vettel sorpassa hamilton spa

“IL MIO PEGGIOR NEMICO NON E’ HAMILTON, SONO IO” - DOMENICA GP DI SINGAPORE, VETTEL FAVORITO MA LE SCELTE DELLA FERRARI POTREBBERO TURBARLO – RAIKKONEN GELIDO: "AIUTARE SEB? POSSO GUIDARE UNA SOLA MACCHINA" – E IL NUOVO PILOTA DEL CAVALLINO LECLERC FA LO SBORONE: “NON VADO ALLA FERRARI PER IMPARARE, OBIETTIVO MONDIALE. VETTEL? NON L’HO CHIAMATO PERCHE' NON HO IL NUMERO"

Stefano Mancini per la Stampa

 

vettel

Aiutare Vettel a vincere il Mondiale? Io posso guidare una sola macchina». Kimi Raikkonen arriva nervoso all' appuntamento di Singapore che, senza dover necessariamente rammentare l' autoscontro di un anno fa, è un Gran premio decisivo per il suo compagno di squadra. Tre cose sono alla base dei malumori di Kimi: in ordine casuale, il caldo equatoriale che lo investe ogni volta che deve spostarsi da un' aria condizionata all' altra, il divorzio a fine stagione dalla Ferrari e le conseguenti domande che lo forzano a spiegare ciò che secondo lui è già chiaro. «Sapete cosa è successo, non è stata una mia decisione e non è dipeso da me. Non capisco che altro vogliate sapere», dice.

 

monza incidente vettel hamilton 1

Il finlandese sarcastico La curiosità è tanta, ma si infrange contro un muro. Ricapitolando: la Ferrari non ha rinnovato il suo contratto, però gli ha trovato un volante in Sauber per il prossimo biennio, mentre al suo posto a Maranello arriverà il ventenne Charles Leclerc. «Sono stato informato a Monza», precisa Raikkonen. Lo si era capito dal modo aggressivo in cui aveva corso: sembrava che il titolo se lo stesse giocando lui, invece del compagno. Perché ha deciso di tornare alla Sauber, dove aveva cominciato nel 2001 la sua avventura in Formula 1?

 

«Perché l' ho voluto io, è così complicato? Ho le mie ragioni e tanto mi basta. Non mi importa di quello che pensa la gente». Finirà lì la sua carriera? «Ci sono buone probabilità». E infine scopriamo che Kimi è anche capace di ironia, una figura di pensiero a cui non era mai ricorso.

 

hamilton vettel

Domanda: la Formula 1 ti appassiona ancora? «No, ho appena firmato un contratto che mi garantisce due anni di infelicità».

 

Ambizioso e pungente Non sono esattamente le condizioni di serenità che Vettel si augurava in questo fine settimana asiatico che lo vede ancora favorito, malgrado tutto.

La Mercedes, per bocca del suo direttore tecnico (ex ferrarista) Aldo Costa, ha appena ammesso di essere inferiore alle Rosse nella prima parte dei rettilinei senza capire come mai. Il pilota tedesco vorrebbe pensare solo a questo, al lavoro che lo attende nel fine settimana, ai trenta punti da recuperare su Hamilton e alla gara di domenica.

 

vettel 6

E invece si trova schiacciato tra il passato, quel Raikkonen che fino a due settimane gli aveva sempre offerto collaborazione e adesso sembra ostile, e il futuro, un collega giovane e irriverente che si presenta con un programma politico ambizioso in tre punti. «Non sento la pressione», «non vado alla Ferrari per imparare, ma per andare più veloce», «se avrò una macchina come la SF71H, il mio obiettivo sarà il Mondiale», così Leclerc . Chicca finale: «Sebastian non mi ha mai contattato dopo Monza, credo che non abbia il mio numero di telefono».

 

Vettel è costretto ad ammettere che è vero, non ha il suo numero (chiederlo alla Ferrari no?) «e poi ci saranno molte occasioni per comunicare». Insomma, non l' inizio migliore tra i due e possiamo immaginare che ci saranno occasioni anche per litigare, ma soltanto dal 2019. «Lasciatemi concentrare sul presente - implora Vettel -. Con la macchina che abbiamo, siamo in grado di raggiungere qualsiasi risultato. Il peggior nemico non è Hamilton, sono io».

raikkonenleclerccharles leclerccharles leclercleclercleclerc

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…