sandro tonali luciano spalletti moise kean

SPALLETTI CAMBIA TUTTO! DOPO L’EURO-FIGURACCIA IL CT SCEGLIE IL MODULO 3-5-2 (QUELLO PIU’ UTILIZZATO IN CAMPIONATO) E FA FUORI GLI OVER 30 (DA ACERBI A DARMIAN, DA JORGINHO A EL SHAARAWY) – L’OBIETTIVO, AL DI LA’ DELLA NATIONS, E’ IL MONDIALE (DA DUE EDIZIONI NON RIUSCIAMO A QUALIFICARCI) – IL BUCO NERO IN ATTACCO DOVE MANCA IL CENTRAVANTI E LA SPERANZA CHE QUALCHE GIOVANE ESPLODA (FABBIAN, LUCCA, KAYODE, NDOUR, KOLEOSHO SONO TUTTI SOTTO ESAME)

Alessandro Bocci per corriere.it - Estratti

 

spalletti

L’alba di una nuova storia. I giorni, dentro Coverciano, scorrono veloci, cadenzati da gesti ripetitivi e famigliari: colazione, riunione video, pranzo, riposo e poi allenamento sul campo sino alla cena, tutti insieme. L’Italia ferita prova a rinascere. All’improvviso non c’è più tempo.

 

La Francia è dietro l’angolo, la più difficile delle ripartenze, immaginata chissà quante volte da Luciano Spalletti durante la lunga estate di patimenti. A casa e sul trattore, nella sua campagna, il tempo era dilatato dall’attesa e dai rimuginamenti. Ora non c’è più tempo. Il futuro è adesso. Si legge Nations, ma si dice Mondiale, quello del 2026, che Luciano sa essere il vero traguardo per cancellare l’onta e chiudere il cerchio.

 

Parte una nuova fase. Con tante cose da aggiungere, ma tante, tantissime, da sottrarre: meno tensione, meno proclami, meno schemi avveniristici difficili da digerire. Anche meno giocatori in ritiro (solo 23).

luciano spalletti

 

Tutto analizzato e soppesato insieme al suo staff perché a Spalletti si può muovere qualsiasi rimprovero, ma non certo quello di non metterci l’anima.

 

Dopo aver fallito in Germania, ha scelto una strada più comoda solo all’apparenza. Perché per far compiere un passo in avanti alla Nazionale, deve farne uno indietro lui. Spalletti cambia sia dal punto di vista psicologico, cercando più leggerezza, che da quello tattico, con un sistema di gioco ben identificato sin dal primo giorno: il 3-5-2 che, al massimo, può diventare 3-4-2-1.

 

Il ringiovanimento c’è stato, ma graduale, perché il girone di Nations League è duro e in ballo c’è un posto da testa di serie ai gironi Mondiali. Inoltre, il rischio di una figuraccia al Parco dei Principi, dove l’Italia non ha mai vinto, è altissimo. Però la strada è tracciata. Fuori gli over 30 e non per demeriti, ma solo per la carta di identità, da Acerbi a Darmian, da Jorginho a El Shaarawy.

 

Del gruppo che con Mancini ha vinto il titolo europeo a Wembley, l’estate del 2021, sono rimasti in cinque: il capitano Donnarumma, che domani sera giocherà nel suo stadio, il terzo portiere Meret, più Bastoni, Di Lorenzo e Raspadori, che potrebbero essere titolari.

 

luciano spalletti svizzera italia

La transizione verso il futuro è legata alla crescita di Fagioli e Ricci, Cambiaso e Bellanova, Udogie e magari Okoli, al rilancio di Tonali e alla conferma di Calafiori. 

 

(...)

 

Spalletti spera, inoltre, che qualche altro giovane fornisca risposte positive: Fabbian, Lucca..

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA