1. ‘’VANITY FAIR” PARTY CON LA COPPIA PORNO-CHOC JAMES DEEN & STOYA, AL CENTRO UNO SCAMARCIO CON L’OCCHIO SPENTO E IL GIN TONIC SEMPRE CARICO, A DESTRA LE LABBRA DI VALERIA MARINI (IL RESTO, CULONE COMPRESO, È ARRIVATO UNA MEZZORA DOPO), AVANTI LUIGINO ABETE CON LA SALSICCIA IN BOCCA, AGGIUNGERE CHICCO MENTANA REDUCE DALLA FULL IMMERSION A PALLINI CON MATTEO RENZI, ANCHE LUI ATTESO, MA INVANO, CHE SAREBBE STATO L’UNICO POLITICO COMMESTIBILE TRA QUEI TAVOLI DI SINISTRORSA ELEGANZA. A DISTRIBUIRE SPOCCHIA CON LE MANI IN TASCA CI PENSAVA UN LUCA SOFRI SEMPRE INSPIEGABILMENTE PENSIEROSO, CONTROBILANCIATO DALLA SUA CONSORTE, DARIA BIGNARDI, SEMPRE INSPIEGABILMENTE ALLEGRA 2. VIDEO-CAFONAL DAL LIDO: SBARCANO LE FEMEN, SBARCA LA FEMMINA SCARLETT, C’È TERRY GILLIAM CHE CIUCCIA PROSECCO, MENTRE IL FICO TOM HARDY SFOGGIA I SUOI TATUAGGI E UN’INTERPRETAZIONE DA PREMIO (CHE NON RICEVERÀ, VISTO CHE NON È IN CONCORSO)

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

Foto dal sito di "Vanity Fair" - www.vanityfair.it

 

 

Maria Laura Santiago per Dagospia

Dispettosi gli dei della vanità. Hanno lasciato cadere un'ora buona di pioggia sul party dei suoi mille adepti - evviva i 10 anni di Vanity Fair, evviva! - schizzati via dalle tavole imbandite nel chiostro della Fondazione Cini abbandonando tutto, il raviolo, la forchetta, una sperduta Marta Marzotto dal passo incerto e uno Scamarcio in caccia permanente con l'occhio spento e il gin tonic sempre carico.

A inizio serata sono spuntate le labbra di Valeria Marini (il resto, culone compreso, è arrivato una mezzoretta dopo), i tacchi di Eva Riccobono con il povero boyfriend, gli staff americani di Condè Nast, inserzionisti pubblicitari, clienti, imbucati, manager con mogli, mogli con amanti. E un Luigino Abete con la salsiccia in bocca, che rotolava di aperitivo in aperitivo, sempre più gonfio, che prima o poi scoppia e addio tipografie, addio Cinecittà e un'altra dozzina di poltronissime.

Il foto-star neo-single Fabrizio Ferri con figlia e corte di modiste al seguito. Poi gli occhioni di Ginevra Elkann, che ha pensato bene di bruciare un po' di eredità producendo film che nessuno vede e la zarina de Milan Carla Sozzani, contessa della migliore età che mai più ritorna.

Doveva esserci il sermone del direttore di Vanity Luca Dini in gloria del settimanale che ancora rastrella lettori e pubblicità in questi tempacci di crisi. Doveva esserci la benedizione di Jonathan Newhouse, il boss a stelle e strisce che i salariati di Conde Nast chiamano amichevolmente "il topo" per la sua avvenenza. Doveva esserci il concerto di una tale orchestra dal vivo e una discreta sequenza di video auto promozionali. Ma il dispetto meteorologico degli dei vanitosi si è portata via quasi tutto. Ha miniaturizzato i brindisi, le prolusioni, le autocelebrazioni.

Compreso il video con il cigno Roberto Bolle che ha fatto sospirare - sotto la pioggia - i maschi e noi femmine lì convenute. Il ristoro dell'acqua e del Brut Berlucchi (sponsor di serata) ha moltiplicato il muschio sulla bandana del fotografo Bruce Weber e sulle tette di Sabrina Ferilli al braccio di Flavio Cattaneo (alla cena di gala hanno preferito raggiungere Marco Giusti e Greg).

Di quando in quando brillava la stangona Chiabotto in lamè oro che non beveva acqua Uliveto e non faceva plin plin anche se aveva quell'aria sveglia lì. Chicco Mentana è arrivato dritto da Genova dopo la full immersion a pallini con Matteo Renzi, anche lui atteso, ma invano, che sarebbe stato l'unico politico commestibile tra quei tavoli di sinistrorsa eleganza. A distribuire spocchia con le mani in tasca ci pensava un Luca Sofri sempre inspiegabilmente pensieroso, controbilanciato dalla sua consorte, Daria Bignardi, sempre inspiegabilmente allegra.

Spaesato si aggirava il regista James Franco, ospite d'onore del galà, seguito da una silenziosa pattuglia di critici cinematografici in fuga dalle noiosissime proiezioni della Biennale Cinema, compresa la regina dello sguardo Irene Bignardi.

Il contorno di manager, produttori, giornalisti, ricchi sfaccendati s'è arricchito di dozzine di starlette arrivate a caccia di una carta di credito o almeno di una foto. Tutte convocate intorno alle 23,30, quando le porte della vanità si sono aperte per trasformare il compleanno in una festa danzante. Ma la pioggia si è portata via anche quella. I più caparbi non se ne sono andati prima delle 2.

 

A VENEZIA SBARCANO LE FEMEN E LA FEMMINA SCARLETT
DAGOREPORT -
A Venezia sbarcano le Femen, per un documentario in cui vengono sputtanate dal loro "ideologo" Victor, che rivela di aver creato il gruppo solo per avere accanto donne belle e possibilmente nude. Ma soprattutto sbarca la femmina Scarlett Johansson, che ha presentato "Under The Skin" di Jonathan Glazer, in cui mostra un culo che i critici ricorderanno a lungo.

Avvistati Bernardo Bertolucci, ancora il pisellone James Deen, Cristiana Capotondi, Giuseppe Battiston, Gianni Amelio, Eva Riccobono, Enrico Ghezzi che scrive il suo nome a Kim Ki Duk fresco di presentazione di "Moebius", il fichissimo Tom Hardy che porta i suoi tatuaggi e un'interpretazione da Oscar, mentre il caciarone Terry Gilliam ciuccia prosecco e si stiracchia prima di apparire in video.

 

 

 

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