auto elettrica elettriche green

BASTA PIPPE SULL’AUTO ELETTRICA: È ANCORA UN PRIVILEGIO PER RICCHI – IL 70% DEGLI ITALIANI DICE DI VOLERE UNA VETTURA CHE NON SIA ALIMENTATA A BENZINA O DIESEL. MA I DATI PARLANO CHIARO: NEL 2023, SU 1,6 MILIONI DI AUTO IMMATRICOLATE, SOLO 66 MILA AVEVANO UN MOTORE GREEN – A FRENARE IL MERCATO DELL'ELETTRICO SONO I PREZZI ANCORA ALTI (10-15 MILA EURO IN PIÙ RISPETTO A UNA “NORMALE” MACCHINA) E LA MANCANZA DI UNA RETE ADEGUATA DI COLONNINE PER LA RICARICA…

Estratto dell’articolo di F. Pac. per “il Messaggero”

 

auto elettriche

A parole sono tutti fan delle auto elettriche: secondo un recente studio della Ernst & Young il 70 per cento degli italiani sogna di guidarne una e rottamare i più obsoleti diesel o benzina. Ma poi i problemi più pratici e quotidiani (la difficoltà di ricaricare e i prezzi alti di listino) e i dati delle immatricolazioni restituiscono una realtà completamente opposta: nel 2023, nel nostro Paese, sono stati venduti poco più di 66mila mezzi Bev (Battery electric vehicle), cioè il 4,2 per cento degli 1,6 milioni di nuove macchine immesse in circolazione lo scorso anno.

 

motore auto elettrica

Per la cronaca, tra il 2022 e il 2023, la quota totale è salita di mezzo punto percentuale, ma il mercato italiano del comparto è al palo. Per capirlo, basta ricordare che in Germania il 18,9 per cento delle auto è elettrico. Percentuali di poco inferiori (al 17 per cento) in Francia e Gran Bretagna, mentre anche la Spagna supera il Belpaese con il 5,6 per cento delle immatricolazioni totali.

 

Gianmarco Giorda, il direttore generale dell'Anfia (l'associazione che racchiude i produttori italiani dell'automotive), dice che l'industria dell'elettrico «paga soprattutto la percezione negativa dei clienti, che ancora oggi vedono queste vetture come costose e poco funzionali per l'autonomia ridotta delle batterie […]»

 

Musk allo stabilimento Tesla Germania

Sul fronte dei prezzi, fa ben sperare la decisione di Tesla - anche per frenare la concorrenza dei produttori cinesi - di abbassare le voci del proprio listino. Detto questo, oggi, anche per una citycar il modello elettrico costa in media tra i 10 e i 15mila in più rispetto all'equivalente a motore termico.

 

Una proporzione che cresce salendo di gamma: non a caso gli incentivi riconosciuti negli altri Paesi europei sono di gran lunga superiori ai nostri (in Francia è stato anche introdotto un sistema di leasing sociale, con quote di 100 euro al mese). […]

 

auto elettriche della cinese Byd

Ma ancora più respingenti delle motivazioni economiche sono questioni più pratiche, legate alle difficoltà di "fare il pieno" o dei chilometri da percorrere. Un'elettrica di nuova generazione, a batteria carica, garantisce tra i 350 e i 400 chilometri. Che non sarebbero neppure pochissimi per programmare viaggi di piacere o di lavoro, se non fosse che in Italia è molto complicato trovare centraline per la ricarica.

 

Quelle pubbliche sono circa 48mila, ma sono distribuite soprattutto al Nord e nelle grandi città, mentre è minore rispetto al necessario il numero su piazzole e autogrill di autostrade e superstrade.

 

Auto elettrica ricarica

In quest'ottica, potrebbe garantire una forte inversione di tendenza l'investimento da 713 milioni di euro con fondi del Pnrr per installare oltre 21mila postazioni in più. Gli esperti però sottolineano che i maggiori problemi sul fronte delle ricariche si registrano nei cosiddetti whole-box, cioè le centraline domestiche: non tutti i condomini hanno garage o spazi per ospitare questi impianti. […]

honda auto elettriche auto elettricaAuto elettrica ricarica 3tesla model 3 shanghai Elon Musk inaugura la fabbrica Tesla in Texasauto elettriche

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…