
“TRUMP PARLA AI BIANCHI MALTRATTATI E LASCIATI INDIETRO” – FRANK LUNTZ, STRATEGA, SONDAGGISTA E CONSULENTE REPUBBLICANO, ANALIZZA LE MOSSE DI “THE DONALD”: “MAI VISTO IN VITA MIA QUALCUNO CON UN SOSTEGNO NEL SUO PARTITO COSÌ FORTE, SIAMO AL FANATISMO, ALL'EMOZIONE, QUASI AL CULTO. MA TRUMP FINIRÀ PER PERDERE IL CONSENSO CON IL METODO TAGLIA E BRUCIA DEL DOGE MUSK” – IL SITO DEL "NATIONAL PARKS SERVICE", L’AGENZIA INCARICATA DEI PARCHI E DEI MONUMENTI NAZIONALI, HA CANCELLATO I RIFERIMENTI ALLA SCHIAVITÙ E LE CITAZIONI DI HARRIET TUBMAN, “LA MOSÈ DELLA GENTE NERA”
WP GOVERNO TRUMP RISCRIVE LA STORIA E CANCELLA HARRIET TUBMAN
HARRIET TUBMAN BANCONOTA 20 DOLLARI
(ANSA) - WASHINGTON, 06 APR - Facendosi scudo dell'ordine di Donald Trump di cancellare la cultura della diversità e le narrative divisive sulla nazione, la sua amministrazione ha cominciato ad edulcorare la storia del Paese.
Il Washington Post, comparando le vecchie e le nuove pagine web del National Parks Service - una delle agenzie chiavi per la preservazione della storia americana - ha scoperto che in alcune sono state attenuate le descrizioni di alcuni dei momenti più vergognosi del passato della nazione, in altre sono stati rimossi i riferimenti alla schiavitù o le dichiarazioni sulla lotta storica degli afroamericani per i loro diritti.
Uno degli esempi più lampanti è la rimozione di un'immagine e di una citazione di Harriet Tubman da una pagina web dei parchi nazionali sulla "Underground Railroad", il network di vie segrete usato dagli schiavi che cercavano la libertà nel nord abolizionista. Tubman fu la più famosa 'conduttrice' di questi viaggi della speranza.
La pagina web ora inizia con francobolli commemorativi di vari leader per i diritti civili con un testo che include la frase "Black/White Cooperation". In precedenza l'articolo iniziava con una descrizione degli sforzi delle persone schiavizzate per liberarsi e dell'organizzazione della Underground Railroad dopo il Fugitive Slave Act.
Ora inizia con due paragrafi che sottolineano gli "ideali americani di libertà e libertà" e non menzionano specificamente la schiavitù.
I cambiamenti nelle immagini, nelle descrizioni e persino nelle singole parole hanno rimodellato in modo sottile il significato di momenti notevoli e personaggi chiave risalenti alla fondazione della nazione: il fallito raid dell'abolizionista John Brown ad Harper Feryy, la battaglia di Appomattox e l'integrazione scolastica dei Little Rock Nine.
Una pagina educativa su Benjamin Franklin, che esaminava le sue opinioni sulla schiavitù e la sua proprietà di schiavi, è stata rimossa il mese scorso. I riferimenti a Thomas Stone, un firmatario della Dichiarazione di Indipendenza che possedeva schiavi, sono stati rimossi da diverse pagine del sito web del sito storico nazionale di Stone nel Maryland meridionale.
2. FRANK LUNTZ LO STRATEGA POLITICO E SONDAGGISTA: L'AGENDA DI THE DONALD PARLA AI "BIANCHI MALTRATTATI"
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
DONALD TRUMP PRESENTA IL VISTO DORO CON LA SUA FACCIA
«L'America non è contro a quel che propone Trump, è sempre più ostile a come lo sta facendo». Nella sua casa-museo nel cuore di Washington fra ninnoli elettorali, calamite iconiche, immagini che evocano decenni di storia politica, Frank Luntz 63enne stratega e consulente repubblicano e ritenuto "il principe dei sondaggisti" da oltre 3 decenni, accoglie La Stampa e altri giornali europei […]
«Quando ve ne andrete da qui, vorrei vi restasse in mente almeno una cosa - dice con un sorriso -: l'America non sperimenta un fenomeno come Donald Trump da quando Andrew Jackson fu eletto presidente nel 1828, bisogna quindi tornare indietro di 200 anni per vedere una virata e un tale livello di populismo che scuote la nostra democrazia alle fondamenta».
Nella settimana dei dazi, dei miliardi bruciati a Wall Street, l'incubo del crollo dei fondi pensione base (401K la sigla) e l'inflazione che potrebbe presto tornare a bussare alla porta, Luntz offre la sua lettura del Trump- pensiero. «Il suo messaggio è chiaro e dice così: voglio riequilibrare il campo di gioco, voglio che siate trattati giustamente perché sinora siete stati per decenni vittime di abusi e maltrattati».
Dove il voi sottinteso è la sua base elettorale, la galassia che già nel 2016 abbracciò i suoi slogan e la sua agenda a favore dei «bianchi dimenticati e lasciati indietro». «È questo - il ragionamento dell'uomo che nel 1994 scrisse il Contract with America con cui il conservatore Newt Gingrich portò ai repubblicani la maggioranza della Camera - che interessa a Trump, la sua base, poiché mai troverà sostegno fra i democratici e l'appoggio degli indipendenti si sta liquefacendo».
Questi rappresentano il 25% dell'elettorato, ma per capire l'America, dice Luntz, è quello il vero barometro, il «centro si sta spostando, lo sta abbandonando e lo si vede nel tasso di approvazione».
Quanto contano le misure, le politiche intraprese? «La sua agenda resta popolare, tranne le mosse sui dazi, quel che gli americani contestano non è il programma ma come lo sta implementando. Io non capisco perché continui a comunicare come fosse a un comizio, che sia il discorso di mercoledì sui dazi, che sia lo stato dell'Unione di inizio marzo».
Il problema è che, se continua così, il suo sostegno iniziale, incredibilmente alto, ben superiore a quello di altri presidenti nel secondo mandato, svanisca. Nelle manifestazioni - oltre 1.300 di sabato - ci sono stati diversi temi e un filo conduttore unico, l'opposizione a Trump e a Musk.
DONALD TRUMP IN VERSIONE NERONE BRUCIA MILIARDI DI DOLLARI - IMMAGINE CREATA CON CHATGPT
E su Musk Luntz condivide questa lettura: «Sono gli indipendenti ad averlo scaricato, poteva essere il businessman del XXI secolo il Thomas Edison, l'Albert Einstein d'America, invece è sceso in politica, è diventato partisan e ancora più importante il suo linguaggio è diventato divisivo».
L'esempio è l'apparizione, lo scorso febbraio, al summit dei conservatori del Cpac con la motosega. «La gente vuole i tagli al governo, vuole meno sprechi, frodi e abusi e meno corruzione. Lo volevano e continuano a volerlo, ma non con metodo taglia e brucia del Doge. Serve non la motosega ma lo scalpello», l'avvertimento di Luntz. […]
proteste contro donald trump 2
Sul fronte repubblicano, non c'è più resistenza, «mai visto in vita mia qualcuno con un sostegno nel suo partito così forte, siamo al fanatismo, all'emozione, quasi al culto». Poi dall'altra parte i democratici sono assenti. O forse solo ora cominciano a capire qualcosa, dice il sondaggista. Effetto Cory Booker, il senatore che ha parlato per 25 ore - «senza fare pipì e finendo disidratato» -, e da semplice senatore «è ora un'icona, lui ha dato il calcio d'inizio alle elezioni del 2028». […]
elon musk donald trump
donald trump - forza dazio - immagine generata dall intelligenza artificiale