alessandro spillo altobelli

I MONDIALI IN QATAR SPIEGATI DA "SPILLO" - IL CAMPIONE DEL MONDO 1982 ALESSANDRO ALTOBELLI HA VISSUTO 10 ANNI A DOHA COME OPINIONISTA TV E ORA ATTENDE CHE L'ITALIA SI QUALIFICHI: "LÌ IL CLIMA SARÀ IDEALE A NOVEMBRE-DICEMBRE. ED È PERFETTO ANCHE PER LO STATO DI FORMA DEI CALCIATORI PROVENIENTI DAI CAMPIONATI EUROPEI. SCAMACCA E' IMMATURO. JOAO PEDRO? NO, IO FAREI GIOCARE A OCCHI CHIUSI ZANIOLO..."

Franco Ordine per "il Giornale"

 

alessandro detto spillo altobelli 3

È tornato a casa il... nonno prodigo Spillo Altobelli dopo 10 anni di Qatar e di viaggi avanti e indietro da un mondo all'altro. È tornato nella sua comfort zone, a Brescia, circondato dai due figli, Mattia e Andrea, e dai nipoti che gli riempiono le giornate, la vita e anche le ore.

 

alessandro altobelli in qatar 2

«Sono indispensabili dopo tanti anni vissuti da solo» racconta Spillo con quella cadenza di Sonnino, luogo delle sue radici, mai cancellata e orgogliosamente sottolineata a ogni risposta.

 

alessandro altobelli in qatar 1

Cominciò laggiù, in Qatar, l'avventura da opinionista tv nel 2006, in occasione del mondiale di Lippi e Cannavaro, lui che aveva toccato e alzato quella coppa magnifica nel cielo di Madrid giusto 40 anni fa.

 

alessandro detto spillo altobelli 7

Adesso che è conclusa l'avventura Spillo non è assalito né da rimorsi, tanto meno da rimpianti. «Pensano di sapere fare tutto. Hanno costruito stadi, alberghi, strade ma c'è bisogno del controllo quasi quotidiano di Infantino perché sia pronto per il mondiale. Vogliono fare bella figura, si giocano tutto in un paese che è grande quanto un quarto di Milano. Mi chiedo solo come faranno ad ospitare i tifosi provenienti da tutto il mondo. Gli stadi, per la maggior parte, si concentrano in una sola città. La vendita di alcool è vietata tranne che negli alberghi a 5 stelle: e i turisti inglesi come faranno?» spiega e racconta mentre figli e nipoti ne reclamano l'attenzione e deve ripetere «sto facendo un'intervista» per ottenere il permesso speciale.

 

alessandro detto spillo altobelli 6

Allora caro Spillo Altobelli, la Nazionale deve conquistare ancora il mondiale...

«Appunto, il rischio esiste. Nel 2021 abbiamo vinto, con merito, il titolo di campioni d'Europa, siamo stati 40 partite senza perdere ma adesso il pericolo c'è. È uno spareggio tra noi e il Portogallo. Per gli azzurri è un appuntamento che procura motivazioni: chi gioca a calcio non conosce la paura».

 

Eppure Mancini ha confessato di essere preoccupato...

«Fa bene a esserlo. Così come fa bene a rilasciare dichiarazioni che vogliono infondere coraggio ai suoi. Quando dice "ci qualifichiamo e magari vinciamo il mondiale" lo fa per centrare questo obiettivo. D'altro canto il calcio italiano, se partecipa a un torneo come il mondiale, non lo fa per uscire al primo turno. Non solo».

 

alessandro detto spillo altobelli 5

Cos'altro c'è da sapere?

«Il clima, in quei mesi di novembre e dicembre, in Qatar sarà ideale per gli europei: perfetto come temperatura, perfetto per lo stato di forma dei calciatori provenienti dai campionati europei».

 

C'è sempre all'ordine del giorno il problema del centravanti in Nazionale: come si risolve?

«È un problema, me ne rendo conto anche perché i nomi su cui puntare sono quelli di sempre: Immobile e Belotti».

 

E Scamacca?

«Chi farebbe debuttare un giovanotto che deve ancora completare il processo di maturazione in una sfida così decisiva?».

 

alessandro detto spillo altobelli 4

C'è sempre Zaniolo al quale fare ricorso...

«Ecco, io lo farei giocare a occhi chiusi. È un talento naturale, può risolvere il problema proprio lui. Sento parlare di Joao Pedro. Mi chiedo: se non ti qualifichi poi che figura fai?».

 

Nel frattempo Insigne prepara la valigia per il Canada.

«Lorenzo è un simbolo di Napoli e del Napoli: se tu società gli offri un contratto al ribasso vuol dire semplicemente che non punti più su di lui. I calciatori, e i procuratori, ragionano così».

 

Ma possibile che solo per questa categoria il covid non esista?

«Obiezione accolta. Ma a questo punto sono i presidenti che devono mettersi d'accordo. Si siedano intorno a un tavolo e decidano finalmente di non portarsi via i calciatori gli uni con gli altri. E invece la realtà è sempre la stessa: si fanno la guerra e fino a quando ci sarà concorrenza non cambierà la situazione».

 

alessandro detto spillo altobelli 1

L'Inter sta sfidando tutte le leggi.

«In effetti quando sono partiti Antonio Conte, Lukaku, Hakimi ed Eriksen, gli interrogativi sul futuro erano più di uno. E invece sono stati molto bravi a centrare la qualità dei sostituti, tutti con caratteristiche diverse ma i risultati fin qui sono stati identici. E gioca anche meglio, adesso la squadra».

 

Avresti scommesso su Simone Inzaghi?

«Mi è sempre piaciuto. Con lui la Lazio giocava bene e non sbagliava mai stagione. Adesso invece nella Lazio c'è gente che non trova posto, tipo Luis Alberto, e la squadra va così così».

 

ALTOBELLI

Il Milan secondo è ancora una sorpresa: come la spieghi?

«Non è più una sorpresa perché si è ripetuto. Maldini e Pioli hanno messo insieme giovani che stanno maturando ed esperti di rango tipo Ibra. Perciò sostengo che sono il rivale numero uno per l'Inter. Con il Napoli e l'Atalanta alle spalle».

 

La camera dei deputati ha votato un ordine del giorno per dedicare a Paolo Rossi l'Olimpico di Roma: giusto così?

«È lo stadio della Nazionale, c'è bisogno di un simbolo».

 

ALTOBELLI 4

San Siro invece sta per essere abbattuto...

«Io sono stato tra i primi a schierarmi per il no. E vorrei essere sul posto per assistere alla prima picconata. Quello non è uno stadio, è un museo. Capisco le esigenze di Inter e Milan: vogliono uno stadio nuovo, più accogliente e moderno. E allora facciamo lo stesso ragionamento con la Scala».

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…