“DONNARUMMA? PIANGE COME UN DEBOLE. E DEVE CHIUDERE LE GAMBE” – ANCHE L’EX PORTIERONE DELLA JUVE STEFANO TACCONI PARTECIPA AL TIRO AL 'GIGIONE': “IN CERTE PARTITE BASTA UN ERRORE PER ROVINARE TUTTO, NON CONTA QUANTE BELLE PARATE HAI FATTO FINO A QUEL MOMENTO. NEL ’90 ZENGA…”
Quattro, come i gol rifilati al Milan e come le Coppe Italia vinte di fila. La Juventus ieri sera ha fatto sua la Tim Cup grazie ad un secondo tempo devastante in cui ha trovato anche il contributo di Gianluigi Donnarumma.
PAPERE – Infatti, sia il 2-0 dell’esterno offensivo brasiliano Douglas Costa che il 3-0 del difensore marocchino Mehdi Benatia sono arrivati grazie alla complicità del 19enne portiere che ha sbagliato in maniera netta la presa su due conclusioni non irresistibili.
ATTACCO – Gli errori del 99 rossonero non sono passate inosservate a Stefano Tacconi, ex estremo difensore bianconero, che a riguardo ha detto la sua, senza peli sulla lingua, all’ANSA: “La stoffa c’è, ma va aiutato. Deve lavorare tanto su certi fondamentali, cominciando da quelle gambe, che tiene sempre larghe.
E poi, mai uscire dal campo piangendo, è una manifestazione di debolezza, si esce a testa alta. In certe partite basta un errore per rovinare tutto, non conta quante belle parate hai fatto fino a quel momento. La concentrazione deve essere sempre al massimo. Nel ’90 Zenga giocò un Mondiale perfetto, ma ci si ricorda solo dell’uscita sbagliata nella semifinale con l’Argentina”.
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