covid laboratorio wuhan

PECHINO HA MENTITO? PER LA PRIMA VOLTA, A PIÙ DI TRE ANNI DALLO SCOPPIO DELLA PANDEMIA, UNO SCIENZIATO CINESE AMMETTE CHE IL CONTAGIO POTREBBE ESSERE PARTITO DAI LABORATORI DI WUHAN. UNA TESI SOSTENUTA DAGLI USA (FBI) E SEMPRE RESPINTA DAL GOVERNO DI PECHINO – A PARLARE, ALLA BBC, È STATO IL VIROLOGO GEORGE GAO, EX CAPO DEL CENTRO CINESE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE: “NESSUNA IPOTESI PUÒ ESSERE SCARTATA, BISOGNA SEMPRE SOSPETTARE DI TUTTO…” – DIETRO QUESTE PAROLE POTREBBE ESSERCI...

Estratto dell'articolo di Matteo Legnani per “Libero quotidiano”

 

il virologo cinese George Gao

A più di tre anni dall’esplosione della pandemia di Covid, uno scienziato cinese ha dichiarato per la prima volta pubblicamente, oltretutto a un organo di informazione non cinese, che l’ipotesi secondo cui il contagio partì dai laboratori dell’Istituto di virologia di Wuhan «non può essere scartata. Nessuna ipotesi può essere eliminata, bisogna sempre sospettare di tutto, questo è la scienza» ha dichiarato a BBC Radio 4 il professor George Gao.

 

Capo del Centro cinese per il controllo delle malattie prima e durante la pandemia, il dottor Gao è considerato uno dei più rispettati virologi e immunologi al mondo.

 

laboratorio wuhan

Il governo di Pechino ha sempre risolutamente escluso che il virus possa essere scaturito da quel laboratorio, ma Gao ha spiegato alla BBC che una qualche forma di investigazione ufficiale, in realtà, era stata condotta presso l’istituto di Wuhan, in una fase successiva al picco di pandemia.

 

Leggendo quanto da lui ammesso alla BBC, si può ragionevolmente dire che Gao (il quale ha lasciato il Centro cinese per il controllo delle malattie un anno fa) abbia fatto, nell'intervista all’emittente britannica, un mezzo passo avanti e un mezzo passo indietro, dicendo prima che nessuna ipotesi possa essere scartata e riferendo poi che i controlli ai laboratori di Wuhan avrebbero dato esito negativo.

 

[…]

 

IL COVID SCAPPATO DAL LABORATORIO DI WUHAN - MEME BY OSHO

Nessuno è riuscito, in questi tre anni, a dimostrare che le cose siano andate diversamente, anche se due diverse agenzie federali americane hanno nei mesi scorsi affermato che l’ipotesi di una fuga del virus dall’Istituto di virologia di Wuhan sia di gran lunga la più credibile. A dirlo, sulla base di informazioni di intelligence, era stato nel febbraio scorso il Dipartimento per l'Energia USA, seguito un mese più tardi del Federal bureau of investigation.

 

«Abbiamo solide basi per affermarlo» aveva dichiarato il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, facendo scattare con le sue parole l'ennesima crisi diplomatica tra Washington e Pechino.

 

il virologo cinese George Gao

Da tre anni, infatti, le due diverse teorie, quella del laboratorio e quella del mercato come luogo d'origine del contagio, sono al centro di uno scontro geo-politico tra Cina e occidente, di una enormità di teorie complottiste e di uno dei dibattiti scientifici più politicizzati e avvelenati di tutti i tempi. Pechino ha sempre accusato i sostenitori della fuga dal laboratorio di cospirare contro i suoi interessi globali.

 

[…] Anche se, in una interessante lettura delle parole del dottor Gao, la stessa BBC non esclude che possano andare proprio nella direzione del governo cinese.

Scienziati a Wuhan

 

Che, fin dall'inizio della pandemia, non ha mai escluso una terza alternativa, meno nota rispetto alle due che sono sempre andate per la maggiore: quella secondo cui il virus possa essere arrivato a Wuhan, e in particolare proprio al mercato di Huanan, viaggiando sugli imballaggi di cibo congelato. E proprio perché il dottor Gao ha detto che «nessuna ipotesi può essere scartata in assenza di evidenza», potrebbe con le sue parole aver dato credibilità persino a questa versione dei fatti.

il virologo cinese George Gao Laboratorio di WuhanLaboratorio di Wuhan 2Gabbie per gli animali a Wuhan

Ultimi Dagoreport

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”