giorgia meloni elly schlein

“TIFI CONTRO GLI ITALIANI”; “COPRI I TUOI DISASTRI” – VOLANO GLI STRACCI TRA MELONI E SCHLEIN CHE SI LANCIANO STOCCATE NEI COMIZI FINALI PER LE REGIONALI IN UMBRIA – LA DUCETTA ATTACCA I DEM SUL CASO FITTO E I GIUDICI CONTRO CUI EVOCA LA “RESISTENZA” – LA SEGRETARIA MULTIGENDER PD RIBATTE: “COMUNQUE NON SONO IO A DOVER RISPONDERE SU FITTO, MA LEI AI CITTADINI SUI TAGLI IN MANOVRA” – LA PARTITA IN UMBRIA E’ SUL FILO: POTREBBE ESSERE DECISIVO BANDECCHI COL SUO TESORETTO DI VOTI…

Lorenzo De Cicco per repubblica.it - Estratti

GIORGIA MELONI - ELLY SCHLEIN - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Il cuore dell’Umbria come un campo da ping pong di cinque chilometri. Due microfoni come due racchette. Giorgia Meloni ed Elly Schlein si stuzzicano a distanza ai comizi finali delle regionali. Mezz’ora di stoccate e repliche, a raffica, quasi in contemporanea. Comincia la premier, che chiede alla leader del Pd di pronunciarsi sul voto a Raffaele Fitto come vicepresidente della commissione Ue.

 

«Veramente io oggi l’ho cercata, è lei che poteva rispondere. Ma capisco che le serviva qualcosa da dire al comizio per non parlare del disastro della sanità umbra», replica la segretaria dem, appena scesa dal palco del “Bertolt Brecht” di San Sisto. Anche le location dei comizi danno l’idea di due personaggi agli antipodi: Schlein è in un teatro popolare, in una frazione alla periferia di Perugia. La premier in pieno centro, nell’ex chiesa sconsacrata di San Francesco al Prato, «il posto più bello», dice, dove ha mai comiziato.

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

 

Meloni è qui col centrodestra in formazione classica: prima di lei parlano Maurizio Lupi, Antonio Tajani e Matteo Salvini con la cravatta rossa trumpiana «che metterò per 4 anni ». In Umbria la premier sogna dicentrare «la dodicesima vittoria su 13 regioni al voto» da quando è a Palazzo Chigi. Della regione, dove corre la leghista Donatella Tesei, parla pochissimo. Il discorso è tutto centrato sul governo. Sminuisce le bizze in maggioranza parlando di «amicizia personale» con gli altri leader e rovescia la questione sull’altro lato del campo: i big della sinistra, sostiene, «non si sono ancora visti insieme, si vergognano uno dell’altro».

 

Dopo avere riproposto, con la voce in falsetto, la gag sulla sinistra che vorrebbe soprannominarla (mai successo) «presidenta o capatrena», la premier chiama in causa direttamente Schlein, a più riprese. Soprattutto sul tema che le sta più a cuore, la conferma di Raffaele Fitto nel von der Leyen bis: «Inaccettabile che la sinistra dica no, Schlein risponda sulla posizione del Pd, non lo deve a me, ma agli italiani». E ancora: «Hanno chiesto una procedura d’infrazione Ue sull’Albania, quando smetterete di chiedere aiuti fuori da casa?».

 

GIORGIA MELONI VS ELLY SCHLEIN

Se la prende anche con Giuseppe Conte per il Superbonus, con i sindacati che scioperano adesso, non quando governavano i democratici. Ma l’affondo politicamente più ruvido è rivolto ai magistrati. Parte da un aneddoto: «L’altro giorno una mia amica mi scriveva “comincio a temere che la tua pazienza e la tua resistenza possano avere un limite” ». Ecco, risponde Meloni, «la mia pazienza non ha limiti, la mia resistenza non ha limiti. C’è un limite solo, il consenso dei cittadini». Evoca la “resistenza” contro i magistrati, quindi. E insiste: le sentenze sfavorevoli? «Irragionevoli. Io vado avanti, piaccia o no alla sinistra. Non perseguo uno scontro, ma devo fare il mio lavoro. Diamoci una mano. Bisogna correggere, non impedire. Scavalcherò qualsiasi ostacolo». Poi legge un comunicato della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che ritiene incomprensibile e si rivolge al pubblico: «Diteme voi...».

 

MELONI SCHLEIN 1

Schlein, accanto alla candidata di centrosinistra Stefania Proietti, replica colpo su colpo, in leggera differita. «Meloni ha iniziato due ore dopo, forse non voleva ribattere alle nostre domande sulla sanità...», maramaldeggia. «Comunque non sono io a dover rispondere su Fitto, ma lei ai cittadini sui tagli» in manovra. Schlein parla di «giganteschi conflitti d’interesse» a destra. Punge Tesei che rivendica risultati: «Ma dov’era in 5 anni?». Parla della pronuncia della Consulta sull’autonomia: «Un nuovo flop, la corte l’ha smontata. Ora la destra si fermi». E non risparmia critiche nemmeno a Salvini: «Diceva che l’autonomia è prevista in Costituzione e che me ne avrebbe regalata una copia. Può tenersela e darla a Meloni, se la rileggano».

 

stefano bandecchi in versione donald trump - meme

Quanto al campo largo, una foto dei leader ci sarà: in extremis, stamattina a Terni, Schlein sarà con Giuseppe Conte e i rossoverdi Bonelli e Fratoianni. Un presidio davanti a un ospedale, scelta non casuale, perché è «sui temi», per la segretaria, che si può trovare un collante per l’opposizione. «In Umbria poi - aggiunge - tutte le forze alternative alla destra sono andate da una persona, Stefania Proietti, a chiederle di candidarsi. Non mi era mai successo».

SCHLEIN MELONI

 

stefano bandecchi

(…)

Ultimi Dagoreport

tony effe

TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”