TURISMO FAI-DA-TE? NO, LO FANNO LE SERIE - I LUOGHI DELLE FICTION ITALIANE DIVENTANO METE TURISTICHE DI CULTO PER GLI APPASSIONATI, COME SCICLI (DOVE VIENE GIRATO MONTALBANO) E MATERA (SET DI IMMA TATARANNI) - A TRAINARE IL MERCATO DELLE SERIE È ANCORA LA CARA VECCHIA TV, CHE DA SOLA GENERA IL 71% DEI RICAVI DEL MERCATO DELL'AUDIOVISIVO IN ITALIA - L'APPEAL DEL "MADE IN ITALY" CRESCE ANCHE ALL'ESTERO: DOC E MARE FUORI SARANNO ADATTATI IN AMERICA, IL PARADISO DELLE SIGNORE È VENDUTO IN 70 PAESI E…
Estratto dell'articolo di Francesca D'Angelo per "la Stampa"
Il cinema è in ripresa. Gli streamer, il nuovo che avanza. Ma la buona, vecchia tv resta il mezzo di comunicazione più forte. A sostenerlo, con tanto di numeri, è l'associazione dei produttori Apa che ieri, al Mercato Italiano dell'Audiovisivo di Roma, ha presentato il suo annuale rapporto sulla salute del comparto audiovisivo nazionale. […] da solo garantisce il 71% dei ricavi totali, generando un incasso pari a 8,2 miliardi di euro (dati 2023).
La restante quota se la spartiscono soprattutto le piattaforme online (2,8 miliardi di ricavi, il 24% del totale) e in parte decisamente residuale le sale cinematografiche (500 milioni). […] «I dati riconfermano che la televisione non è morta – sottolinea la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati –. Noi tutti nel comparto produciamo di più e in maniera qualitativamente più alta». Ma cosa guardano in tv gli italiani? […]
Nella Top20 delle fiction generaliste più viste dominano le serie investigative, come Makari, Il metodo Fenoglio, il Clandestino, Studio Battaglia, e le protagoniste forti: Imma Tataranni, Lolita Lobosco, Blanca, Vanina Guarrasi, Gloria. Si difendono bene anche le fiction in costume: lo storico Mameli – il ragazzo che sognò l'Italia è settimo con 3,7 milioni di spettatori, dietro a La storia (3,8 milioni).
Il podio resta però saldamente in mano al fenomeno Doc. Con 5,058 milioni di spettatori, la terza stagione della celebre serie ospedaliera della Lux Vide è la più seguita della stagione. Tuttavia – e qui arriva l'aspetto inedito – a trainare sono soprattutto le serie a target bambini. […] Se le coproduzioni internazionali hanno registrato un incremento del +57% è grazie a titoli come Hello Kitty Super Style!, Aquateam, Leo Da Vinci, Nina & Olga.
Secondo il rapporto Apa, Rai resta l'editore che produce più titoli originali mentre in termini di varietà dell'offerta la leadership è di Warner Bros Discovery. Il gruppo […] arriva a coprire il 42% dell'offerta stagionale di contenuti per ragazzi e bambini, alternando prodotti d'acquisto a produzioni italiane. «L'Italia è un mercato abbastanza diverso dalla maggior parte delle realtà mondiali, a partire dalla resilienza del mercato lineare: un unicum rispetto al resto mondo», sottolinea l'amministratore delegato di Italia e Iberia di Warner Bros Discovery, Alessandro Araimo, che conferma «investimenti sul lineare e sulla piattaforma. Nel prossimo futuro il focus sarà sempre di più sulla qualità e sul value for money».
Gli fa eco Eleonora Andreatta: «L'investimento di Netflix in Italia non arretra, consolidiamo il nostro impegno sul Paese e sulla comunità creativa», assicura la vicepresidente di Netflix Italia.
«Sostenere la serialità è un modo per esportare la nostra cultura: da una ricerca che abbiamo commissionato è emerso che chi guarda contenuti italiani è più propenso a visitare le mete che fanno da sfondo alla storia».
[…] L'appeal italiano è in crescita: sempre più titoli italiani riescono a trovare visibilità all'estero, come conferma anche Ammirati. «Doc e Mare fuori saranno adattati in America, il Paradiso delle Signore è venduto in 70 Paesi, Montalbano è un evergreen commerciale, Imma Tataranni è apprezzato in tutta Europa». Tutto bene dunque? No, perché l'impressione è che questo periodo d'oro possa avere le ore contate.
Come segnala lo stesso rapporto di Apa, l'ottima performance dell'audiovisivo è stata possibile grazie al Tax Credit (l'apporto dello Stato nel 2023 è valso 220 milioni pari al 30% del totale) e ai forti investimenti degli streamer. La riforma del primo, e gli annunciati tagli ai secondi impatteranno sul mercato tanto che, si legge nell'analisi di Apa, «a partire dal 2024 il settore della produzione di contenuti audiovisivi originali entra in una nuova fase». Alcuni la chiamano «di consolidamento», altri, più prosaicamente, «crisi». Di certo di sarà una maggiore selezione dei titoli e il numero delle novità diminuiranno. […]