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FUORI DI SENO - UNA MAMMA 20ENNE INGLESE HA LANCIATO UNA RACCOLTA FONDI PER RIDURRE IL SUO SENO GIGANTE: LA RAGAZZA HA DOVUTO LASCIARE IL LAVORO PERCHÉ NON RIUSCIVA PIÙ A SOPPORTARE IL PESO DEL DAVANZALE CHE SI PORTA DIETRO DA ANNI – “HO PROBLEMI CON LE ARTICOLAZIONI E LA SCHIENA. È MOLTO DOLOROSO. E POI LA GENTE MI GUARDA PENSANDO CHE…”

Emiliana Costa per "www.leggo.it"

 

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Una mamma single di 20 anni ha lanciato una raccolta fondi per ridurre il suo seno gigante. Il servizio sanitario nazionale, infatti, non coprirebbe i costi dell'intervento e dal momento che la giovane non ha i soldi necessari, ha deciso di chiedere aiuto.

 

La vicenda si svolge a Caerphilly, in Galles. Come riporta il Sun, Danielle Markerson, questo il nome della giovane mamma, è stata costretta a lasciare il suo lavoro come supervisore di soft play perché il dolore del seno pesante era insopportabile. Ora Dani sta cercando di raccogliere circa 6.700 euro per sottoporsi all'operazione. «Il peso del mio seno - ha spiegato la mamma - è irreale e portarlo in giro è molto doloroso. Non l'ho effettivamente pesato, ma penso che potrebbero pesare quanto un neonato.

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Mi sembra di portare sempre borse della spesa pesanti in giro. E non posso metterle giù. Ho parlato con due medici generici che mi hanno detto che non ci sarebbe stato alcun aiuto da parte dell'NHS perché non lo ritenevano una cosa abbastanza seria su cui investire. Ho spiegato che ho problemi con le articolazioni e la schiena, ma hanno detto che il servizio sanitario nazionale non finanzierà una riduzione a meno che non si abbiano seri problemi di salute».

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Dani ha problemi anche dla punto di vista sociale. «Ogni volta che esco sento di avere dieci paia di occhi su di me. Provo a indossare abiti larghi, ma non serve. Ma non mi guardano solo gli uomini. Anche le donne mi giudicano male, pensando che io lo abbia rifatto, è imbarazzante». 

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Un portavoce del Welsh Health Specialized Services Committee, che progetta servizi specializzati per conto degli enti sanitari locali in Galles, ha dichiarato che l'accesso ai servizi di chirurgia plastica per la riduzione del seno sarà considerato laddove si riscontra un «significativo dolore o disagio che influenza le attività quotidiane ed è non suscettibile di trattamento di routine»

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