"LA STAMPA" DI ELKANN TIRA UN ALTRO SILURO A ANDREA AGNELLI E PARLA DI AUTOGOL BIANCONERO SU DYBALA – “CON 10 GOL IN 16 PRESENZE PAULO, LA JOYA HA SEGNATO PIÙ DI VLAHOVIC E DI DI MARIA. LASCIARLO ANDARE VIA A ZERO E’ STATA UNA SCELTA MIOPE E FORSE ARROGANTE. E SIAMO SICURI CHE ANCHE ALLA CONTINASSA QUALCUNO COMINCI A PENSARLO”
A.BA. per “La Stampa”
Del senno di poi sono piene le fosse. Obiezione prevedibile e dunque respinta in anticipo: basta rileggere quanto scritto dopo la rinuncia della Juventus a Dybala per comprendere che nessuno cavalca l'onda delle facili critiche postume, semplicemente troviamo conforto alle riflessioni del tempo che tacciavano la scelta di miopia.
Paulo, dicemmo, meritava più rispetto per il suo percorso (115 gol in 293 partite)e per l'attaccamento dimostrato in sette stagioni, testimoniato, nel giorno dell'addio, dal pianto dirotto davanti ai tifosi.
Condannammo i modi del benservito, ma innanzitutto il benservito stesso, convinti che rimangiarsi un accordo pieno sia ingiusto e sottenda confusione d'idee, e rilevammo che se il voltafaccia era legato a dubbi fisici bastava ridurre la durata del nuovo contratto, inserendo un'opzione di rinnovo, o legare parte dei bonus alle presenze. Mollare così, invece, a parametro zero, un 29enne nazionale argentino era assurdo, esponeva a rimpianti tecnici ed economici.
Difatti, con 10 gol in 16 presenze che ne fanno il capocanniere della Roma, la Joya ha segnato più di Vlahovic, che i problemi fisici li ha avuti a sua volta, e di Di Maria, tesserato al suo posto, che ha 5 anni in più e 8 gol in meno, che non ha certo un salario minore e andrà via alla scadenza senza che in cassa entri un euro. Quanto avrebbe fruttato, anche a svenderlo, invece, un campione del mondo più giovane e di proprietà? Almeno la società avrebbe fatto cassa e visto il bilancio non sarebbe stato male. Insistiamo: si è trattato di una scelta miope e forse arrogante. E siamo sicuri che anche alla Continassa qualcuno cominci a pensarlo