steven zhang inter

ZHANG, MO SO’ CAZZI! – LA CORTE D’APPELLO DI MILANO CONFERMA LA VALIDITA’ IN ITALIA DELLA CONDANNA PER IL PRESIDENTE DELL’INTER, STEVEN ZHANG, A PAGARE IL DEBITO DA 320 MILIONI DI EURO CON CHINA CONSTRUCTION BANK – I CREDITORI DEL PATRON NERAZZURRO POTRANNO PIGNORARE I SUOI BENI IN ITALIA (MA NON L’INTER, LE CUI AZIONI SONO DI PROPRIETÀ DI UNA HOLDING CON SEDE IN LUSSEMBURGO) – SI COMPLICA ANCHE IL RIFINANZIAMENTO DEL PRESTITO CONCESSO DA “OAKTREE”: IL FONDO AMERICANO E’ SEMPRE PIU’ ORIENTATO A...

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Estratto dell’articolo di Pietro Guadagno per www.corrieredellosport.it

 

[…] Ieri, […] il Tribunale di Milano ha fissato la validità anche in Italia della condanna per Zhang jr a pagare il debito da 320 milioni (interessi compresi) con China Construction Bank, stabilita dalla Corte Suprema di Hong Kong.[…]

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INTER, GLI SVILUPPI

Ora, infatti, la China Construction Bank è autorizzata ad aggredire eventuali beni posseduti dal massimo dirigente interista nel nostro Paese. […] Per quanto riguarda le azioni dell’Inter, invece, sono di proprietà di una holding con sede in Lussemburgo, e si tratta pure di quelle date in pegno ad Oaktree per il prestito. Peraltro, ad aprile è prevista la nuova udienza di un altro procedimento avanzato in Italia sempre da China Construction Bank per chiedere all’Inter di riconoscere Steven uno stipendio per il suo ruolo nel club, così da poterlo pignorare.

 

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INTER, GLI SCENARI

Ad ogni modo, la sentenza del Tribunale milanese non modifica, nella sostanza, i termini della situazione con Oaktree, i cui ultimi aggiornamenti sono stati riportati in questi giorni dal Corriere dello Sport-Stadio. Come premesso, il fondo americano non è convinto della proposta di Zhang jr. e l’orientamento è quello di respingere la richiesta di ottenere più tempo.

 

Tuttavia, mancando ancora due mesi, non si può escludere che ci possa essere un riavvicinamento, seppure lo scenario sia sempre più complesso. Se poi i dubbi di Oaktree sono quelli di riuscire a recuperare il denaro prestato più gli interessi, è il fatto che Steven, già da qualche tempo, abbia un altro debito pendente non è certo un elemento a suo favore. Fermo restando che il presidente nerazzurro ha sempre contestato e negato le pretese di China Construction Bank.

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