I MILLE COLORI DEL VESUVIO – ALLA CERTOSA E AL MUSEO DI SAN MARTINO, A NAPOLI, LA MOSTRA “VESUVIO QUOTIDIANO, VESUVIO UNIVERSALE” RADUNA WARHOL, DE NITTIS, BURRI, KIEFER E LE LORO OPERE SUL VULCANO – SI VA DALLA CARTOGRAFIA CINQUECENTESCA ALLE TESTIMONIANZE SULLE ERUZIONI E REINTERPRETAZIONI DI ARTISTI CONTEMPORANEI – VIDEO
Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
«Stavamo a un balcone dell’ultimo piano, col Vesuvio proprio di fronte; la lava scorreva; e il sole essendo tramontato da un pezzo, si vedeva la corrente di fuoco rosseggiare, mentre la fiamma incominciava a indorare la nuvola di fumo che l’accompagnava; la montagna faceva sentire profondi boati…». Goethe, in Viaggio in Italia, racconta così il Vesuvio.
Al vulcano, tra storia, arte e suggestione, è dedicata la mostra Vesuvio quotidiano-Vesuvio universale, curata da Anna Imponente, in collaborazione, per la parte storica, con Rita Pastorelli, ospitata fino al 29 settembre alla Certosa e Museo di SanMartino, a Napoli.
giuseppe de nittis l'eruzione del vesuvio del 1872
IL SOSTEGNO
Organizzata dal Polo museale della Campania con Scabec, con il sostegno di Associazione Amici di Capodimonte e Associazione Metamorfosi, l’esposizione illustra presenza e imponenza del vulcano sul territorio, indagando emozioni, paura, fascino. «Nell’immaginario artistico la bellezza conturbante del vulcano è considerata simbolo tragico della catastrofe, montagna di fuoco che distrugge ma che diventa vitale e rigeneratore», dice Imponente. L’iter è composto da circa 100 opere dal ‘500 ad oggi, provenienti dalle raccolte del museo e da collezioni pubbliche e private.
«La mostra è nata dalle collezione del museo -spiegae in particolare da L’Eruzione del Vesuvio di Micco Spadaro, di recente acquisizione, che mostra un reliquiario portato in processione affinché la lava si fermi, cosa poi accaduta». Si va dalla Cartografia cinquecentesca - esposta la stampa di Athanasius Kircher, tratta da Mundus supterraneus, con l’immagine del Vesuvio in sezione - alle testimonianze delle eruzioni del 1631, del 1754 e da quella del 1872, da cui trae spunto Giuseppe de Nittis per immagini del paesaggio dal vero. E dalle vedute “pirotecniche” di Carlo Bonavia, Pietro Fabris, Pierre Jacques Volaire alle reinterpretazioni degli artisti contemporanei, come AndyWarhol, Alberto Burri, Anselm Kiefer, Stefano di Stasio, Caragh Thuring, Oreste Zevola - «una riscoperta» - e altri.
Senza dimenticare lo sguardo alla fede appunto, con l’invocazione di una sacra protezione richiamata dal busto reliquiario di Sant’Emidio, protettore dai terremoti. «L’idea degli artisti contemporanei è che dalla distruzione nasca una creatività nuova», dice Imponente. Per la prima volta sarà esposta integralmente la serie di circa 100 gouache, acquerelli e stampe, sul Vesuvio, donata nel 1956 da Aldo Caselli, fra cui tre tavole dal volume diWilliam Hamilton Campi Phlegraei: observations on the volcanos of the Two Sicilies.
acquaforte eruzione del vesuvio del mese di maggio del 1731
Nel percorso, pure il volume con tavole di Fabris. Documentano vita e vitalità del vulcano le fotografie di Antonio Biasiucci - maestro di scatti sui vulcani attivi - Giovanni De Angelis, Maurizio Esposito, Riccarda Rodinò di Miglione.
IL CORTO
Completano l’iter un’installazione di art sound di Piero Mottola e il corto di Maya Schweizer, “Insolite”, realizzato con il sostegno del Goethe Institute. Il 27 settembre saranno riaperti al pubblico i sotterranei gotici della Certosa e sarà proiettato il documentario Sul vulcano di Gianfranco Pannone
vesuvio avvolto dal fumoturisti a napoliincendi sul vesuvio 5fiamme vesuvio9incendi sul vesuvio 6ARCOBALENO VESUVIOARCOBALENO VESUVIONAPOLI - SAPONE MAGMA VESUVIOincendi sul vesuvio 7incendi sul vesuviocalampiso in fiammecolonne di fumo monte vesuvioroghi sul vesuviorogo sud italiasicilia in fiammevesuvio, napolineve vesuvio 2neve vesuvio 4vesuvio di rigatoniPOMPEI - PARETE CON IL TONDO DELLA MATRONA LUNGO VIA DEL VESUVIOneve vesuvio 3neve vesuvio 1san gennaro ferma l eruzione del vesuviovesuvio di rosario scotto di minico