HABEMUS PASS! L’UE HA RAGGIUNTO L’ACCORDO SUL CERTIFICATO DIGITALE CHE DOVREBBE RENDERE I VIAGGI PIÙ FACILI (E SICURI) – SI DOVRÀ PROVARE L'AVVENUTA VACCINAZIONE O LA GUARIGIONE DAL COVID (MA PER ORA NON VALGONO I SIEROLOGICI COME PROVA) – IL REGOLAMENTO ENTRERA’ IN VIGORE DAL PRIMO LUGLIO 2021 E RESTERA’ VALIDO PER UN ANNO. MA COMUNQUE NON SARA’ UNA PRECONDIZIONE PER ESERCITARE IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE (ALLORA A CHE SERVE?)
Il parlamento dell’Unione Europea e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta di un certificato Covid digitale dell'Ue, il “Green Pass”, che renderà i viaggi durante la pandemia più facili e sicuri. Anche se si specifica che non sarà «una precondizione per esercitare il diritto alla libertà di circolazione», si apprende da fonti parlamentari.
Il certificato dovrebbe infatti provare l'avvenuta vaccinazione con vaccini approvati dall'Ema (per quelli non approvati la scelta se riconoscerli o meno spetterà agli Stati) o la negatività ad un test. Per quanto riguarda la guarigione dal Covid, l'utilizzo dei test sierologici come prova sarà possibile solo più tardi, con un atto delegato, riferiscono fonti parlamentari, sulla base di «evidenze». Il regolamento entrerà in vigore dal primo luglio 2021 e resterà valido per un anno.
«Un importante passo verso il ripristino della libera circolazione dei cittadini nella massima sicurezza possibile» ha commentato su Twitter la commissaria Ue alla Salute Stella Kiriakides, aggiungendo che l'intesa «fornisce ai nostri cittadini chiarezza e certezza».
Didier Reynders, commissario alla giustizia, ha sottolineato come l'accordo sia stato trovato «in tempi da record per salvaguardare la libertà di movimento di tutti i cittadini».