adriano aragozzini

“AMADEUS SI CREDE GESÙ CRISTO. NON HA AMMESSO AL FESTIVAL UNA CANZONE DI LUIS BACALOV, PREMIO OSCAR. CARLO CONTI? HA SCELTO CANTANTI SCONOSCIUTI” – ADRIANO ARAGOZZINI, 86 ANNI, EX PATRON DEL FESTIVAL DI SANREMO, SI TOGLIE I MACIGNI DAGLI SPARTITI: “IL PIU’ GRANDE E’ STATO PIPPO BAUDO, TUTTI GLI ALTRI, PRESENTATORI E CANTANTI, NON SONO STATI ALL’ALTEZZA DI SANREMO” – LE PRESSIONI DELLA POLITICA (“SCARTAI I NOMADI NONOSTANTE LA RACCOMANDAZIONE DI BIAGIO AGNES”), LA CACCIATA DI ROD STEWART, LA BATTAGLIA CONTRO I SUPEROSPITI FUORI GARA - L’ASTA APERTA PER L’ORGANIZZAZIONE DEL FESTIVAL: “UNA BUFFONATA. IL MARCHIO DEL FESTIVAL APPARTIENE AL COMUNE DI SANREMO, PUÒ GESTIRLO COME VUOLE”. E LA PRESENTATRICE IDEALE…

Mario Luzzatto Fegiz per il Corriere della Sera – Estratti

 

aragozzini

Ha lavorato con Gino Paoli e Luigi Tenco, con Modugno, Patty Pravo, Fred Bongusto, Peppino di Capri, Arbore e l’Orchestra Italiana. Votato a valorizzare la musica e i cantanti italiani all’estero. Adriano Aragozzini, 86 anni, è il decano degli impresari italiani, sia sul piano professionale che anagrafico. Il suo biglietto da visita è imponente: giornalista, produttore televisivo di fiction e discografico, organizzatore di grandi eventi, manager e impresario internazionale, agente e produttore teatrale, Patron del Festival di Sanremo e infine scrittore.

 

Ha pubblicato l’Antologia del Festival edita da Rusconi nel 1990 e un’altra enciclopedia sempre su Sanremo con Rai Eri nel 2013. Nel 2017 «Questa sera canto io», edito da La nave di Teseo.

 

Che rapporto ha col Festival?

AMADEUS E FIORELLO LASCIANO SANREMO IN CARROZZA

«Come patron nel 1989, 1990 e 1991 e come produttore esecutivo nel 1992 e 1993, direi meraviglioso! Ho avuto rapporti stupendi con case discografiche, artisti e tutti i politici sanremesi. E ovviamente tutta la Rai. Il problema è nato quando la Rai ha affidato la direzione artistica ai vari presentatori e a volte anche ai cantanti (allude a Claudio Baglioni e Gianni Morandi, ndr). Il più grande e poliedrico di tutti è stato Pippo Baudo. Oltre che presentatore era attore, autore, musicista e ha realizzato degli ottimi Sanremo. Tutti gli altri presentatori e cantanti non sono stati all’altezza del Festival».

aragozzini

 

Cosa pensa delle gestioni di Amadeus?

«Io ho avuto problemi con Amadeus perché ho scoperto di avere a che fare con uno che pensava di essere Gesù Cristo... Un anno non ha ammesso al Festival una canzone di Luis Bacalov, premio Oscar a Hollywood per la musica. Non ha capito che si trattava di una grande canzone, o forse non ha scartato la canzone ma ha scartato Aragozzini...».

 

E Conti?

«Con Carlo Conti ho un rapporto migliore perché è un signore. Lui mi ha respinto una canzone che musicisti italiani famosi, cantanti e autori di grande successo a Sanremo hanno giudicato meravigliosa. Ora aspetto di sentire tutte le canzoni di questo festival e poi parlerò. Noto intanto che Conti ha scelto un cast di cantanti per lo più sconosciuti alla maggioranza del pubblico italiano».

CARLO CONTI ALESSIA MARCUZZI E CRISTIANO MALGIOGLIO

 

(...)

Ma lei aveva l’ombrello in Biagio Agnes, suo amico e sostenitore.

«Vero. Mi ha sempre coperto dandomi carta bianca. Solo una volta, quando la band dei Nomadi passò dal campo dei socialisti alla sinistra democristiana, mi chiese di inserirli nella gara. Mandarono una canzone a mio giudizio non bella e io non l’accettai al Festival. Agnes si arrabbiò moltissimo con me».

 

Mi racconta come arrivò Biagio Agnes a prendere la decisione di affidarle il Festival?

adriano aragozzini foto mezzelani gmt 052

«Baudo era da poco passato a Mediaset e si era sparsa la voce nei corridoi della Rai che Pippo fosse socio di Bixio e Ravera che all’epoca organizzavano il Festival. Quando Biagio me lo chiese gli risposi che secondo me non era assolutamente vero. Ma le voci nei corridoi proseguivano e Agnes mi disse: “Io non voglio assolutamente che Baudo, uscito dalla porta, rientri dalla finestra”. Poi con aria seria aggiunse: “Tu te la senti di organizzare il Festival e ottenere grande successo?”. Io risposi serissimo: “Biagio, io non ti posso garantire un successo”. Lui rimase serio e quasi senza parole, ma io aggiunsi subito dopo: “Io ti garantisco un trionfo”. Si mise a ridere e subito dopo mi disse: “Comincia a pensare seriamente come ottenere questi trionfi”».

 

pippo baudo renzo arbore

E lei Aragozzini cosa fece per il Festival?

«Nel 1989 — malgrado la Rai avesse come presentatori i figli di papà Gian Marco TognazziRosita Celentano, Paola Dominguìn, Danny Quinn, che fecero disastri anche se alla fine il pubblico guardò il Festival anche per ridere delle loro “papere” — ottenni degli ascolti in ogni serata del Festival superiori di milioni e milioni di ascoltatori a tutti quelli realizzati da Amadeus.

 

Anche negli anni prima di Amadeus nessun Festival ha avuto ascolti superiori al mio Sanremo 1989. Quell’anno organizzai il Festival in 35 giorni. Puntai tutto su belle canzoni e un buon cast di artisti italiani e un grande cast di artisti stranieri (Elton JohnCharles AznavourRay Charles e tanti altri). Nel 1989 realizzai il Tour “Sanremo in The world” con tutti gli artisti del Festival con tappe a Tokyo, New York, Toronto, San Paolo e Francoforte. In ognuna di queste città abbiamo avuto le riprese delle televisioni più importanti di quei Paesi».

cognetti aragozzini foto mezzelani gmt 034

 

E il 1990?

«Nel 1990 feci il Festival come lo avevo pensato. Abolizione del playback che da decenni e decenni era la caratteristica dei Festival. Riportai, dopo una “battaglia” durata mesi con le case discografiche e le associazioni di categoria, la grande Orchestra. Tutti contrari perché sostenevano che era impossibile riprodurre i suoni dei dischi con l’orchestra. Proposi i floppy disc che potevano riprodurre i suoni che l’orchestra non era nelle condizioni di realizzare.

 

adriano aragozzini compleanno di sandra carraro

Negli ultimi anni il Festival era sponsorizzato dal Totip e la giuria prevedeva che chi giocava sui cavalli votava per i cantanti. Per la prima volta al Festival introdussi le Agenzie demoscopiche che accontentarono le case discografiche e gli artisti. Nel 1990 ottenni nella serata finale uno share del 76,26%, il più alto mai realizzato tranne un ascolto di Pippo Baudo con pochi centesimi di ascolto in più del mio Festival. Inoltre presentai per la prima volta i cantanti stranieri che interpretavano le canzoni degli artisti italiani nella loro lingua. Questa è stata la più grande promozione della musica e degli artisti italiani nel mondo».

 

La politica c’entra con il Festival?

«Meno di quanto si dice. Si tratta di iniziative individuali. Con una eccezione: la nomina di Toni Renis, grande autore e cantante dal successo mondiale, alla guida del Festival decisa da Silvio Berlusconi».

Lei è contrario ai superospiti fuori gara. Perché?

giorgia cardinaletti

«Conti manda un messaggio fuorviante al pubblico: che in concorso ci siano artisti di serie B. Non si presentano al festival figli (superospiti) e figliastri (artisti in concorso). Ed è offensivo nei riguardi degli artisti rendere noto il ventesimo, venticinquesimo o trentesimo posto. Bisogna premiare solo i primi tre e al quarto posto tutti gli altri a pari merito».

 

Cosa pensa della proposta di un’asta aperta per l’organizzazione del festival?

«Una buffonata. Il marchio del Festival appartiene al Comune di Sanremo, può gestirlo come vuole».

L’esperienza che ricorda di più?

«La cacciata di Rod Stewart. Lui aveva un accordo per due canzoni. Ma poco prima di andare in scena disse che ne avrebbe eseguito una sola. Così gli dissi che poteva rientrare direttamente in albergo. La stampa e il pubblico mi appoggiarono».

Quanto contano ai fini dell’ascolto i presentatori?

«Poco, a parte Baudo».

Lei chi sceglierebbe?

«La giornalista Giorgia Cardinaletti».

de lillo aragozzini foto mezzelani gmt 033adriano aragozzini compleanno sandra carraro CARLO CONTI ANTONELLA CLERICI E GERRY SCOTTI simona ventura adriano aragozziniadirano aragozzini e gina lollobrigidaadriano aragozzini patty pravoaragozzini foto mezzelani gmt023giorgia cardinaletti (3)adriano aragozzini con alonatina turnerpatty pravoarbore aragozzinipaoliaragozzini gasparri foto mezzelani gmt 106

 

aragozzini foto mezzelani gmt023

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….