gianmarco tamberi

“IL SALTO IN ALTO? HO SCELTO QUESTO SPORT PER VINCERE, NON PERCHÉ MI PIACCIA. SE TORNASSI INDIETRO, NON SO SE RINUNCEREI AL BASKET” – GIANMARCO “GIMBO” TAMBERI SI CONFESSA A “L’EQUIPE” – “MIO PADRE NON E’ PIU’ IL MIO ALLENATORE, CON LUI NON PARLO DA UN ANNO. NON ABBIAMO MAI AVUTO UN BUON RAPPORTO. A 20 ANNI, MI HA MESSO PRESSIONE, CON L’OBBLIGO DI SEGUIRE LE REGOLE. L’HO VISSUTO COME UN TRADIMENTO ENORME - IL RECORD MONDIALE DI SOTOMAYOR DI 2,45 METRI È TROPPO? PROBABILMENTE, E QUESTO NON MI MOTIVA…”

Da ilnapolista.it

tamberi jacobs

 

L’Equipe ha intervistato Gianmarco “Gimbo” Tamberi, oro ai Mondiali di Budapest. A breve ci saranno le Olimpiadi e Gimbo vuole alzare un po’ più in alto l’asticella.

 

Tamberi: «Saltare l’asta non è stato un gran divertimento per me»

 

Da dove viene il tuo soprannome, “Gimbo”?

«Dai miei genitori. Quando ero piccolo non riuscivo a stare fermo, facevo un sacco di cose stupide e mi hanno dato questo soprannome in riferimento a Jimmy Connors un tennista americano che, diciamo, era molto nervoso».

 

 

Quando è entrata l’atletica nella tua vita?

«Anche mio padre era un saltatore in alto, ha partecipato alle Olimpiadi di Mosca (nel 1980). Ma prima di tutto sono appassionato di basket, filo conduttore della mia vita. Solo alla fine delle scuole medie ho partecipato alle mie prime gare di atletica leggera, senza alcuna base tecnica. Poi, da più piccolo della classe sono diventato in brevissimo tempo il più alto. Ho vinto i campionati di liceo, a livello comunale, regionale e nazionale. Tutto questo in cinque mesi. A quel punto ho capito, ma non volevo rinunciare al basket».

tamberi jacobs

 

Perché?

«Saltare non è stato un gran divertimento per me, mi piace lo spogliatoio e l’idea di squadra. Ho giocato tredici anni a basket. Il canestro era il mio migliore amico. Il basket è ciò che mi ha reso felice. Ho scelto il salto in alto per chi mi circonda e non so se rifarei quella scelta nonostante tutto quello che ho guadagnato. Questa scelta, però, mi ha aiutato a performare velocemente, perché non potevo fallire dopo aver sacrificato la cosa a cui tenevo di più. Iniziare il salto in alto tardi mi ha anche permesso di avere una progressione pazzesca. Nei primi tre anni non sono mai sceso più in basso dell’asticella precedente e mi sono qualificato per le Olimpiadi del 2012».

tamberi jacobs

 

 

L’approccio mentale di Tamberi:

«So di avere avversari più forti di me e, credetemi, è un’enorme opportunità sentirsi più deboli, perché, tutto l’anno, do il massimo, pensando che non potrò razionalmente battere un Barshim o un Harrison. Ma nel grande giorno mi sento all’altezza perché sono certo di aver lavorato più di tutti gli altri, anche se forse non è vero. Per 364 giorni mi sento il più debole. Nel grande giorno mi sento più forte perché so che i miei avversari hanno fatto abbastanza, ma necessariamente meno di me perché sono dannatamente maniacale. Ho scelto questo sport per vincere, non perché mi piaccia. E sono pronto a fare qualsiasi cosa… nel rispetto delle regole, ovviamente!»

 

Sei l’opposto dell’immagine molto rigida che abbiamo del saltatore in alto.

gianmarco tamberi e il padre 2

«Alcuni decenni fa, il risultato era sufficiente per attirare lo spettatore. Oggi abbiamo bisogno di spettacolo. Nell’Nba ci sono le cheerleaders, il cantante più famoso dello stato, e poi la partita. Nell’atletica, ci sono tentativi di cambiamento, come la chiamata dei finalisti dei 100 metri con le luci dello stadio che si spengono. L’atletica allo stadio è bella per gli esperti, ma chi non ne sa nulla non capisce nulla di quello che succede in pista e si sente perso.

 

Mi sono ripromesso di vivere il salto in alto come ho vissuto il basket, di non essere una macchina senza emozioni. Il mio sogno da bambino era entrare in una palestra con i tifosi del basket che cantavano il mio nome. Quando ho cominciato con l’atletica ho scoperto un mondo completamente diverso, freddo. Voglio essere un atleta che provoca e crea emozioni. Più passa il tempo e più mi rendo conto che è un’arma a mio favore. Il pubblico lo apprezza, vede una persona vera, non una macchina. In ogni stadio in cui vado sono incoraggiato, mentre di solito nell’atletica il pubblico è neutrale. Avere 50mila persone che ti aiutano a superare un’asticella è un vantaggio».

 

gianmarco tamberi e il padre 1

 

Tamberi spesso ha stupito con le sue trovate stilistiche. Che sia la barba rasata a metà o i capelli tinti:

«Tutto ha uno scopo molto specifico. C’è stato un periodo, nel febbraio 2013, in cui non saltavo più in alto di 2,20. Decisi di tingermi i capelli di verde per obbligarmi a vincere, altrimenti sarei sembrato uno sfigato che vuole fare lo showman. Ha funzionato, mi ha stimolato. Se sbaglio in pista, con stile normale, nessuno se ne accorgerà. È un modo per non avere altra via d’uscita che esibirsi. Se ti mettono un leone dietro e ti diciamo di correre, batterai il tuo record dei 100 metri, giusto? È un po’ lo stesso principio. Adesso c’è anche un po’ di superstizione ed è diventato un rito, un po’ come gli indiani che si dipingevano strisce sul volto. Sono come un guerriero».

 

gianmarco tamberi vince l oro al mondiale 2023

Il record mondiale di Sotomayor di 2,45 metri è troppo?

«Probabilmente, e questo non mi motiva. Ciò che mi motiva è vincere. Battere il record olimpico probabilmente significa vincere l’oro, e adoro la sensazione di sapere che nessuno ha saltato più in alto di me alle Olimpiadi».

 

 

Ormai Tamberi gareggia senza suo padre, non è più il tuo allenatore da due anni:

«Non abbiamo mai avuto un buon rapporto. A 20 anni, mi ha messo pressione, con l’obbligo di seguire le regole. L’ho vissuto come un tradimento enorme. Oggi capisco perché lo fece, ma era molto severo, non capiva che aveva davanti un ventenne. Mi ha messo un muro davanti. Nel 2015 è diventato molto pesante. Non voleva che me ne andassi. Cinque mesi dopo ho battuto il primo record italiano, quindi è stato un bene che me ne sia andato. L’oro di Tokyo è stata una sorta di vittoria individuale per tutti. Lui voleva fermarsi subito, io volevo riprovare, ma aveva ragione. Non ci parliamo da più di un anno».

gianmarco tamberi con la moglie chiara bontempi 1gianmarco tamberi alle finali del world athletics championships in oregongianmarco tamberi con la moglie chiara bontempi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...