luciano spalletti

“COMPETERE CON INGHILTERRA, FRANCIA, GERMANIA? BISOGNA LAVORARCI ANCORA…” - SPALLETTI FA CAPIRE CHE AGLI EUROPEI L’ITALIA DOVRA’ FATICARE PARECCHIO PER FARSI VALERE: “QUELLO CHE ABBIAMO FATTO VEDERE FINORA NON È SUFFICIENTE. ABBIAMO QUALITÀ TECNICHE E ANCHE UMANE: QUEI DIECI GIORNI IN CUI STAREMO INSIEME PRIMA DI PARTIRE SARANNO I PIÙ IMPORTANTI - COSA È SUCCESSO AL NAPOLI QUEST’ANNO? I GIOCATORI, TALVOLTA, DEVONO ESSERE CONFORTATI, CONVINTI DI ESSERE FORTI. BASTA UN NULLA PER DEMOTIVARSI…”

Estratto dell’articolo di Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera”

 

luciano spalletti

L’uomo che sussurra ai cavalli (e anche alle anatre, agli alpaca e agli asinelli) se ne sta dentro questo mondo così «nature» sulle colline senesi in cui sta in pace con sé stesso, si isola, prova a trovare la rotta giusta per regalarsi un Europeo da favola. […] Luciano Spalletti […] è un manager moderno e trasversale, che sa perfettamente cosa chiedere ai suoi giocatori […]

 

Come si tiene unito uno spogliatoio dove insistono culture e religioni diverse?

«Connettendosi sulla stessa lunghezza d’onda, tutti uguali in un contesto dove dobbiamo darci forza l’uno con l’altro. Convincerci a vicenda di essere forti, motivati […] La diversità è un valore, ci fa crescere. Ci forma, ci apre gli orizzonti».

 

Dice spesso siamo tutti fratelli: cosa intende?

giacomo raspadori luciano spalletti

«Lo dico ai miei calciatori: davanti allo spogliatoio c’è un salvadanaio virtuale dove ognuno mette ciò che ha e può dare. Recuperare una palla persa può valere quanto un gol. Così si vince, così nascono i rapporti. Ricordo il viso felice di Totti, quando ero alla Roma e con tutta la squadra andammo da lui in ospedale».

 

Poi ci ha litigato, però.

«Quando ci siamo rivisti dopo anni, ci siamo abbracciati. Io le persone le guardo negli occhi, nella postura. Le assicuro ci siamo ritrovati, le basi del nostro rapporto sono forti».

 

luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 2

La maglia della Nazionale, cosa ha in più rispetto a tutte le altre?

«È la più bella e più importante del mondo […] Bisogna indossarla con orgoglio […] Nella nostra Nazionale tutti devono essere sullo stesso piano […] Partiamo tutti dalle sconfitte passate, sono quelle che formano. […] Dalla depressione di una batosta si rinasce».

 

L’Italia può realmente competere con le big europee. Inghilterra, Francia, Germania?

«Dobbiamo farlo ma bisogna lavorarci ancora. Quello che abbiamo fatto vedere finora non è sufficiente. Abbiamo qualità tecniche e anche umane e sia chiaro: contano alla stessa maniera».

luciano spalletti

 

Scamacca è rinato, c’entrano i suoi rimbrotti sui videogiochi?

«Il merito è di Gasperini che lo allena, se in qualche modo l’ho sollecitato ad avere una reazione sono contento, il mio fine è questo. La tecnologia è importante ma va contestualizzata. Bisogna stare connessi tra di noi, anche nei tempi morti. […] Quei dieci giorni in cui staremo insieme prima di partire saranno i più importanti».

 

[…] La squadra italiana che più le è piaciuta.

«A parte l’Inter che ha vinto meritatamente lo scudetto, il Bologna. Mi riporta al Napoli.

Bel gioco e nel gruppo si respira amicizia, fratellanza. È così che si vince, anche».

 

[…] Cosa è successo invece al Napoli?

luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 1

«Tre allenatori in genere non si cambiano neanche in cinque anni. Come si fa in pochi mesi ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi. I giocatori, talvolta, devono essere confortati, convinti di essere forti. Basta un nulla per demotivarsi. Ragazzi giovani come Zirkzee, Kvara per esempio vanno coltivati, difesi e sostenuti ogni giorno».

 

Di Lorenzo, Raspadori, Meret: li convoca con la stessa convinzione?

«Io valuto complessivamente, non la stagione o gli ultimi mesi».

luciano spalletti

 

Quanto conta la fortuna nel calcio?

Tanto, arriva se te la meriti. Se sai coglierla. Il Real Madrid in finale di Champions è una dimostrazione. Carlo è stato fortunato contro il Bayern, qualche svista arbitrale c’è stata. Ma non toglie nulla alla vittoria, ci hanno creduto» […]

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?