metaphor refantazio re fantazio

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - IL GIOCO DI RUOLO GIAPPONESE “METAPHOR REFANTAZIO" È L’OPERA PIÙ ISPIRATA E COMPIUTA DEGLI AUTORI DI “PERSONA”, UN’AVVENTURA FANTASY IN UN MONDO DI INGIUSTIZIE TERRIBILI E ARISTOCRATICHE CRUDELTÀ CHE È SCRITTA, ILLUSTRATA E MUSICATA CON UN’ARTE SCONVOLGENTE E SULLA QUALE SI RIFLETTE IL NOSTRO PRESENTE CON LA POSSIBILE, ILLUSORIA GRANDEZZA E TUTTO IL SUO DOLORE… - VIDEO

metaphor refantazio 2

Federico Ercole per Dagospia

 

“Così spira l’ultima fantasia”, si legge in caratteri bianchi su un fondo grigio e nero di simboli infranti quando il Game Over coglie chi gioca a Metaphor ReFantazio per PlayStation, XBox e PC, ovvero l’ultima opera degli autori di Persona, una serie junghiana di giochi di ruolo giapponesi sulle maschere indossate, soprattutto dai giovani, per celare la propria e vera natura di individuo oppure per rivelarla nella sua innaturale, mostruosa e miracolosa identità.

 

metaphor refantazio 3

L’Ultima Fantasia, quella definitiva, quasi una “final fantasy” nell’accezione originale che attribuì Hironobu Sakaguchi al titolo che avrebbe potuto essere l’ultimo della sua azienda di sviluppo in crisi, diventando invece un successo che ancora perdura dopo decenni. L’Ultima Fantasia, quindi un’utopia, come quella di Cesare Catilina in quella cattedrale di immagini fragorose e altissime che è Megalopolis di Francis Ford Coppola, colosso risorgente di un cinema quasi estinto, cinema come vita e volontà. È curioso e confortante che in due universi artistici così distanti come Metaphor di Atlus e l’ultima opera del regista di Apocalypse Now si torni a considerare, inventare e diffondere un’idea di utopia in un mondo che tende invece a produrre solo distopie, rivelate o dissimulate che siano.

 

metaphor refantazio 10

Così, anche se parrebbe impossibile, persino utopico, che in questi ultimi mesi videoludici di un’industria travolta da una crisi che non è solo economica continuino a uscire grandi giochi (soprattutto giapponesi) eccone ancora uno che nella sua originalità è forse il più grande, perché Metaphor è sconvolgente, un immenso affresco di storie, politiche e strategie che affonda chi lo esperisce nella sua dimensione fantastica affinché, sotto l’ingannevole superficie del favoloso, nel profondo della sua mezzanotte, sia rivelata la realtà.

 

metaphor refantazio 5

IL RE DEI RE

Metaphor si svolge in un mondo dalle architetture e dalle società di un medioevo fantastico, dove vigono uno spietato classismo e razzismo tra i membri delle diverse “razze” che lo abitano, terre dominate da una decadente aristocrazia e da un potere religioso nefasto e crudele. L’equilibrio sociale già quasi infranto è rotto dall’assassinio del re e dalla presenza di creature terribili conosciute come “umani”, rappresentate come le mostruosità chimeriche di Hieronymus Bosch.

 

metaphor refantazio 6

In questo mondo di disparità allucinante comincia il viaggio del protagonista, accompagnato da una fata e in seguito da altri indimenticabili compagni, coinvolto in un torneo che indicherà il nuovo regnante nell’illusione che sia il popolo a proclamarlo. Il protagonista, possiamo chiamarlo come vogliamo, ha una copia di uno dei rari libri sopravvissuti in quest’epoca nera, una favola che descrive un posto immaginario dove tutti godono degli stessi diritti, un mondo che è in maniera evidente il nostro, o almeno come il nostro dovrebbe essere se si fondasse davvero sui principi etici, sociali e politici che lo definiscono laddove c’è la democrazia.

 

metaphor refantazio 8

 La profondità di riflessione sul nostro presente è notevole, diffusa e mai didascalica in Metaphor, un continuo gioco di specchi tra fantastico e realtà che riflettono uno l’immagine nell’altro in un’infinita ripetizione.

 

Si tratta di un’avventura assai lunga scandita dal tempo come nei Persona, una cronologia che qui risulta tuttavia meno opprimente e fondata sulla “fatica” del quotidiano, un’epopea durante la quale gli eventi si succedono in una narrazione drammatica e avventurosa che è spesso eccezionale anche quando l’epopea eroica si scioglie nell’intimismo, nella filosofia, nella ripetizione di meccanismi dialettici che non sono mai banali ma stimolo di riflessione.

 

metaphor refantazio 4

Lunghe sequenze di racconto mai tedioso si alternano all’esplorazione di “dungeon” e ad avvincenti combattimenti strategici a turni nei quali ogni personaggio usufruirà della sua ombra eroica, del suo Archetipo, che consente di utilizzare magici poteri offensivi e difensivi. Notevole è l’idea che quando si incontrano nemici di un livello più basso di quello dei protagonisti  si possano eliminare come in un gioco d’azione, colpendoli in tempo reale con le armi equipaggiate.

 

metaphor refantazio 1

L’idea di mondo, di società, restituita da quest’opera colossale è cosa rarissima anche nei giochi di ruolo più riusciti e sebbene l’estetica grafica di Metaphor possa sembrare obsoleta ai tecno-maniaci, l’arte del disegno di panorami, personaggi e creature è travolgente con la sua pittorica bellezza in cui si fondono tratti “anime” e cieli alla Van Gogh. Quasi anomala, nella sua qualità impressionante e per i virtuosismi canori che la animano, è la colonna sonora composta da Shoji Meguro. Sarebbe sembrato impossibile, di nuovo “utopico”, che il musicista, il direttore del progetto Katsura Hashino e l’artista Shigenori Soejima riuscissero a superare i fasti di Persona 5, eppure Metaphor è il loro capolavoro, il loro più compiuto manifesto filosofico, estetico e politico.

 

L’INFINITA OMBRA DEL VERO

Metaphor ReFantazio rivela e torna a magnificare la necessità del sogno non come infeconda anche se consolante “reverie” ma come leva dell’immaginazione, la fantasia come motore eccelso della volontà di potenza. Lo fa senza necessità moraleggianti e vane, ma con il rigore di un’indagine etica, al di là del bene e del male, in quella regione in cui l’utopia rischia di diventare una distopia, l’altruismo farsi egoismo e la benevolenza una forma di prevaricazione.

 

metaphor refantazio 9

Quest’opera sulla necessità dei sogni e sulla loro condivisione in un presente che li annichilisce, li vitupera o al limite li impone, non risulta didattica ma ispiratrice, un monito e un suggerimento affinché si continui a pensare l’impossibile affinché questo possa non essere più tale e indicare la via per un mondo migliore. Suggerito a tutti i giovani e ai “vecchi” idealisti che sono stati convinti di essere dei soccombenti.

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...