siviglia roma 11

IL SOGNO DELLA ROMA FINISCE AI RIGORI! IL SIVIGLIA VINCE LA SETTIMA EUROPA LEAGUE. FATALI GLI ERRORI DI MANCINI E IBANEZ DAL DISCHETTO. UNA PARTITA DURATA DUE GIORNI, INIZIATA IL 31 MAGGIO E FINITA IL PRIMO GIUGNO. DYBALA PORTA IN VANTAGGIO I GIALLOROSSI, IN AVVIO DELLA RIPRESA IL PARI DEGLI SPAGNOLI CON L’AUTOGOL DI MANCINI. LA ROMA CHIEDE 2 RIGORI (MANI SOSPETTO DI FERNANDO) - MOURINHO PERDE LA PRIMA FINALE EUROPEA DOPO 5 TRIONFI CONSECUTIVI E ATTACCA: "RISULTATO INGIUSTO, L'ARBITRO SEMBRAVA SPAGNOLO..."

Estratto da gazzetta.it

 

SIVIGLIA ROMA 55

Una battaglia senza fine, forse anche la finale più lunga di sempre. Una sfida interminabile, fatta di duelli e rivincite. E una delusione gigantesca, con la Roma che perde la finale ai calci di rigore. Decisivi gli errori di Mancini e Ibanez, quando tutti i rigoristi giallorossi erano già fuori.

 

(…)

Mourinho si gioca subito la carta-Dybala per provare a fare la partita, mentre Mendilibar davanti a sinistra preferisce Gil a Lamela. Il Siviglia si scalda con una maglia d’incoraggiamento per Sergio Rico (sivigliano, cresciuto nel club), poi si parte e il primo a provarci è proprio Dybala. Si gioca in una bolgia, lo stadio per due terzi giallorosso, ma i ritmi non si alzano mai. La Roma opta per un 3-5-2 volto a creare densità in mezzo ed in campo sembra una fisarmonica: a tratti si alza per andare a pressare le fonti di gioco spagnole, a tratti si rannicchia su se stessa per far scoprire gli avversari e provare a far male negli spazi.

 

siviglia roma dybala

Ma gli spagnoli, appunto, non alzano il ritmo, proprio per non rischiare. Piuttosto cercano l’ampiezza, più a destra con Navas e Ocampos che a sinistra con Telles e Gil. Ma a conti fatti producono poco e la prima vera grande occasione capita a Spinazzola, che però calcia a colpo sicuro su Bono. Telles e Gudelj si prendono cura da vicino di Dybala, che ci mette un po’ a carburare, ma quando innesta la marcia giusta è quella decisiva: Cristante recupera palla su Rakitic, Mancini indovina il corridoio giusto in verticale e la Joya non lascia scampo a Bounou.

 

E’ il 35’, la Roma è in vantaggio e la gente giallorossa impazzisce di gioia. Poco prima c’era stata una protesta per un contatto in area tra Gudelj e Abraham, ma il difensore serbo prende prima la palla e poi la testa dell’inglese. E il Siviglia? Fino all’ultimo minuto del recupero (ben 7 minuti) non produce quasi nulla, se non un colpo di testa innocuo di En-Nesyri e due tiracci alti di Torres e Fernando. Poi, proprio ad un soffio dall’intervallo, è Rakitic a mettere i brividi a Rui Patricio, ma il suo sinistro da fuori si stampa sul palo.

SIVIGLIA ROMA 45

 

 

LA REAZIONE —   Mendilibar allora davanti cambia un po’ tutto, mandando dentro Suso e Lamela per Torres e Gil. I palloni iniziano a spiovere dentro l’area giallorossa: Ocampos cerca un’improbabile rovesciata, Telles ci prova appena entrato in area. Poi al decimo il Siviglia pareggia, con Mancini che devia in porta un cross di Navas nel tentativo di anticipare En-Nesyri. Mou predica calma, ma il vero problema della Roma è che adesso il baricentro è troppo basso e la squadra fatica a risalire.

 

C’è da assorbire il contraccolpo psicologico del gol, serve ritrovare la serenità e gli equilibri. Al 20’, però, la Roma può ripassare, ma nel mischione in area prima Abraham e poi Ibanez non riescono a metterla dentro con errori clamorosi. E qui la finisce anche la partita di Dybala (dentro Wijnaldum), che aveva iniziato a zoppicare da un po’. Adesso il piano-partita è diverso, con il possesso palla spagnolo contrapposto ai lanci su Abraham, che però sbaglia ancora una volta partita. Ed infatti Mou lo tira fuori, affidandosi a Belotti. A 15’ dalla fine Taylor concede un rigore per fallo di Ibanez su Ocampos (palla piena), ma poi torna sui suoi passi con l’aiuto del Var. Poi c’è il fallo di mando di Fernando (considerato da Taylor involontario), il gol divorato da Belotti e i tentativi finali (fuori) di En-Nesyri e Fernando.

 

SIVIGLIA ROMA 1

IL GRAN FINALE —   Si va ai supplementari, a caccia del colpo di teatro che cambi l’inerzia della partita. Ma le squadre si allungano, si vive di strappi e la fatica si fa sentire sulle gambe. Il primo tempo scivola via così, senza grandi emozioni.

 

Nel secondo si parte con una gomitata di Lamela a Ibanez (labbro spaccato), poi Matic che cade dalla fatica, la traversa di Smalling all’ultimo respiro e i rigori a decidere il trofeo. La Roma è senza i suoi tre rigoristi (Pellegrini, Dybala ed Abraham), si tira sotto la curva del Siviglia: sbagliano Mancini e Ibanez, li imita anche Montiel ma Taylor lo fa ripetere e il Siviglia porta a casa la coppa. Una delusione infinita. Anche immeritata.

 

 

SIVIGLIA-ROMA, LA MOVIOLA: LA VAR TOGLIE UN RIGORE AGLI SPAGNOLI, MANI SOSPETTO DI FERNANDO

Da gazzetta.it

GOMITATA A IBANEZ, LAMELA SE LA CAVA COL GIALLO—   Lamela tiene lontano Ibanez aprendo pericolosamente il gomito. Labbro gonfio per Ibanez e giallo per Lamela, un rosso non sarebbe stato scandaloso.

 

MANI DI FERNANDO IN AREA, NIENTE RIGORE—   Spinazzola crossa da sinistra, Fernando tocca con il braccio, ma Taylor fa chiaramente cenno che il braccio stesso è attaccato al corpo e il Var non interviene.

SIVIGLIA ROMA

 

LA VAR TOGLIE UN RIGORE AL SIVIGLIA—   Ocampos salta Ibanez in area, che interviene sull'ex giocatore del Milan. Taylor fischia il rigore, ma viene richiamato al monitor della Var. Il brasiliano, prima di colpire nettamente il piede di Ocampos, riesce a spostare il pallone. Arbitro ok anche in questa circostanza.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...