AMBRA, MA CHE STAI A DI’? “IL FEMMINISMO E’ DIVISIVO. IL MIO È DONNISMO: DIFENDO IL FATTO DI ESSERE DONNA” – L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELLA ANGIOLINI TRA PIPPONI FEMMINISTI E SUPERCAZZOLE (QUANTO LE MANCA UN BONCOMPAGNI CHE LE SUGGERISCA COSA DIRE) - LA POLEMICA CON LE FEMMINISTE: “DOPO IL MONOLOGO DEL 1° MAGGIO SULL'UTILIZZO DI ‘AVVOCATA, INGEGNERA, ARCHITETTA’ SONO STATA CHIUSA IN CASA PER SETTIMANE” - "IO UNA PROTO-INFLUENCER A "NON È LA RAI? LO CHIEDA ALLE ODIERNE INFLUENCER DI GUADAGNARE 30 MILA LIRE LORDE A POST" - “LA CANZONE 'T’APPARTENGO'? OGGI CAMBIEREI LA PRIMA LETTERA: M’APPARTENGO" - VIDEO
Federico Pontiggia per il Fatto Quotidiano
Ambra Angiolini, cos’è il femminismo?
Penso di essere alle elementari: se prima non conosco tutto, fatico ad applicarlo alla quotidianità. Credo che oggi il femminismo sia la cosa più divisiva, ma senza approfondire si rischia di scimmiottarne il passato. Il mio è piuttosto donnismo: difendo il fatto di essere donna.
A teatro riporta, con una tournée da 100 date, Oliva Denaro, che Viola Ardone ha modellato sull’exemplum di Franca Viola, la donna siciliana che negli anni 60 rifiutò il matrimonio con il suo stupratore. Qualcosa è cambiato?
L’utente finale. Allora era un “no” che dicevi a te stessa per prendere consapevolezza, oggi è un “no” che consegno agli uomini: devono venire a teatro per imparare quantomeno a registrarne il suono.
“No” a cosa lo direbbe lei?
Un po’ a tutto. Vorrei diventasse una canzone prima su Spotify, No!: in questo momento ne sento la necessità, poi si potrà ricominciare a dire di “sì”, ma adesso penso che sia sano dire “no” a prescindere. Qualunque sia la domanda: noi donne dobbiamo dire “no”.
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Ed è stata dura essere compresa, quando nel 2023 scelsi la provocazione di un monologo sulle vocali (“Avvocata, ingegnera, architetta, tutte queste vocali in fondo alle parole sono, saranno armi di distrazione di massa?
”, ndr): non intendevo screditare la parità grammaticale, ma richiamare a quella salariale, alla concretezza. Non si può cliccare il titolone sui temi sensibili e poi imbattersi in page not found: mi spaventa molto. Dopo quel Primo maggio non sono potuta uscire di casa per una settimana, eppure non smetterò mai di battermi: non abbiamo bisogno di link, ma di sostanza.
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Ha profuso grande impegno nella campagna di sensibilizzazione “Non è nel cibo il mio disturbo alimentare”.
Non è un segreto (ci ha scritto un libro, InFame, ndr) che parlo da malata, da ex clinica, che poi ex… insomma: è un marchio di fabbrica, applico la bulimia a tutto quello che vivo, nel lavoro, nell’amicizia.
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A Non è la Rai il suo lavoro era essere famosa: una proto-influencer?
(Ride) Dovrà pagarmi l’analista, perché io sui sensi di colpa ci campo. Proto-influencer? Un bel cazzo di niente, lo chieda alle odierne influencer di guadagnare 30.000 lire lorde a post…
T’appartengo oggi a chi lo direbbe?
Come mi suggerisce Özpetek, cambierei la prima lettera: M’appartengo. Potrebbe essere una bella hit, un grido di battaglia.
ambra angiolini damiano michielettoambra angiolini e il tapiro per il caso x factorambra francesco rengaambra a x factor 2roberto renga ambraambra angiolini damiano michielettolite ambra angiolini morgan a x factor 5ambra angiolini 56ambra angiolini damiano michieletto