1. SOLDI MAI VISTI PER UN CT: CONTE ALLENERA’ LA NAZIONALE PER 4,5 MILIONI A STAGIONE 2. ATTENZIONE, IL PARRUCCHINATO È IL MIGLIOR ALLENATORE ITALIANO. VALE UNA DOZZINA DI PRANDELLI E DI ZACCHERONI. IL PUNTO NON È QUESTO. IL PUNTO È COME SI ARRIVA A CONTE 3. I NO TAVECCHIO, UN ESERCITO DI LATTA, SMALTISCONO IN FRETTA I CONATI DI VOMITO. MENO DI UN SINGHIOZZO. L’INDIGNAZIONE È COME UNA BOLLA, SVANISCE AL PRIMO ALITO 4. L’IMBARAZZANTE BOTOLO SUL TRONO E L’OCTOPUS CHE LO GOVERNA CHE FANNO PER DEODORARE L’AMBIENTE E INFIORARE L’OCCHIELLO? UN PO’ DI CONTE DI QUA, UN PO’ DI UVA-MALAGO’ DI LÀ, LOTITO CHE FA I PASSI INDIETRO, CHE TANTO, DA INVISIBILE, NON È CHE COMANDA MENO E ORA SI BECCA PURE DA QUALCHE COGLIONE L’APPLAUSO PER IL BEL GESTO 5. DEL RESTO MICA POSSONO PRESENTARSI CON TARDELLI E CABRINI (I PREFERITI DI TAVECCHIO). E, DUNQUE, VIA AL SOLDO DELLO SPONSOR. TUTTO QUADRA E L’ODORE DI MERDA RESTA
1. CONTE NUOVO CT DELLA NAZIONALE: L’ANNUNCIO A BREVE
Antonio Conte sarà il nuovo ct della Nazionale italiana. L’annuncio ufficiale è atteso a breve. L’ex allenatore della Juventus - in vacanza in Croazia - nelle prossime ore tornerà in Italia. In pratica mancherebbe solo la firma. Una cordata di sponsor coprirebbe in parte i 4,5 milioni di euro chiesti dal leccese in cambio di mano libera sulla scelta dello staff e il coordinamento delle nazionali giovanili. Secondo notizie trapelate, la Federazione calcio offrirebbe 1,5-1,7 milioni, mentre il resto sarebbe coperto dagli sponsor, guidati dalla Puma. Lunedì è in programma il primo consiglio federale guidato dal neo-presidente Figc Carlo Tavecchio. Il 1° settembre il neo-ct radunerà i convocati per l’amichevole del 4 settembre a Bari contro l’Olanda e il 9 a Oslo contro la Norvegia nel primo incontro di qualificazione per gli Europei del 2016. I tempi sono quindi molti stretti.
Giancarlo Dotto per Dagospia
Non te la puoi cavare nemmeno con il canonico “non ci credo!”, perché ci credi benissimo. Attenzione, Antonio Conte è il miglior allenatore italiano. Vale una dozzina di Prandelli e una quarantina di Zaccheroni. Sa di calcio e lo sa insegnare. Sa come pochi di tattica. I giocatori possono anche detestarlo ma lo rispettano. Si fidano di lui. Conte non guarda in faccia nessuno.
Non è come Fabio Capello che tartassava i giovani e i derelitti per consegnarsi ai mammasantissima dello spogliatoio. Non ti alleni bene in settimana? Io, Conte, ti faccio fuori. Ti puoi chiamare Buffon, Pirlo o Gesù Cristo. Conte lascia la Juve perché aveva chiesto un solo giocatore, Cuadrado o Sanchez, e non gli prendono nemmeno Iturbe.
Conte non voleva nemmeno il faraonico rinnovo di un Pirlo in fase calante. “Date la responsabilità a me”, aveva detto ad Agnelli, che lo ha scelto come allenatore, e a Marotta, uomo di Elkann, che voleva Mazzarri. Conte è il miglior allenatore possibile della Nazionale. Due brindisi. Il primo perché arriva lui, il secondo perché non arriva mister Bollitosan, alias Zaccheroni.
Ma il punto non è questo. Il punto è come si arriva Conte. Gli oppositori di Tavecchio, un esercito di latta, smaltiscono in fretta i conati di vomito. Meno di un singhiozzo. L’uomo che parlava di scimmie, l’Impresentabile, l’Inudibile, sta lì con il suo raccapricciante culo nudo sul trono. La torta nuziale da noi è sempre al centro della tavola. Ci si sposa a tempo pieno in questo malinconico Paese.
Nel puro stile consociativistico italico, modo elegante per definire gli accordi di spartizione, l’indignazione è come una bolla, svanisce al primo alito. L’Imbarazzante Botolo sul trono e l’Octopus che lo governa (bastano una dozzina di frenetici e ben introdotti tentacoli per comandare il nostro pallone) che fanno per deodorare l’ambiente e infiorare l’occhiello?
Un po’ di Conte di qua, un po’ di Uva di là, Lotito che fa i passi indietro, che tanto, da invisibile, non è che comanda meno, anzi di più e ora si becca pure da qualche coglione l’applauso per il bel gesto. Credito che incasserà, giurateci, molto presto.
Da invisibile, Lotito, che non vuole Mancini (sic), ha fatto il lavoro che conta per Conte. Telefonate, pressioni. Tavecchio ha solo fatto la telefonata, forse nemmeno quella. Ci ha messo la voce su testo scritto a monte. Forse neppure quella. “Ti diamo carta bianca signor Conte, fai, disfa, puoi cambiare anche l’usciere di Coverciano e anche il colore degli asciugamani”.
Ti diamo tutto, purché ci deodori e c’infiori l’occhiello. Conte, un duro, non si commuove. Se ne fotte del loro puzzo e del loro occhiello. “Sì, ci sto, tutto bene, ma non un euro di meno”. Loro deglutiscono amari, incassano, ma mica possono presentarsi con Tardelli e Cabrini (i preferiti di Tavecchio). E, dunque, via al deus ex machina, sex e slot machine, il soldo dello sponsor. Tutto quadra e l’odore resta. Italiani brava gente.
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