E ALLENATI PERMETTONO CAMBI DI DIREZIONE RAPIDI E SCATTI FULMINEI IN QUANTO IL PIEDE È IL PUNTO DI PARTENZA DI OGNI COLPO POTENTE. SE CI SI VUOLE ALLENARE SCALZI È PERÒ IMPORTANTE CHE…
Da oggi.it
Il numero 1 del tennis Jannik Sinner integra esercizi senza scarpe nel suo piano sportivo. In questo modo attiva un numero maggiore di muscoli, inclusi quelli di gambe e addome. L’importante è muoversi su una superficie ben ammortizzata, per non farsi male
Nei piedi ci sono ben 20 muscoli diversi, oltre cento tendini e legamenti, 28 ossa e oltre 30 articolazioni. Usando le scarpe si utilizza solo una minima parte di queste strutture, mentre allenandosi scalzi si attivano un numero maggiore di muscoli e non soltanto dei piedi, ma anche delle gambe e del core (quelli addominali e lombari, ndr). Quindi, è senz’altro utile sostenere la mobilità dei piedi, dalle dita al tallone, con l’allenamento senza scarpe, favorendo in questo modo la stabilità e l’equilibrio e migliorando la percezione del proprio corpo.
In particolare nel tennis, la stabilità è fondamentale in quanto l’efficacia di ogni colpo e ogni movimento dipendono dalla solidità della base che i piedi forniscono. Un tennista deve poter contare su un equilibrio perfetto per eseguire colpi precisi e potenti così come il gioco di gambe è essenziale per muoversi rapidamente sul campo.
Piedi forti e allenati permettono cambi di direzione rapidi e scatti fulminei in quanto il piede è il punto di partenza di ogni colpo potente. Una buona base consente di trasferire efficacemente l’energia dal corpo alla racchetta, migliorando la forza e la precisione dei colpi. Se ci si vuole allenare scalzi è però importante che la superficie su cui ci si allena sia adatta e ben ammortizzata, in quanto un terreno troppo duro o irregolare aumenta il rischio di farsi male.