
TRUMP S’AGITA E I CINESI ABBOZZANO: “IL CIELO NON PUÒ CROLLARE” – IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO AZZANNA ANCORA IL DRAGONE: “NON FARÒ UN ACCORDO SE NON RISOLVIAMO IL PROBLEMA DEL DEFICIT COMMERCIALE. TIKTOK? AVEVAMO UN ACCORDO MA L’HANNO FATTO SALTARE A CAUSA DEI DAZI. IL CHE DIMOSTRA IL POTERE DEI DAZI” - LA RISPOSTA ZEN DEI MEDIA DI PROPAGANDA DI PECHINO: “NON CHIUDIAMO LA PORTA AI NEGOZIATI E NON VOGLIAMO IL DISACCOPPIAMENTO” – LA CITAZIONE DI MAO: “IL CIELO NON PUÒ CROLLARE. L’EXPORT VERSO GLI USA SI È RIDOTTO E…”
TRUMP, CON CINA NESSUN ACCORDO SE NON RISOLVIAMO IL DEFICIT
(ANSA) - "Il mercato ha parlato quando si considera il deficit commerciale che abbiamo con alcuni paesi. Con la Cina è di mille miliardi di dollari. E dobbiamo risolvere il nostro deficit commerciale con la Cina": il presidente americano Donald Trump ha risposto così sull'Air Force One a chi gli chiedeva del commento di Pechino, secondo cui il mercato ha parlato da solo sui dazi Usa.
"Centinaia di miliardi di dollari all'anno perdiamo con la Cina. E a meno che non risolviamo quel problema, non farò un accordo. Sono disposto a un accordo ma loro devono risolvere il loro surplus. La Cina in questo momento sta subendo un duro colpo perché tutti sanno che abbiamo ragione", ha aggiunto Trump definendo il Dragone il peggiore del gruppo di paesi con cui Washington ha un deficit commerciale.
GUERRA DEI DAZI TRA USA E CINA
TRUMP, CINA HA FATTO SALTARE ACCORDO SU TIKTOK PER I DAZI
(ANSA) - "Avevamo un accordo, più o meno per TikTok, non un accordo, ma molto vicino, e poi la Cina ha cambiato l'accordo a causa dei dazi. Se avessi ridotto un po' i dazi, avrebbero approvato quell'accordo in 15 minuti, il che dimostra il potere dei dazi, giusto?": lo ha detto Donald Trump ai reporter a bordo dell'Air Force One.
MEDIA CINA, 'PECHINO NON CHIUDE A NEGOZIATI MA USA SI IMPEGNINO'
I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
(ANSA) - Di fronte al caos tariffario globale innescato da Donald Trump, il Quotidiano del Popolo esorta tutti a "concentrarsi sul fare le proprie cose", riassumendo la strategia fondamentale di Pechino. E, pur nel mezzo di una dura retorica, la voce del Partito comunista cinese ribadisce in un editoriale che il Paese non vuole un disaccoppiamento completo con gli Usa e che "non sta chiudendo la porta ai negoziati" su cui, al contrario, sollecita gli Stati Uniti a impegnarsi.
I dazi americani fanno male, ma "il cielo non può crollare", aggiunge l'editoriale, riprendendo la frase usata da Mao Zedong nel 1962 durante l'incontro con 7.000 alti funzionari del Pcc, dopo 13 anni disastrosi segnati dalla Grande carestia e dalla rottura con l'Urss, la superpotenza comunista.
Quest'anno, tra l'altro ricorre il 13esimo anno al potere del presidente Xi Jinping, caratterizzato dalla grande scossa dei dazi e dalle pessime relazioni con Washington.
L'editoriale, inoltre, offre cinque motivi per cui "il cielo non può crollare": la Cina è un'economia di grandi dimensioni con forte resilienza alla pressione degli Usa, la dipendenza di Pechino dagli Stati Uniti si sta riducendo dato che l'export verso l'America è sceso dal 19,2% nel 2018 al 14,7% nel 2024, e Washington dipende con forza dall'import cinese, tra beni intermedi e strumentali, con quote oltre il 50% in alcuni settori, rendendo il disaccoppiamento impraticabile.
In più, la Cina si è diversificata: le esportazioni verso l'Asean sono salite dal 12,8% al 16,4% e verso i Paesi della Belt and Road dal 38,7% al 47,8%. Infine, il mercato interno del Dragone è un grande cuscinetto: l'85% delle aziende esportatrici vende anche a livello nazionale, con la quota domestica che costituisce il 75% dei loro ricavi.
L'editoriale afferma anche che "l'economia cinese è stabile e solida; domanda interna, investimenti e consumi hanno superato le aspettative; le esportazioni hanno retto" e l'attività produttiva è rimbalzata. La Cina sta combattendo la guerra commerciale con gli Usa da 8 anni e ha "gli strumenti per gestire la pressione".
USA - CINA - TAIWAN - MEME
PARTNER COMMERCIALI UE - DATI 2022