lavoro disoccupazione giorgia meloni

ALTRO CHE NUMERI RECORD SUL LAVORO... – AL DI LÀ DEI PROCLAMI DEL GOVERNO, I DATI DELL’ISTAT NON SONO COSÌ POSITIVI: NEL SECONDO TRIMESTRE DELL’ANNO È AUMENTATO IL NUMERO DI OCCUPATI (+0,5%), MA NELLO STESSO TEMPO È DIMINUITO IL NUMERO DI ORE LAVORATE (-0,2%) – CALA L’ATTIVITÀ NELL’AGRICOLTURA, NELLE COSTRUZIONI E SOPRATTUTTO NELL'INDUSTRIA. SOLO IL SETTORE DEI SERVIZI CRESCE DI POCO – IN AUMENTO LE ORE DI CASSA INTEGRAZIONE…

Estratto dell’articolo di Roberto Rotunno per “il Fatto Quotidiano”

 

OFFERTE DI LAVORO

Aumenta il numero di occupati, ma nello stesso tempo diminuisce il numero di ore lavorate. Così, a un tratto, iniziano a comparire le prime spiegazioni a tutti i dubbi e stranezze che ormai da mesi accompagnano i dati sul mercato del lavoro italiano. Quanto pubblicato ieri dall’Istat è infatti indicativo: nel secondo trimestre dell’anno è diminuita l’attività lavorativa nell’agricoltura, nell’industria e anche nelle costruzioni. Solo il settore dei servizi ha tenuto, segnando un lieve aumento.

 

Eppure tanto è bastato per assistere comunque a un ulteriore aumento dei posti di lavoro, con i record spesso sbandierati dalla premier Giorgia Meloni e dalla ministra Marina Calderone. Questi numeri nascondono però problemi più complessi: vediamoli.

 

Marina Calderone Giorgia Meloni

Nel periodo che va da aprile a giugno di quest’anno, le ore lavorate in Italia sono state poco meno di 11,5 miliardi. In calo dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Eppure, nello stesso periodo, si registra un aumento del numero di occupati dello 0,5%. Insomma, ci sono più persone con un lavoro, ma queste hanno mediamente lavorato meno ore. Infatti l’attività totale è diminuita. Il 2 settembre sempre l’Istat aveva mostrato il calo delle unità di lavoro a tempo pieno.

 

La prima spiegazione all’apparente paradosso riguarda la crisi dell’industria che, rispetto al trimestre precedente, segna una riduzione dello 0,7% delle ore lavorate. Va poi ricordato che la produzione industriale ha il segno meno praticamente da 18 mesi.

 

DAT ISTAT SUL LAVORO

A luglio, per esempio, abbiamo avuto un calo sia nella meccanica, che è il principale comparto manifatturiero, sia nella farmaceutica e nel legno. Per rendere l’idea, confrontiamo l’attualità con il periodo pre-Covid: nel secondo trimestre 2024 le ore lavorate nell’industria sono state 1,894 miliardi, mentre nel secondo trimestre 2019 erano 1,905 miliardi.

 

A questo calo della performance dell’industria è legato l’aumento delle ore di cassa integrazione visto sia a maggio sia a giugno e proseguito a luglio. Una tendenza che si legge anche nella cronaca di questi giorni: ieri mattina Stellantis ha annunciato un nuovo mese di stop a Mirafiori, con la ripresa del lavoro prevista per il 14 ottobre.

 

giorgia meloni marina calderone lapresse

Le costruzioni, spinte da misure come il Pnrr e il Superbonus, hanno a lungo rappresentato uno dei perni sui quali si è basata la crescita dell’occupazione. Ora però anche l’edilizia presenta un calo dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, sebbene si mantenga su livelli molto superiori al pre-Covid. La caduta dell’agricoltura prosegue da tempo. [...]

 

E siamo alla seconda spiegazione dell’andamento contraddittorio di occupati e ore lavorate. Quello che si sta verificando è un fenomeno ormai strutturale: la terziarizzazione della nostra economia, l’industria che va giù e i servizi che vanno su. Ecco come mai i posti di lavoro crescono così velocemente malgrado le fiacche performance del Pil e della produzione. I servizi spesso impiegano molte persone ma con poche ore e, nei settori meno avanzati, con una bassa produttività.

 

CASSA INTEGRAZIONE

Quindi la creazione dell’occupazione non si accompagna con un contestuale aumento dei redditi e dei salari dei lavoratori e il contributo dei consumi al Pil è basso. Per fare un esempio: il contratto collettivo del turismo – settore in crescita – è scaduto da sei anni e ancora non si riesce a rinnovarlo, tanto che nelle ultime settimane, dopo l’ennesima rottura delle trattative, si sono tenuti alcuni scioperi degli addetti.

 

Insomma, il record di occupati, che a luglio hanno superato i 24 milioni, è un dato davvero fuorviante e rallegrarsene, con i paraocchi su tutto il resto, è incauto. La crescita acquisita dello 0,6% del Pil nel primo semestre rischia – se il trend sarà confermato – di non far raggiungere l’obiettivo dell’1% a fine anno. [...]

CASSA INTEGRAZIONEDAT ISTAT SUL LAVORO

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…