RED BULL & BULLETTI – IL PADRE DI MAX VERSTAPPEN ATTACCA IL TEAM PRINCIPAL DELLA RED BULL, CHRIS HORNER, SCAGIONATO DAL SEX-GATE MA ANCORA AL CENTRO DELLO SCANDALO: “SE RESTERÀ AL SUO POSTO LA SCUDERIA RISCHIA DI ESPLODERE. QUESTO AMBIENTE NON AIUTA MAX” – IL PAPA’ DEL CAMPIONE DEL MONDO NEGA DI ESSERE LA “TALPA” CHE HA DIFFUSO LE CHAT ZOZZONE DI HORNER, MA MINACCIA DI PORTARE IL FIGLIO IN MERCEDES PER IL DOPO-HAMILTON…
Estratto dell’articolo di Jacopo D'Orsi per “la Stampa”
[…] Se in pista continua ad annoiare dominando, in Bahrein ha ricominciato da una doppietta, seguire quanto sta accadendo in Red Bull sta invece diventando uno spasso. Chi ha preparato i pop-corn non è rimasto deluso dall'ultimo episodio di una serie che gli avversari – irrimediabilmente battuti – a questo punto sperano non abbia mai fine.
O meglio, che l'epilogo coincida con la profezia di Jos Verstappen: «Ci sarà tensione fino a quando Horner rimarrà team principal. La squadra rischia di essere distrutta, di esplodere. Sta facendo la vittima, invece è lui a causare i problemi». Bum.
Jos Verstappen Christian Horner
Sì, così parlò il papà del tre volte campione del mondo, SuperMax, fresco vincitore anche a Sakhir. Dichiarazioni riportate dal Daily Mail e confermate dall'ex pilota, come le voci di un violento scontro tra lui e Horner venerdì sera, dopo le qualifiche del primo Gp della stagione.
Tutto nasce dalle accuse di «comportamenti sessualmente inappropriati» portate alla luce un mese fa dal De Telegraaf, guardacaso il primo quotidiano olandese, da parte di una dipendente Red Bull a Horner, successivamente sottoposto a un'indagine interna. Mentre tutto il paddock si aspettava la sua rimozione, alla vigilia del Mondiale il team principal è stato scagionato e confermato al suo posto.
geri halliwell e christian horner in bahrain 11
Decisione presa nel quartier generale di Salisburgo dal colosso di bibite energetiche, Red Bull GmbH, e non dal team di F1, hanno tenuto a precisare i portavoce. Imposta dall'azionista di maggioranza, il thailandese Chalerm Yoovidhya, dalla parte di Horner e piombato in Bahrein - come la moglie Geri Halliwell - per stare al suo fianco, mentre il ramo austriaco dell'azienda - l'ad Oliver Mintzlaff e Mark Mateschitz, figlio del fondatore Dietrich scomparso nel 2022 - è legato a doppio filo al consulente Helmut Marko e quindi ai Verstappen.
[...] Nemmeno 24 ore dopo il verdetto, i nemici di Horner sono tornati alla carica: una talpa (interna?) ha inviato una mail anonima a tutta la F1 – dai team principal ai giornalisti accreditati, compresa La Stampa, fino ai vertici di Fia e Liberty Media – svelando il contenuto delle presunte chat oggetto dell'inchiesta.
Ora, dopo tante voci, c'è un nemico allo scoperto. Verstappen senior nega di essere il corvo («È un'assurdità»), ma nelle spiegazioni versa altra benzina sul fuoco: «Ho solo una cosa a cuore: che mio figlio stia bene e che possa lavorare in un ambiente tranquillo. E invece ora tutto si è incendiato. Questo non aiuta nessuno e soprattutto non aiuta Max».
Ormai è scontro aperto: dopo certe parole, non si vede come Red Bull possa restare così com'è. O Horner o noi, è il messaggio che conferma gli ultimi clamorosi scenari di mercato. L'incontro di sabato sera nel paddock tra Jos e Toto Wolff, che sarebbe stato preceduto da una cena con l'agente del tre volte campione del mondo, non è passato inosservato. Se resta il team principal, Verstappen potrebbe andarsene. E in pole c'è la Mercedes, abbandonata da Lewis Hamilton.
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