valentina roberto baggio

"A UN CERTO PUNTO VOLEVO CAMBIARE COGNOME. QUANTI AMICI HO AVUTO SOLO PERCHÉ VOLEVANO RACCONTARE GOSSIP SUI BAGGIO" - VALENTINA BAGGIO, FIGLIA DEL "DIVIN CODINO", RACCONTA: "DA PICCOLA HO SOFFERTO TANTO. LE MIE AMICHE ANDAVANO IN GIRO LA DOMENICA CON IL LORO PADRE MENTRE IO LO VEDEVO ALLO STADIO. QUANDO LUI HA SMESSO DI GIOCARE NEL 2004 NON CI CONOSCEVAMO" - "IO CRESCIUTA RICCA? MACCHE' MI SONO FATTA IL CULO. A 16 ANNI GIA' LAVORAVO" - "HO INIZIATO A CONOSCERE MIO PADRE DURANTE IL LOCKDOWN. ADESSO…"

 

valentina baggio 5

 

Estratto dell'articolo di Luca Bertelli per www.corriere.it

 

Figlia, ora anche social media manager di papà. E che papà: il mito dell'Italia degli anni Novanta, quella senza telefoni cellulari: Roberto Baggio con Facebook e Instagram proprio non vuole averci a che fare, ma era necessario attivarsi per evitare profili falsi. Valentina, 34 anni, che della comunicazione ha fatto il suo lavoro, lo ha convinto. […]

roberto baggio e la figlia valentina 3

 

«[…] ho cambiato tante scuole e città per seguire mio padre: viaggiare è bello, ma non è stato molto facile, ho sofferto tanto […] Quando era piccola, mio padre non poteva essere molto presente nella mia vita: soffrivo perché le mie amiche andavano in giro la domenica con il loro padre mentre io lo vedevo allo stadi: a casa c'era davvero poco. Stavo tanto con mia madre e mio fratello. Non era un dolore, ma per vent'anni non sapevo spiegarmi perché io fossi cresciuta senza un papà, non avevamo avuto tempo per conoscerci. Quando lui ha smesso di giocare nel Brescia era il 2004 e avevo 14 anni, ma non ci conoscevamo: non è stato facile all'inizio, dai 14 ai 19 anni ho avuto momenti di totale ribellione.

 

Ero tornata a vivere a Vicenza che era un paesino rispetto a Milano (Baggio ha giocato 4 anni tra Milan e Inter, ndr), mi sentivo soffocare. Stavo da sola con lui e sentivo quasi la paura, non sapevo di cosa parlare, sembrava che non ci conoscessimo, non avevamo passato molto tempo insieme. […]».

 

Quelle amicizie poco sincere a scuola: "Provate a conoscermi"

roberto baggio e la figlia valentina 2

E Valentina, da giovane, ha capito che molte amicizie non fossero del tutto sincere. Quel cognome era un orgoglio, così come un peso: «Quando ero piccola, io diventavo amica dei ragazzi e meno delle ragazze perché loro erano interessati a mio padre, volevano gli autografi e io volevo giocare a calcio con loro. Così le altre bambine non mi amavano molto. Per tutti ero la figlia di Baggio, ma mi dicevo: "Provate a conoscermi. Lui è lui, io sono io, sono una ragazza normale". C'è stato un periodo della vita in cui chiedevo se fosse possibile persino cambiare cognome. Quante amicizie ho avuto solo perché a qualcuno piaceva essere amico dei Baggio, poter raccontare qualche gossip […] ».

valentina baggio 3

 

I lavori estivi al bar e nei negozi: «Nessun privilegio per me»

[…] «"Ma tanto lei è ricca", dicono anche alcuni ex amici. Ma ricca di cosa? Mi faccio il c..., ho il mio lavoro, mi guadagno i soldi come tutti. Mio padre mi ha cresciuta senza volermi dare privilegi economici, a 16 anni d'estate andavo a lavorare al bar o nei negozi di abbigliamento perché i miei genitori volevano fossimo persone indipendenti e non fosse tutto dovuto per noi. Io sono io, ho il mio lavoro, ho fatto la mia carriera, se mio padre ha qualcosa allora non deve essere mio per forza. Quando vivevo a Ibiza, la gente sui social scriveva che fossi sempre in vacanza. Ma io avevo deciso di andare lì nel settembre 2021, dopo il lockdown: ero ferma e mi sentivo molto stretta in Italia, avevo la necessità di muovermi e anche di poter scendere scalza al market sotto casa...».

 

Il lockdown: «Io amica di papà, i mesi più belli della mia vita»

valentina baggio 4

[…] «Siamo diventati amici negli anni della pandemia: non sono stati anni facili per l'Italia, ma posso dire che sono stati i 18 mesi più belli della mia vita. Vivevo a Milano e me ne tornai in Veneto, a casa, dove potevo stare all'aria aperta. I miei genitori mi hanno così conosciuta da adulta, dieci anni dopo essere partita: ero diventata una donna. Si passava tantissimo tempo insieme, cucinavo qualsiasi cosa con mio fratello, ho passato molto tempo con mio padre, facevamo lunghe partite a carte. Il lockdown è stato tragico, ma in un certo senso è stato una benedizione. Vivere una vita lenta cambia tante cose: eravamo sotto lo stesso tetto, sempre insieme, potevamo parlare di molte cose, discutere su qualsiasi tema, vedevano il mio punto di vista da persona adulta e non da ragazzina».

roberto baggio e la figlia valentina 1

 

L'insegnamento del padre: «Non darsi mai per vinti»

[…] «Mio padre è bellissimo, è un orgoglio essere sua figlia. Viene riconosciuto a livello mondiale per le sue gesta sul campo ma anche perché ha creato questa immagine di persona normale, un uomo della gente pur essendo un grande campione. Ha avuto una vita molto diversa da quella dei calciatori di oggi: è assieme a mia madre da quando ha 14 anni, è legato alle tradizioni e alla natura, oggi vive in mezzo alla natura quasi da contadino. Per me resta tuttavia una grande responsabilità averlo come genitore: devo pesare quello che dico, non fare sciocchezze, da giovane c'era il rischio di mettermi e metterlo nei guai così sono diventata ponderata e allo stesso tempo empatica: il mio cognome è un'etichetta che pesa, devo entrare tanto nei loro pensieri per rapportarmi a loro»". […]

Articoli correlati

\'OH CICCIA, PERO ADESSO BASTA!\' - MANCO IL TEMPO DI CREARE UN PROFILO SOCIAL E GIA\' ROBERTO BAGGIO..

VALENTINA BAGGIO, FIGLIA DI ROBERTO, RACCONTA COME HA CONVINTO IL \'DIVIN CODINO\' AD APRIRE UN...

valentina baggio 2valentina baggio 1

 

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO