“IL BRACCIO DI FERRO SALVINI-TAJANI SUL CANONE RAI È UNA PANTOMIMA” – ALDO GRASSO: “QUESTE BAGATELLE NON AVVENGONO PER CASO. SOLLEVARE UN POLVERONE SIGNIFICA NON CHIEDERSI COSA RAPPRESENTI ANCORA IL SERVIZIO PUBBLICO E COME TAGLIARE I COSTI, ANCHE IN VIALE MAZZINI. OGGI È DIFFICILE CAPIRE LE RAGIONI DI QUESTA RAI. MA QUALE GOVERNO RINUNCEREBBE A UN MEGAFONO COSÌ POTENTE?” – “LE LITI DISTRAGGONO DA UN ALTRO PROBLEMA: ENTRO AGOSTO 2025, UNA LEGGE EUROPEA IMPONE CHE I SERVIZI PUBBLICI SIANO INDIPENDENTI DALLO STATO. QUANDO IL SAGGIO INDICA IL PREZZO DA PAGARE LO STOLTO CHIEDE LO SCONTO”
Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
Fumo negli occhi […]. Il braccio di ferro tra Salvini e Tajani sulla riduzione del canone Rai è una pantomima. Salvini vuole fare demagogia. Togliere 20 euro dal canone, per compensarlo poi con un assegno del Tesoro, è una penosa partita di giro che ricadrà su chi paga le tasse e pensare di alzare i tetti pubblicitari, quando la pubblicità è scarsa, è follia.
In realtà, queste bagatelle non avvengono per caso. Sollevare un polverone significa non affrontare con responsabilità due temi fondamentali: chiedersi cosa rappresenti ancora il servizio pubblico e come tagliare i costi, anche in Viale Mazzini.
È ormai assodato che la Rai fa servizio pubblico solo al governo di turno. […] Oggi è difficile capire le ragioni di questa Rai, del suo Cda, dei suoi programmi. Ma quale governo rinuncerebbe mai a un megafono così potente? Le liti condominiali distraggono da un altro problema: entro agosto 2025, una legge europea, Media Freedom Act, impone che i servizi pubblici siano indipendenti dallo Stato, vietando qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali, e dispongano di risorse certe. Quando il saggio indica il prezzo da pagare lo stolto chiede lo sconto.
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI - MEME BY VUKIC MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI RAI CANONE