“IL FORFAIT DI ACERBI? SE INIZIAMO A CHIEDERCI COSA CI MANCA, INIZIAMO MALE” – SPALLETTI PARTE CARICO A PALLETTONI IN VISTA DI EURO 2024: “SCAMACCA? E’ UN PO’ PIGRO - FRATTESI? CE NE SONO TANTI DI FORTI – FAGIOLI? UNA SCELTA TECNICA, HA QUALITÀ E CREATIVITÀ. SE SI VALUTANO I SUOI PECCATI PENSO CHE MERITI COMPRENSIONE" – "PROMETTO AGLI ITALIANI CHE SAREMO DEGNI DELLA MAGLIA" - IL CASO BONAVENTURA, PASSATO DAL PARAGONE CON BELLINGHAM E POI NEANCHE CONVOCATO - “L’ASSENZA DI ZANIOLO? SPERO DI…”
Da gazzetta.it
Luciano Spalletti in conferenza stampa a Coverciano ha parlato della scelta di Fagioli tra i preconvocati per gli Europei al via il 14 giugno: "Quella di Fagioli è una scelta tecnica, ha qualità, creatività ed estro, è stato convocato per avere più cose a disposizione per gestire la partita ed avere più noi la palla.
Il campo valuterà se abbiamo fatto la scelta giusta o sbagliata. Il ragazzo ieri ha detto bellissime cose, io ci ho parlato nel giorno della finale di Coppa Italia e mi ha fatto una buonissima impressione. Se si valutano i suoi peccati penso che meriti un po' di comprensione perché non ha scommesso sulle sue cose e ha scommesso perché non ce la faceva a difendersi da questa tentazione".
luciano spalletti e gabriele gravina foto mezzelani gmt088
EURO '24:SPALLETTI 'AGLI ITALIANI PROMETTO, DEGNI DELLA MAGLIA'
(ANSA) - FIRENZE, 31 MAG - "Dobbiamo fare promessa a tutti gli italiani, che saremo degni della fortuna che ci è toccata, dovremo dimostrare di essere degni di vestire questa maglia e avere dentro tutte quelle cose che gli italiani provano per noi, tante bellissime cose''. Così Luciano Spalletti a Coverciano dove è cominciato il raduno della Nazionale in vista degli Europei.
''Parlando alla squadra ho ribadito che bisogna avere chiaro un aspetto, l'orgoglio di vestire la maglia azzurra che è la maglia in cui si riconosce un Paese intero - ha continuato il ct - Dobbiamo far vedere che facciamo un mestiere con molti privilegi e anche diversi vantaggi, che lottiamo tutti per la stessa causa. Abbiamo una meravigliosa opportunità di moltiplicare le attese e le emozioni di tante persone che ci seguono e verranno a vederci, bisogna respirare il loro respiro e vivere gli stessi sentimenti che ci trasmettono amandoci anche da casa".
giacomo raspadori luciano spalletti
LA CONFERENZA STAMPA DI SPALLETTI
Come arriva dopo nove mesi all'avventura?
"Ci arrivo prontissimo, ho pensato solo al meglio. Abbiamo già organizzato ogni evento di questo raduno. E ci arrivo felicissimo".
Qual è l'aspetto che lo intriga di più della Nazionale?
"Tutte queste emozioni che saremo costretti a subire, tutti i bei pensieri della gente, il vedere se siamo in grado di meritare tutto quello che ci attribuiscono. La maglia azzurra non è un club, unisce tutti; ti arrivano baci da chiunque. È la gestione di questo insieme l'aspetto che mi emozionerà di più. Poi chiaramente il giocare contro il meglio del calcio europeo".
Come funzionerà il tempo libero?
"Stiamo allestendo la stanza dei giochi, è quasi finita. Dobbiamo toglierci la noia di essere benestanti".
Come si è passati dal paragone Bonaventura-Bellingham alla non convocazione?
"Bonaventura mi piange il cuore ad averlo escluso, è squisito come uomo e giocatore. Ma devo stare attento anche ai momenti dei calciatori, a quello che mi manca nella totalità della squadra; non servono undici calciatori forti, ma un collettivo forte.
Accostarlo a Bellingham è un po' azzardato, anche se io sto sempre coi miei calciatori. Jack l'ho visto col fiato tirato, e come composizione di rosa potevo aver bisogno di altro. Sicuramente è uno di quelli che continua a rientrare nel gruppo nazionale".
Dalla panchina si possono costruire i successi, Frattesi lo ha dimostrato nell'Inter. Quanto sarà difficile, in un torneo così corto, convincere un giocatore che non sarà un titolare ma un jolly?
"Frattesi merita assolutamente una maglia più di Barella, più di Pellegrini, Jorginho, Cristante o altri? Ce ne sono tanti di forti. Frattesi è uno da copertura di campo, di disponibilità; riteniamo di avere una squadra con una propria forza, e anche Frattesi è qui dentro".
Sulla desta possono giocarci Folorunsho, Orsolini e Frattesi? E Chiesa giocherà a destra anche lui o resta a sinistra?
"Folorunsho parte già da lì, dalla destra e sulla trequarti. Ha la bastonata da fuori e il colpo di testa. Frattesi è invece uno che ci arriva in quella zona, partendo da più in basso; ha finalizzazione e gol. È più centrocampista, occupa mezzi spazi non presi da altri. in realtà, non siamo stati molto fortunati sugli esterni alti, parlo di giocatori da uno contro uno; ce ne sono venuti a mancare diversi. Chiesa lo riteniamo uno che sa giocare ovunque, è quello che ha la vampata, è una fucilata nella notte".
Cosa ha detto alla squadra?
"Alla squadra ho detto che una cosa deve essere chiara: l'orgoglio di vestire questa maglia, quella in cui si riconosce un Paese intero. Certo, facciamo un mestiere con molti privilegi, ma dobbiamo far capire che abbiamo tutti a cuore la stessa causa. Possiamo moltiplicare le attese e le emozioni di tantissime persone. Dobbiamo respirare il loro respiro.
Dobbiamo promettere a tutti che saremo degni della fortuna che ci è toccata. Poi ha chiuso il discorso il nostro campione, che abbiamo preso dalla bacheca della nostra storia, cioè Gigi Buffon. Vi dirà lui cosa ha detto, circa un episodio vissuto in prima persona durante un Mondiale".
luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 1
Che differenze ci sono tra Fagioli e Ricci?
"Ci sono cose simili e altre diverse. Ricci è cresciuto molto in termini di contatto fisico. Fagioli è più classico, vede delle cose diverse dagli altri. Sono entrambi forti".
Che Scamacca ha visto dopo la mancata convocazione di marzo? E cosa si aspetta da lui ora?
"Chi ha costruito qualcosa di differente in Scamacca è Gasperini, non io. Lui lo aveva lì, tutti i giorni e ad ogni allenamento. Io voglio vedere sacrificio, i nostri valori; noi italiani siamo gente che lavora per costruire il lavoro, anche io parto da questi stessi concetti. E Scamacca per certi versi non mi era piaciuto, e infatti lo avevo lasciato fuori. Ne ho a disposizione tanti e, se qualcuno non dà più del massimo, diventa difficile.
Ultimamente Scamacca ha fatto vedere una grande crescita, prestazioni, gol, continuità. Ha stazza e creatività… a volte è un po' pigro. Serve che perda un po' di pigrizia, magari l'ha persa…"
L'assenza di Acerbi comporta il rivedere l'idea di difesa a quattro o a tre? E c'è un regista in questa squadra?
"Vorremmo innanzitutto impostare un gioco non rigido, ma abbastanza libero. Come piacerebbe un po' a tutti. Più imprevedibilità c'è, più saremo una sorpresa per i nostri avversari. A quattro o a tre? Vorremmo saper far tutto. I sistemi di gioco non sono più così rigidi, ce lo insegnano proprio qui a Coverciano. Molte delle avversarie giocano 4231 o 433, allora difenderemo a quattro, ma potremmo costruire a tre. Regista? Siamo tutti un po' costruttori e siamo tutti un po' difensori".
Come sceglierà il capitano?
"Rimane così, resta Donnarumma. Poi qualcosa può cambiare ma, al momento, è lui".
Che criteri userà per la scelta dei 26?
"Il criterio è continuare a guardare quello che ci serve. Acerbi è un giocatore di grande esperienza. Ma non è detto che, vista la sa uscita, le prossime saranno di un centrocampista o di un attaccante. I giocatori possono uscire da qualsiasi settore. Saranno scelte difficili e dolorose, ma fa parte del ruolo. Lasciare a casa qualcuno è una cosa mi uccide".
Cosa perde l'Italia senza Acerbi e senza Zaniolo? E cosa guadagna con Fagioli?
"In nazionale si ragiona diversamente, siamo sempre convinti di poter star bene, possiamo pescare tra tanti elementi. Se iniziamo a chiederci cosa ci manca, iniziamo male. Pensiamo di avere a disposizione tutto quello che serve per far bene. Fagioli come Paolo Rossi?
È innanzitutto una scelta tecnica, poi le storie sono molto diverse. Fagioli ha creatività ed estro. Dal punto di vista umano ha detto delle belle cose. Penso meriti anche comprensione, è stato in preda di una tentazione. Zaniolo? Spero di ritrovare qualcosa di lui in altri calciatori".
luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio