giorgia meloni cannabis spinello

DAGOREPORT! ORMAI È CHIARO CHE LO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA HA TROVATO UN NUOVO PASSATEMPO: METTERE IN DIFFICOLTÀ LA NOVELLA MASCHERA DEMOCRISTIANA DELLA MELONI - COSÌ IERI, PER LA QUARTA VOLTA IN 9 MESI, I FRATELLI DI GIORGIA SI SONO “DISTRATTI’’ E SONO ‘’INCIAMPATI” SU FRATOIANNI CHE VOLEVA IMPEGNARE IL GOVERNO A FARE UNA PATRIMONIALE! - UNA FRONDA INSORGENTE CHE OGGI HA TIRATO UN ALTRO BRUTTO SCHERZO. UN ORDINE DEL GIORNO A FIRMA DEI FRATELLI D'ITALIA CARAMANNA-FOTI-SCHIFONE, CHE CHIEDEVA IL PASSAGGIO AI TABACCHI DI STATO DEL RICCO COMMERCIO DELLA CANNABIS LIGHT. OVVIAMENTE, IL ''CAMERATI, FAMOSE ‘NA CANNA!” È STATO PRESENTATO E DOPODICHÉ RITIRATO (PER ORA)

DAGOREPORT

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale 3

Se vogliamo credere che ieri i parlamentari di Fratelli d’Italia siano ingenuamente “inciampati” su un ordine del giorno del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che impegna il governo a valutare la possibilità di introdurre una patrimoniale per finanziare il contrasto alla dispersione scolastica, beh, allora possiamo credere anche alla Befana e a Pinocchio messi insieme.

NICOLA FRATOIANNI

 

Anche uno svalvolato avrebbe capito al volo che vedere uniti nella lotta per tassare i patrimoni dei più ricchi la presidente del Consiglio più a destra della storia repubblicana e il leader del partito più a sinistra in Parlamento, poteva essere al massimo una surreale boutade da Checco Zalone,

 

luca ciriani a villa taverna per la festa dell indipendenza usa

Infatti, Lor Signori non erano per niente “distratti da prevacanze estive o superficialità”, anche perché in nove mesi di governo è la quarta “distrazione” che colpisce le sinapsi dei fratellini d’Italia habitué di Camera e Senato. E ogni volta la Ducetta è costretta a prendere per il collo il capogruppo di FdI Tommaso Foti o il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

 

GIANLUCA CARAMANNA

E’ più probabile che la novella maschera democristiana di Giorgia Meloni non si addica granché a chi, per anni e anni all’opposizione, ha agitato la bandiera della destra sociale. Una volta sbarcata a Palazzo Chigi, la sua svolta filo-americana, filo-Ucraina, filo-ecologista, pienamente inserita nei giochi di Ursula von der Leyen e del Partito Popolare Europeo (e non più sovranista e anti-Sistema), non deve essere andata per niente giù agli ex missini che ricordano la Fiamma collocata altrove.

Luca Ciriani Giorgia Meloni e Tommaso Foti di Fratelli d'Italia al quirinale

 

Così la real politik della Sora Giorgia per diventare la "Merkel del Mediterraneo" e la "Thatcher de' noantri", tra un "Piano Mattei" e l'ambizione di essere la zarina dei Conservatori al Parlamento europeo, fa venire il mal di pancia a quel 25% di Fratelli d'Italia che non si riconosce nel rapido trasformismo della prima premier italiana di destra.

GIORGIA MELONI INCAZZATA PER IL CASINO IN PARLAMENTO SUL DEF - MEME BY OSHO

 

Una fronda insorgente che tira brutti scherzi. L’ultimo? L’ordine del giorno n.9/1038-B/1 a firma dei Fratelli di Giorgia, Caramanna-Foti-Schifone, che chiedeva il passaggio ai tabacchi di Stato del ricco commercio della cannabis light, è stato presentato e dopodiché ritirato.

 

LO SCONTRO SULLA CANNABIS TRA GIORGIA MELONI E RICCARDO MAGI

Certo, la commercializzazione della cannabis nei tabacchi, che avrebbe fatto felice le casse del Mef, e in particolare del vice ministro Maurizio Leo, avrebbe mandato in fumo decenni di battaglie a fianco delle comunità terapeutiche come San Patrignano da sempre oppositrice a qualsiasi differenziazione tra droga pesante e droga leggera.

 

Era il 27 giugno 2023 quando il deputato di Più Europa Riccardo Magi agitando il cartello “Cannabis se non ci pensa lo stato ci pensa la mafia”, interrompe la Ducetta in occasione del convegno per la Giornata mondiale contro le droghe a Montecitorio.

 

LO SCONTRO SULLA CANNABIS TRA GIORGIA MELONI E RICCARDO MAGI

La presidente del Consiglio lancia un messaggio chiaro contro le droghe. Tutte. Davanti alla contestazione, risponde tosta: “Dovreste sapere che non sono una persona che si fa intimidire, perché io so esattamente che cosa sto facendo. Il punto è se ve ne rendiate voi di quelli che state facendo”.

 

Ci sono anche tre parlamentari di Più Europa che gridano, allora intervengono i commessi che strappano dalle loro mani i cartelli. Meloni rovescia gli occhi e avverte: “Dovete accettare che c'è un altro governo eletto dagli italiani per fare esattamente quello che stiamo facendo. Abbiamo visto i numeri e i risultati del lavoro che avete fatto in questi anni: dovreste portare rispetto per i ragazzi che sono qui in questa sala”.

 

tommaso foti

Bene, dopo tanta levata di scudi, ora “Io so’ Giorgia” si è ritrovata davanti a un ordine del giorno che dava il là a “Camerati! Famose ‘na canna!”. Questo è il testo che i tre patrioti sono stati costretti a ritirare, pena un fiasco di olio di ricino.

 

La Camera,

 

   premesso che:

 

    il testo in esame, reca la delega al Governo per ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario, indicando i principi e criteri direttivi generali e specifici cui deve attenersi la stessa, disciplinando le modalità e i termini di esame parlamentare degli schemi di decreto legislativo e il meccanismo di slittamento del termine di delega, stabilendo le modalità di coordinamento con la normativa vigente e di individuazione delle norme da abrogare e fissando i termini per l'adozione degli eventuali decreti legislativi correttivi;

MAURIZIO LEO ALLA CAMERA

 

    il provvedimento in esame è deputato a disciplinare la riforma e la modifica del quadro regolamentare e normativo fiscale nazionale, obiettivo da conseguire tramite l'inserimento di nuovi tributi, e la cancellazione o razionalizzazione di tributi pre-esistenti;

 

    con il termine «cannabinoidi» o «cannabis» si intendono tutte le sostanze psicoattive che si ottengono dalla Cannabis sativa, termine che comprende circa 60 componenti attivi, fra cui il tetraidrocannabinolo (THC), una delle sostanze responsabili della produzione di effetti psicoattivi;

 

ORDINE DEL GIORNO SULLA CANNABIS ALLA DELEGA FISCALE

    il THC è parte dell'elenco delle sostanze psicotrope vietate dalla legge ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, cosiddetto «Testo unico sugli stupefacenti»;

 

    a seguito della innovazione normativa costituita dalla legge 2 dicembre 2016, n. 242, è stata prevista una fattispecie legale per la cannabis a basso contenuto di THC, cosiddetta «cannabis light»;

GIORGIA MELONI FUMA

 

    trattandosi in ogni caso di prodotti da fumo, ovvero da inalazione, e stante la necessità di garantire la tutela e la sicurezza dei consumatori, anche nei confronti dei consumatori minorenni, è necessario applicare ed assimilare il regime normativo previsto per i prodotti da fumo o inalazione anche alla cosiddetta «cannabis light»,

 

impegna il Governo:

cannabis

 

   a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a istituire un regime di tassazione delle parti della canapa coltivata di cui alla legge 2 dicembre 2016, n. 242, suscettibili di essere utilizzate come succedanei dei prodotti da fumo ovvero da inalazione, prevedendo la loro assimilazione ai prodotti da fumo ovvero da inalazione ai sensi di legge e la conseguente applicazione dei relativi regimi fiscali;

 

cannabis cura dolore

   a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a introdurre un regime autorizzatorio da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli per la loro commercializzazione esclusivamente per il tramite di depositi fiscali autorizzati ai sensi della legislazione vigente, con la previsione di particolari misure di vigilanza per i depositi fiscali abilitati all'attività di fabbricazione e delle rivendite di generi di monopolio con possibilità peraltro che la loro vendita ai consumatori sia ammessa anche tramite punti di vendita specializzati nel rispetto dei requisiti di cui alla legge 22 dicembre 1957 n. 1293;

 

 

Cannabis Fratelli d'Italia: ritirato

   a garantire l'adozione di idonee misure di protezione e di tutela della salute dei minorenni quali: il divieto di vendita ai minori di diciotto anni, il divieto di vendita a distanza e tramite distributori automatici, il divieto di pubblicità e promozione, nonché le misure di notifica ed etichettatura di cui agli articoli 22 e 23 del decreto legislativo 12 gennaio 2016, n. 6.

9/1038-B/1. Caramanna, Foti, Schifone.

 

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)