carlo toto a24 a25

LE STRADE DI TOTO PORTANO IN TRIBUNALE – LA REVOCA DELLA CONCESSIONE DELL’AUTOSTRADA DEI PARCHI È SOLO L'ULTIMO CAPITOLO DEI COMPLESSI E TEMPESTOSI RAPPORTI TRA IL GRUPPO TOTO E LE SUE CONTROPARTI, SIANO ESSE LO STATO O ALTRI PRIVATI – BASTA RICORDARE LA VICENDA AIR ONE, CON L’IMPRENDITORE ABRUZZESE CHE FINI’ PER PAGARE 60 MILIONI PER CONTESTAZIONI FISCALI – E ADESSO IL CAPOFAMIGLIA CARLO E I FIGLI HANNO DECISO DI PUNTARE SULLE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA E NEGLI STATI UNITI…

Francesco Manacorda per “la Repubblica – Affari & Finanza

 

carlo toto

In Francia nazionalizzano Edf? Da noi - più modestamente - ci si limita alla A24 e alla A25: 281 chilometri di autostrade che fanno capo alla Strada dei Parchi spa, a sua volta società del gruppo Toto. 

 

Il decreto che revoca di netto la concessione autostradale e riaffida le tratte all'Anas, piombato giovedì scorso sulla società controllata dalla famiglia Toto, è solo l'ultimo capitolo dei complessi e spesso tempestosi rapporti tra l'imprenditore abruzzese e le sue controparti, siano esse lo Stato o altri privati. Strada dei Parchi aveva ottenuto la concessione autostradale, il cui tratto più noto è la Roma-L'Aquila nel 2003, aggiudicandosi una gara europea. 

 

Poi proprio il terremoto de L'Aquila nel 2009 ha reso necessario fare lavori per mettere in sicurezza A24 e A25, situate in zone sismiche. Per farlo era necessario un Piano economico finanziario (Pef) adeguato ai nuovi impegni. I ben 18 piani presentati da Toto sono sempre stati respinti dal ministero delle Infrastrutture, che nel dicembre dello scorso anno aveva avviato una procedura per «grave inadempimento» delle condizioni della concessione contro Strada dei Parchi. 

 

CARLO TOTO

Alla mossa il gruppo privato aveva reagito a maggio, chiedendo una cessazione anticipata della concessione - che sarebbe stata valida fino al 2030 - e domandando allo stesso tempo un indennizzo da 2,4 miliardi. Adesso, con la decisione del Consiglio dei ministri che per la prima volta utilizza lo strumento della revoca della concessione, quello che non fu usato per i Benetton dopo il crollo del Ponte Morandi, e si prepara a chiedere al concessionario i canoni non pagati, la battaglia legale è praticamente assicurata.

 

Del resto i contenziosi non sono una novità in casa Toto. Quasi tre lustri fa, era il 2008, l'Alitalia in formato Cai di Roberto Colaninno e altri azionisti si fuse con la Air One, la compagnia fondata proprio dall'imprenditore. 

 

Carlo Toto 1

Sotto l'egida di Intesa Sanpaolo - allora guidata da Corrado Passera - che era anche grande creditore di Air One, Air One fu valutata oltre un miliardo di euro, includendo nel conto oltre 600 milioni di debiti. Una valutazione generosa, che all'epoca fece molto discutere, mentre Toto da una parte entrava nel capitale della compagnia di bandiera e dall'altra firmava un contratto per fornire almeno 70 Airbus in leasing ad Alitalia. 

 

Poi tensione tra i soci, rottura con Cai, accuse reciproche di inadempienza tra l'imprenditore e il vettore nazionale, ricorso a tribunali in Italia e in Gran Bretagna e alla fine un esito poco felice proprio per Toto, che dovette pagare circa 60 milioni per contestazioni fiscali legate alla cessione di Air One e si vide rigettare da una corte londinese la causa per risarcimento avanzata verso Cai per il mancato leasing degli Airbus.

 

Carlo Toto AirOne

Agli atti resta una lettera scritta proprio nel 2019 a un quotidiano dal direttore degli affari istituzionali del gruppo, nel quale si contestava che il passaggio di Air One ad Alitalia un decennio prima fosse stato un regalo a Toto e si contestava anzi che all'imprenditore non fosse stato dato abbastanza spazio nella conduzione industriale della compagnia di bandiera, visto che «per scelte politiche e manageriali discutibili nel nuovo cda di Alitalia Cai fu riservato al gruppo Toto un posto di mero spettatore e non quel ruolo attivo che la sua esperienza gli avrebbe consentito di esercitare». Nel 2019 un nuovo colpo di fulmine o presunto tale - per il trasporto aereo.

 

 Il nome di Toto torna alla ribalta per l'ennesimo tentativo di salvataggio dell'Alitalia e già molti all'epoca mettono in relazione la notizia di un intervento, che sarebbe stato gradito ai Cinque Stelle, con i difficili rapporti tra il gruppo e lo Stato, proprio sulle concessioni autostradali.

 

autostrada dei parchi

 Adesso, mentre tra Toto e il governo voleranno le carte bollate, l'Alitalia è a pochi passi da un altro - che novità! - tentativo di salvataggio, con la cordata tra il gruppo armatoriale Msc e la tedesca Lufthansa in pole position. 

 

E Toto? Il gruppo Toto, dove al padre Carlo si sono affiancati i figli, sembra aver deciso che il futuro è soprattutto nelle energie rinnovabili. 

 

Non solo in Italia, dove la controllata Renexia ha inaugurato di recente un parco eolico al largo di Taranto da 58 MWh l'anno, ma anche e soprattutto negli Stati Uniti, dove ha già 750 MWh di potenza installata, sempre nell'eolico offshore. E dove, tra l'altro, ha fatto una buona plusvalenza alcuni anni fa cedendo alcuni impianti proprio ai francesi di Edf.

 

 

Articoli correlati

REVOCA IN TOTO! - IL GOVERNO HA REVOCATO LA CONCESSIONE DELLA STRADA DEI PARCHI AL GRUPPO TOTO

DUE PESI E CENTO MISURE - \'LA VERITA\' GIRA IL DITINO NELLA PIAGA DELLA DECISIONE DEL GOVERNO DI...

IL GOVERNO VUOLE REVOCARE LA CONCESSIONE DELL'AUTOSTRADA A24-A25 TRA ROMA E ABRUZZO A TOTO

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…