ARIDATECE LE SCOPATE DELLA PRIMA STAGIONE DI “BRIDGERTON”! – NEL TRAILER DELLA TERZA STAGIONE IN USCITA NON SI VEDE UNA CHIAPPA NEMMENO A PAGARLA - NICOLA COUGHLAN E LUKE NEWTON, PROTAGONISTI DEL NUOVO CAPITOLO, SEMBRANO DUE RAGAZZETTI ALLE PRIME ARMI E PARLANO DELLE TROMBATE IN MODO ASETTICO: “NON AVREMMO POTUTO GIRARE QUELLE SCENE CON NESSUN ALTRO, NOI SIAMO AMICI, NON SMETTEVAMO DI RIDERE. L’INTIMACY COORDINATOR? È STATA FONDAMENTALE…” - VIDEO
Estratto dell’articolo di Chiara Ugolini per "la Repubblica"
Bridgerton sbarca per la prima volta in Italia, prima Milano poi Verona, città romantica per eccellenza. La serie dei record di Shonda Rhimes, celebrazione del romanticismo «senza vergogna», come lo definisce la protagonista della terza stagione che interpreta Penelope Featherington dietro la quale si nasconde la misteriosa Lady Whistledown, arriva il 16 maggio su Netflix.
A Milano in un giardino pieno di fiori i giovani protagonisti, l’attrice irlandese Nicola Coughlan e l’inglese Luke Newton alias Colin Bridgerton. Penelope è innamorata dell’amico da sempre ma sembra non avere nessuna chance, nel finale della scorsa stagione ha ascoltato per caso la frase infelice “non corteggerei mai Penelope” e ha accantonato ogni aspettativa. Le cose sono però destinate a cambiare. «È una stagione di grande soddisfazione - ha detto – la rivincita di tutti quelli che sono incasellati come amici (la formula è “friendzonati”). […]»
Così sarà, non senza alti e bassi, “montagne russe” come le definisce Newton.
In queste montagne russe ci sono l’identità segreta di Penelope e le scene di sesso a cui Bridgerton ha abituato il suo pubblico. «Sapevamo che ci sarebbero state e nel momento in cui ci siamo arrivati è stato bello girarle, sono scene scritte benissimo. Penelope è una vera vergine, sicuramente lo erano anche Daphne e Kate – per carità - ma su Pen non c’erano dubbi – dice Nicola Coughlan ridendo - non avremmo potuto girare quelle scene con nessun altro, noi siamo amici.
Certo la scena in cui parlo della sfumatura di azzurro dei suoi occhi è stata la prima, difficilissima da girare, io avevo la pancia che brontolava e non smettevamo di ridere ma ci siamo impegnati molto». E la chimica è scattata. Fondamentale è stata l’amicizia ma anche l’intimacy coordinator, figura fondamentale dei set. «Ci sono alcune attrici che dicono “non ne abbiamo bisogno” ma forse non sanno esattamente di che si tratta. Con noi sono state chiacchiere e scherzi».
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